Con un risultato a sorpresa il Leave vince il referendum sulla Brexit nel Regno Unito con il 52% dei voti. Il Premier Cameron ha annunciato le dimissioni. Mercati finanziari crollano, l'Europa sbigottita.
- Ue: "Non è la fine dell'Unione Europea, Uk fuori al più presto possibile" 24 Giugno
- Giro di telefonate tra i leader europei: colloquio Renzi - Merkel 24 Giugno
- Renzi: "L'Ue va cambiata ma è il nostro futuro" 24 Giugno
- David Cameron si dimette 24 Giugno
- Il Regno Unito ha deciso, addio all’Unione Europea 24 Giugno
Giro di telefonate tra i leader europei: colloquio Renzi - Merkel
Giro di telefonate questa mattina tra i principali leader europei per discutere preliminarmente delle soluzioni da adottare dopo la vittoria del sì al referendum per l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Poco prima invece la stesa Merkel aveva sentito il presidente francese, Francois Hollande, che a sua volta aveva già chiamato il presidente del consiglio dell'Ue, Donald Tusk.
Ministero Economia: "Limitati effetti per l'Italia"
"L'uscita del Regno Unito dall'Unione europea avrà effetti comunque limitati sull'economia reale italiana", è quanto assicura il ministero dell'Economia e delle Finanze italiano dopo la vittoria del sì alla Brexit nel Regno Unito. Dopo la notizia, al ministero infatti si è riunito il comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria presieduto dal ministro Pier Carlo Padoan con la presenza del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e del presidente della Commissione nazionale per le società e la Borsa Giuseppe Vegas. Alla fne è stato deciso di rilasciare una nota di rassicurazioni. Per il Mef "la solidità dei fondamentali delle imprese tornerà presto a prevalere sulla volatilità dei mercati finanziari". "Cosa succede dopo è una domanda da chiedere al Regno Unito. Per quanto riguarda gli altri Paesi dell'Unione europea, stiamo monitorando attentamante gli sviluppi sui mercati finanziari", ha sottolineato Padoan.
Trump esulta: "I britannici si sono ripresi il Paese"
"È una grande notizia, è un voto strabiliante perché le persone sono arrabbiate", così il candidato Repubblicano alle presidenziali Usa Donald Trump ha commentato il voto sull'uscita del Regno unito dall'Unione Europea. "I britannici si son ripresi il loro paese" ha aggiunto Trump che oggi è in Scozia per inaugurare il suo esclusivo resort e golf club nella località di Ayrshire. In realtà prorpio in Scozia ha vintyo invece il fronte del Remain scatenando una nuova polemica con Londra
Borse crollano e lo spread schizza in alto
In attesa delle conseguenze a livello politico con i trattati con l'Ue che andranno modificati, ora l'attenzione si concentra sulle conseguenze economiche e finanziare della vittoria del Leave nel referendum sulla Brexit che stanno facendo sentire i loro effetti con terremoti sui mercati finanziari del Vecchio Continente e non solo. Non è un caso che subito dopo il discorso di Cameron alla nazione abbia parlato proprio il governatore della banca centrale inglese, Mark Carney, assicurando che erano stati preparati i piani per una simile evenienza. Carney ha spiegato che la Bank of England non esiterà a prendere misure addizionali ed è pronto a fornire extra fondi per 250 miliardi di sterline. Intanto Piazza Affari è tra le peggiori e con l'indice Ftse Mib che cede oltre l'11%. Stessa situazione per Madrid, mentre Parigi perde il 9%, Francoforte il 7% e Londra l'8%, mentre Atene addirittura il 14%. Anhe lo spread tra Btp e Bund è schizzato fino a 191 punti base per poi ripiegare sotto quota 170 a 165 punti. Il divario tra i titoli spagnoli e tedeschi ha sfiorato i 200 punti base e ora si è ridotto a 173 punti.
Vertice tra i fondatori dell'Ue sabato
Per discutere della Brexit ci sarà un vertice dei ministri degli esteri dei sei stati fondatori dell'Ue sabato a Berlino. Lo ha confermato questa mattina il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier. Alla riunione parteciperanno l'italiano Paolo Gentiloni, il francese Jean-Marc Ayrault, il belga Didier Reynders, il lussemburghese Iean Asselborn e l'olandese Bert Koenders. Successivamente potrebbe esserci un nuovo vertice informale a 27. Lo ha proposto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. "Non nascondo che volevamo un risultato diverso. Sono pienamente cosciente di quanto grave e anche drammatico sia questo momento politicamente. Ora non c'è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche ma fino a quando il Regno unito non lascia formalmente l'Ue applicheremo le norme comunitarie" ha spiegato Tusk, assicurando che l'Unione europea "è preparata anche per questo scenario negativo" e che "tutte le procedure per il ritiro del Regno Unito dalla Ue sono chiare e scritte nei Trattati".
Renzi: "L'Ue va cambiata ma è il nostro futuro"
"Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l'Europa è la nostra casa, è il nostro futuro", è il primo commento pubblico del Presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo la vittoria del Leave al referendum sulla Brexit nel Regno Unito. Reniz ha già partecipato ad una riunione urgente convocata a Palazo Chigi e nei prossimi giorni parteciperà ai vertici Ue sulla questione
David Cameron si dimette
David Cameron rassegna le sue dimissioni da premier britannico. Il Leader dei conservatori lo ha annunciato in un'attesa conferenza stampa davanti a Downing Street dopo la vittoria del no all'Europa nel referendum sulla Brexit. Cameron dovrebbe rimanere al suo posto solo lo stretto necessario prima dell'organizzazione delle nuove elezioni. "Non ci saranno cambiamenti immediati per i cittadini dell'Unione Europea che vivono in Gran Bretagna e per i britannici che vivono in altri Paesi dell'Unione Europea" ha assicurato Cameron spiegando che ora servirà un trattato con l'Ue per stabilire le modalità di uscita del Regno Unito dall'Ue. "Il popolo britannico ha votato per uscire dall'Europa e la volontà del popolo britannico sarà rispettata" ha spiegato il Premier rivelando che non sarà lui però a condurre le trattative per l'accordo con l'Ue. "Dobbiamo ora prepararsi ad una rinegoziazione con l'UE. E questo richiede una forte leadership determinata e impegnata" ha concluso Cameron rivelando che lascerà anche la guida del partito conservatore che in ottobre eleggerà il nuovo leader.
Vertice straordinario a Palazzo Chigi con Renzi, Visco e Padoan
Tutti i leader europei hanno convocato riunioni d'urgenza dei loro governi dopo quanto accaduto nel Regno Unito. Riunione d'urgenza anche a Palazzo Chigi. Presso la Sala Situazioni della Presidenza del Consiglio infatti si è tenuta una riunione convocata da Matteo Renzi sugli esiti del referendum inglese. Al vertice hanno partecipato il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Marco Minniti e il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.
Tracollo di tutte le borse europee in apertura
Come era prevedibile dopo la vittoria del sì alla Brexit, si è aperta con una valanga di crolli la giornata dei mercati finanziari europei. In apertura di seduta sia Parigi che Madrid perdono oltre l'8%, non va meglio proprio a Londra dove L'indice Ftse 100 a poche battute dall'avvio cede l'8%. Addirittura contrattazioni praticamente sospese a Milano dove tutti i principali titoli sono stati sospesi per alta volatilità e quindi l'indice Ftse Mib è rimasto ad un -0,1% che però risulta di fatto non indicativo.
Vertice urgente rappresentanti Ue
Convocato nelle prossime ore un vertice urgente dei rappresentanti delle istituzioni Ue per parlare dei risultati del referendum sulla Brexit. Lo riferiscono fonti della Commissione Ue. Alla riunione, presieduta dal presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, parteciperanno i presidenti delle tre istituzioni europee con il premier olandese Mark Rutte, titolare della presidenza di turno della Ue. "La decisione della Gran Bretagna di lasciare l'Ue non innescherà decisioni simili in altri Stati membri" ha tentato di rassicurare il presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, aggiungendo: "Non ci sarà alcuna reazione a catena non credo che altri Paesi saranno incoraggiati a percorrere questa strada pericolosa". "Ora mi aspetto che il negoziato sulle condizioni della Brexit fra l'Ue e il Regno Unito cominci rapidamente, e che non si trascini per anni: non sarebbe nell'interesse di nessuna delle due parti. Negozieremo seriamente, ma con il Regno Unito come Paese terzo" ha concluso Schulz,
Cameron non si dimette
Nonostante i risultati del referendum sulla Brexit che di fatto sanciscono una sua sconfitta, il Premier britannico Dadid Cameron per ora non si dimette. Lo ha precisato il ministro degli Esteri di Londra Philip Hammond dove le voci di un imminente addio di Cameron alla carica di Premier. "Restiamo al lavoro con l'obiettivo di stabilizzare la situazione nel breve periodo e trovare le migliori soluzioni nel lungo periodo" ha spiegato il Ministro non stante le continue richieste di dimissioni da parte degli anti europeisti come Farage
Portavoce M5S: "Ha vinto la democrazia e perso l'Europa delle banche"
"Ha vinto la democrazia e perso l'Europa delle banche", così a caldo ha commentato i risultati del referendum sulla Brexit il portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei deputati, Danilo Toninelli. "I britannici hanno scelto la Brexit, Il vento di cambiamento è sempre più forte!" ha scritto su twitter il deputato pentastellato.
Scozia e Irlanda del Nord votano in massa per l'Ue e ora rilanciano: "Via dall'Uk "
Dopo la vittoria del fronte del sì al referendum Brexit, Scozia e Irlanda del Nord rilanciano le campagne per l'indipendenza. Come mostrano i risultati definitivi, infatti, scozzesi e irlandesi hanno votato in massa per rimanere in Ue a differenza del resto del Regno Unito e ora la tensione è alle stelle. "Noi siamo europei. E vogliamo rimanere nell'Unione Europea. La Scozia ha consegnato un voto chiaro, senza equivoci, per la permanenza nella Ue e accolgo con favore questo sostegno al nostro status europeo", ha chiaro infatti il Premier scozzese Sturgeon. Ancora più duro il suo predecessore Salmond che chiede un altro referendum per uscire dal Regno Unito dopo quello di due anni fa. Il voto ha riacceso gli animi anche in Irlanda del Nord, dove il vicepremier McGuinness ha tuonato: "Con l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue, l'Irlanda dovrebbe andare al voto per la propria riunificazione
Salvini: "Grazie UK, ora tocca all'Italia"
Tra i primi leader politici italiani a commentare i risultati del referendum sulla Brexit e l'uscita de Regno unito dall'Ue è il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini. Da deciso antieuropeista Salvini esulta e chiede ora un referendum anche per l'Italia. "Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti" ha scritto Salvini su twitter, aggiungendo "GRAZIE UK, ora tocca a noi"
Le Pen: "Ora referendum anche in Francia"
Mentre i governi centrali dei Paesi Ue hanno reagito con sgomento alla notizia dei risultati sulla brexit, non sono pochi gli antieuropeisti del Vecchio Continente che hanno accolto invece con soddisfazione quanto avvenuto. Tra di loro la leader del Front National francese, Marine Le Pen, che in un tweet ha parlato di "Vittoria della libertà" chiedendo un referendum analogo anche per l'uscita della Franaica dall'Ue. "Come chiedo da anni ora serve lo stesso referendum in Francia e nei Paesi dell'Ue" ha scritto Le Pen. "La libertà dei popoli finisce sempre per vincere. Bravo Regno Unito. Ora tocca a noi" ha commentato anche il numero due del Front National. Anche il leader dell'estrema destra olandese, Geert Wilders, ha chiesto ufficialmente un referendum anche nel suo Paese.
Vice Merkel: "Brutto giorno per l'Europa"
"Maledizione, è un brutto giorno per l'Europa", così a caldo il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel ha commentato online la vittoria dei sostenitori dell'uscita del Regno Unito dall'Ue al referendum sulla Brexit. È la prima reazione di un membro del governo tedesco alla vittoria della Brexit al referendum ma che fa capire quale sia lo stato d'animo in Germania e in tutte le sedi governative dei Paesi Ue dopo la notizia.
Il Regno Unito ha deciso, addio all’Unione Europea
Dopo una campagna elettorale intensa e costellata anche di episodi drammatici, il referendum sulla Brexit si è concluso con la vittoria del sì: Il Regno Unito lascia l'Unione Europea. A favoe del Leave si sono espressi il 52% degli elettori . Una notizia per nulla attesa visto che tutti gli ultimi sondaggi svolti alla vigilia del voto davanti il Remain avanti e che potrebbe scatenare un terremoto politico nel Paese. Il Premier David Cameron ha già annunciato le sue dimissioni chieste a gran voce da Farage. Un atto atteso dopo aver voluto il referendum ed essersi schierato apertamente a favore del Remain. Esultano gli anti europeisti, in particolare Farage che ha parlato di un voto "della gente contro i poteri forti" e di "un'alba di un Regno Unito indipendente". Altrettanto pesanti porrebbero essere ora le ripercussioni in Unione Europea soprattutto dal punto di vista economico. I primi segnali da questo punto di vista son arrivati dalla sterlina che finora ha perso già il 10% nei confronti del dollaro e dai mercati che sono crollati in apertura di seduta. Intanto i vertici Ue hanno convocato riunioni urgenti a tutti i livelli così come hanno fatto i vari governi dei Paesi membri.