Si conclude con la vittoria dei Sì alla Brexit una maratona elettorale al cardiopalma per il referendum sull'addio all'Ue. Clamoroso flop degli opinion poll che avevano dato il Remain in netto vantaggio. Nel corso della notte un lungo testa a testa: alle 5.41 l'annuncio ufficiale della Bbc. Farage canta vittoria e chiede dimissioni di Cameron, che ora rischia. Affluenza al 72%.
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Ipsos: "Il remain al 54%". La sterlina vola. Affluenza al 70%
Le urne per il referendum sulla Brexit si sono chiuse, alle 22 locali, 23 in Italia. Il fronte del sì all'Ue (Remain) è dato in testa con il 52% dei voti contro il 48% di Leave da un opinion poll realizzato dall'istituto YouGov per SkyNews. Secondo l'istituto Ipsos Mori, il vantaggio sarebbe di 8 punti: 54% contro 46%.
Questo il vantaggio indicato dall'opinion poll, un sondaggio realizzato durante la giornata del voto, ma non fuori dai seggi come gli exit poll, che è ancora "entro il margine di errore". Ma evidenziano anche un immediato rimbalzo della sterlina sul mercato internazionale, segno che gli ambienti finanziari, in maggioranza contrari alla Brexit, appaiono fiduciosi. Dal quartier generale del fronte filo-Ue a Londra, il deputato laburista Chuka Umunna, si è detto pure fiducioso, ma senza sbilanciarsi: "E' troppo presto per festeggiare, al momento abbiamo solo i dati sull'affluenza", ha avvertito.
La sterlina vola. La sterlina vola ai massimi del 2015 sfiorando gli 1,50 dollari sui primi segnali, provenienti dagli exit poll, secondo cui al referendum avrebbero prevalso i voti a favore della permanenza nell'Ue (‘Remain'). Vola anche l'euro, sopra gli 1,14 dollari.
I mercati vedono il rally, petrolio sopra 51 dollari . Il petrolio ‘brent' vola sopra i 51 dollari ai massimi di due settimane, il ‘Wti' sopra i 50 dollari, con un balzo per entrambi di oltre il 2%: i mercati che sembrano prepararsi a un rally dopo le prime indicazioni di una vittoria a favore della permanenza nell'Ue nel referendum inglese su Brexit.
Affluenza alta. massiccia Dai primi dati ufficiali l'affluenza alle urne del referendum sulla Brexit è attorno al 70%, inferiore alla stima fatta in precedenza da Sky News. E' quanto emerge dai risultati delle circoscrizioni scrutinate fino a questo momento.
Brexit, seggi chiusi: grande attesa per i risultati. Mercati ottimisti
Dalle 23 sono stati chiusi i seggi in Gran Bretagna, ora inizia lo spoglio delle schede sul referendum. Chiusura in positivo per Wall Street con il Dow Jones che supera i 18.000 punti spinta dall'ottimismo per il ‘remain'. Il Dow Jones sale dell'1,28% a 18.008,54 punti, il Nasdaq avanza dell'1,59% a 4.910,04 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,33% a 2.113,11 punti. Giornata di rialzo comunque per tutte le Borse europee: l'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini europei, è cresciuto del 2% netto, che equivale a 192 miliardi di euro di capitalizzazione "guadagnati" in una seduta.
La biblioteca dove è stata uccisa Jo Cox adibita a seggio elettorale
La biblioteca di Birstall, di fronte al luogo dove la scorsa settimana è stata assassinata la deputata laburista Jo Cox, è stata adibita a seggio elettorale.
La Cox è stata uccisa da Thomas "Tommy" Mair, un uomo di 52 anni con simpatie per i partiti dell'estrema destra. La deputata è stata assassinata mentre faceva campagna elettorale per il "remain".
Secondo i sondaggi l'affluenza alle urne sarà alta
Secondo gli ultimi sondaggi effettuati l'affluenza alle urne potrebbe aggirarsi intorno al 67%, un punto percentuale in più rispetto alle ultime elezioni politiche. In controtendenza il dato tra i giovani: nella fascia 18-24 anni il 54% degli intervistati ha detto che avrebbe votato oggi, mentre oltre i 65 anni il 79% andrà alle urne.
Farage: "E' il nostro Independance Day"
Uno degli ultimi video pubblicati da Nikel Farage è intitolato "Independence Day".
Londra in preda al maltempo: difficoltà a raggiungere i seggi
A Londra sta piovendo e si prevede che nell'arco di poche ore cadrà una quantità di pioggia pari a quella che cade in un mese intero.
Game of Thrones a rischio se il Regno Unito esce dall'UE
Game of Thrones a rischio se il Regno Unito deciderà di abbandonare l'UE: è quanto sostiene l'Independent in un articolo, spiegando che le puntate della fortunata serie tv vengono girate in Irlanda del Nord, territorio che in caso di vittoria dei "leave" abbandonerebbe l'Unione Europea. Secondo il quotidiano, infatti. la dipartita dell'UK dalla comunità europea farebbe perdere ai produttori della serie ingenti finanziamenti pubblici, costringendoli a cambiare location e molto probabilmente a ritardare le prossime puntate in uscita.
Il Ceo di Ryanair: "Sconti mai visti se il Regno Unito rimane in Europa"
Michael O'Leary, amministratore delegato della Ryanair, negli ultimi giorni si è schierato con decisione per l'opzione del "remain" e per l'occasione ha dichiarato in un'intervista all'Independent: "Se la Gb deciderà di rimanere nell'Unione europea ci saranno sconti mai visti per chi vorrà farsi una vacanza in Europa. Ci rivolgiamo soprattutto ai signori Johnson, Farage e Gove che non conoscono molto bene l'Europa e hanno bisogno di passare più tempo all'estero".
Sondaggio Ipsos Mori: "remain" in vantaggio di 4 punti percentuali
Secondo un sondaggio pubblicato oggi da Ipsos Mori e realizzato su un campione di cittadini inglesi intervistati nei giorni scorsi i "remain" sarebbero in vantaggio di 4 punti percentuali sui "leave".
Nigel Farage ha votato
Nigel Farage, grane sostenitore dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, ha votato in un seggio elettorale di Biggin Hill, a sud di Londra.
Brexit, alle urne 46 milioni di britannici: dentro o fuori dall’Europa
È arrivato il giorno più lungo per l’Europa. Oggi la Gran Bretagna vota per scegliere se restare nell’Unione Europea o se votare per la Brexit. Dentro o fuori, come ha avvertito il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. Non è possibile nessun altro compromesso. Sono 46,5 milioni gli elettori chiamati a rispondere “Leave” o “Remain” al referendum sull'Ue. Le urne sono aperte dalle 7 ora locale fino alle 23. I primi risultati ufficiali sono previsti all'alba di venerdì ed entro le 8 si potrà sapere se il Regno Unito resterà nell'Unione Europea o si distaccherà da essa. Nelle ultime ore i pro e anti Brexit hanno compiuto gli ultimi sforzi nella battaglia per convincere gli indecisi alla vigilia del referendum sulla permanenza o meno del Paese nell’Unione Europea. Gli ultimi sondaggi davano il “Remain” in leggerissimo vantaggio nelle intenzioni di voto.
Cameron contro Johnson – Il primo ministro conservatore David Cameron ha sostenuto la causa anti Brexit in un'intervista pubblicata sulla prima pagina del Guardian. Il premier ha affermato che scegliendo di rimanere in Europa gli elettori invieranno un “messaggio chiaro” e cioè che il Regno Unito non si è “ripiegato su se stesso”. La Gran Bretagna, ha detto più volte, è e sarà “più prospera, più forte e più sicura” se resta “in un’Unione Europea riformata”. Per Boris Johnson, leader dei conservatori pro-Brexit, uscire dall'Ue significa “riprendere il controllo dei nostri commerci, dell'immigrazione e della nostra democrazia”. L’ex sindaco di Londra ha invocato per oggi il sogno di un “Independence Day” del Regno Unito. “Se votiamo per lasciare l’Europa e riprendere il controllo credo che potremmo definire questo giorno come d’indipendenza per il Paese”, ha ammesso Johnson accusando i rivali che vogliono rimanere nell’Ue di voler “spingere” il Paese definitivamente in fondo alla pattumiera.
Il ricordo di Jo Cox – Nelle ultime battute della campagna elettorale è entrata anche la commemorazione di Jo Cox, la parlamentare laburista assassinata una settimana fa. “Se Jo fosse viva oggi passerebbe il suo quarantaduesimo compleanno per le strade della sua città a dire alla gente che la Gran Bretagna è più forte nell'Unione europea”, ha detto il marito parlando davanti a centinaia di persone riunite in Trafalgar Square.