Anis Amri, il tunisino ricercato per l'attentato a Berlino, è stato ucciso nel corso di un normale controllo della polizia questa notte a Sesto S. Giovanni, nel Milanese.
- Arriva la conferma: l'uomo ucciso a Milano è il killer di Berlino 23 Dicembre
- Amri era arrivato dalla Francia 23 Dicembre
- Il ministro Minniti: “L’uomo ucciso a Sesto San Giovanni è Anis Amri” 23 Dicembre
- Reuters: il killer di Berlino forse coinvolto nella sparatoria di Milano 23 Dicembre
- Polizia Amburgo: Amri forse coinvolto in omicidio di un 16enne 23 Dicembre
Arriva la conferma: l'uomo ucciso a Milano è il killer di Berlino
Arriva la conferma dell'agenzia Ansa e poi del ministro Minniti: l'uomo che questa notte è stato ucciso a Milano è il sospettato dell'attentato di Berlino di lunedì scorso, Anis Amri.
La sparatoria questa notte nel Milanese – Secondo le prime informazioni arrivate in mattinata, un uomo è morto durante un normale controllo stradale in piazza I Maggio a Sesto S.Giovanni, intorno alle 3. Avrebbe estratto una pistola e sparato agli agenti di una Volante che hanno risposto al fuoco uccidendolo. L'uomo, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti avrebbe tirato fuori una pistola dallo zaino e avrebbe sparato a un poliziotto, colpendolo a una spalla. Nello zaino gli investigatori hanno trovato un biglietto del treno dalla Francia, forse era appena arrivato in Italia.
"Amri era una scheggia impazzita" – “Era una scheggia impazzita, un latitante pericolosissimo che, da libero avrebbe potuto compiere altri attentati”, ha detto il questore di Milano Antonio de Iesu parlando dell'uccisione di Amri. “La pistola trovata in suo possesso gli si è materializzata in mano. Era carica e pronta all'uso”, ha aggiunto confermando che il tunisino è arrivato dalla Francia in treno, è transitato da Torino ed è arrivato a Milano all'una di notte. Al momento del controllo, a Sesto, Anis Amri era solo.
A Roma vietata la circolazione ai camion in centro durante le feste
Dopo l'attacco col tir ai mercatini di Natale a Berlino, misura drastica a Roma dove per le feste natalizie sarà vietata la circolazione ai camion in centro città. "Sulla base di una nota della questura, il Campidoglio ha stabilito il divieto assoluto di ingresso nella zona a traffico limitato ‘Centro Storico di Roma' ad autoarticolati, autocarri e veicoli" si legge in un annuncio dell'amministrazione comunale capitolina spiegando che "il provvedimento sarà in vigore il 24, 25, 26 e 31 dicembre e l'1 e il 6 gennaio".
Allerta Fbi, minaccia attacchi Isis in Usa per Natale
Non solo in Europa, dopo i fatti di Berlino anche negli Stati Uniti è allerta massima per possibili attentai terroristici di matrice islamica per il periodo natalizio. L'Fbi infatti ha lanciato un'allerta terrorismo per possibili attentati dell'Isis negli Stati Uniti durante le feste di fine anno sottolineando che l'allarme riguarda in particolare le chiese e tutti i luoghi di maggior ritrovo delle persone.
Raccolta fondi per la prima vittima dell'attentato di Berlino, il camionista eroe
Dalla Gran Bretagna e precisamente da Otley, cittadina nell'area metropolitana di Leeds, arriva un aiuto alla famiglia del camionista polacco Lucasz Urban, prima vittima dell'attentato di Berlino. All’indomani della strage Dave Duncan, collega della vittima, ha aperto sulla piattaforma di Gofundme una raccolta online di fondi a sostegno dei parenti dell'uomo, che, secondo i media tedeschi, ha tentato fino all'ultimo di sventare l'attacco. In poche ore la campagna di crowdfunding ha coinvolto centinaia di persone.
“Non conoscevo Lucasz”, scrive Dave Urban nella presentazione dell'iniziativa. “E nessuna somma di denaro lo riporterà in vita ma la storia della sua scomparsa prematura mi ha scioccato e non posso comprendere come si senta la sua famiglia in questo momento”, ha aggiunto affermando quindi di aver deciso di coinvolgere gli autotrasportatori della Gran Bretagna e non solo per dare un piccolo aiuto.
La polizia tedesca su Twitter: "Grazie e pronta guarigione ai colleghi"
“Grazie e pronta guarigione ai colleghi feriti”, così, con un tweet scritto in italiano, la polizia di Berlino ha ringraziato i colleghi italiani a poche ore dall'uccisione di Amri.
Amri era arrivato dalla Francia
Dagli accertamenti dalla Digos, coordinati dal capo dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili, è emerso che Anis Amri è arrivato in Italia dalla Francia, in particolare da Chambery, in Savoia, da dove ha raggiunto Torino. Dal capoluogo piemontese ha preso poi un treno per Milano dove è arrivato intorno all'una di notte. Infine dalla Stazione Centrale si è spostato a Sesto San Giovanni dove ha incrociato i due agenti della volante che poi lo hanno ucciso.
Governo tedesco: “Siamo molto grati alle autorità italiane”
“Siamo molto grati alle autorità italiane per la stretta collaborazione”, ha detto il portavoce del ministro degli Esteri tedesco in una conferenza stampa a Berlino organizzata dopo le notizie arrivate da Milano, dove questa notte è stato ucciso l’uomo sospettato dell’attentato nella capitale tedesca.
Il ministro Minniti: “L’uomo ucciso a Sesto San Giovanni è Anis Amri”
“Questa notte, alle 3 del mattino, a Sesto San Giovanni, nel corso di normale attività di controllo una pattuglia della polizia ha fermato una persona che ha subito estratto una pistola e ha sparato nei confronti degli agenti che gli avevano chiesto i documenti. La pattuglia ha reagito al fuoco e ucciso l’aggressore. La persona uccisa è risultata essere senza ombra di dubbio Anis Amri, il sospettato dell’attacco terroristico di Berlino”, ha confermato il ministro dell’Interno Marco Minniti in conferenza stampa.
Reuters: il killer di Berlino forse coinvolto nella sparatoria di Milano
Reuters ha detto che il sospettato dell’attentato di Berlino, il tunisino Amri, potrebbe essere coinvolto nella sparatoria avvenuta a Milano.
Anche secondo fonti di Panorama Anis Amri potrebbe essere l'uomo morto nel conflitto a fuoco con la Polizia avvenuto a Sesto S.Giovanni. Fermato per un controllo intorno alle 3, ha estratto una pistola e sparato agli agenti di una Volante. Un agente in prova, con 9 mesi di servizio, lo ha ucciso. L'agente è stato ferito alla spalla da un colpo di calibro 22.
Polizia Amburgo: Amri forse coinvolto in omicidio di un 16enne
La polizia di Amburgo sta verificando l'ipotesi che Anis Amri sia anche l'autore dell'omicidio di un 16enne avvenuto lo scorso ottobre. Gli inquirenti hanno trovato “somiglianze” tra la foto di Amri e “l'identikit realizzato dopo il delitto”. Un portavoce ha confermato l'indiscrezione dei quotidiani del gruppo Funke, scrive la Dpa, specificando che “si tratta di una nuova traccia che stiamo seguendo” ma che “per ora non sono stati riscontrati indizi”. Il giovane era stato ucciso a coltellate mentre si trovava lungo il fiume Alster assieme alla sua ragazza che si era invece salvata gettandosi nel fiume. L'Isis aveva rivendicato l'assassinio ma gli inquirenti, ancora oggi, hanno ribadito di ritenere assai improbabile tale rivendicazione.
Amri minacciò un detenuto cristiano in Italia: “Ti taglio la testa”
Il tunisino ricercato per la strage di Berlino avrebbe assunto comportamenti sospetti durante il periodo di detenzione in Italia. Lo ha segnalato il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria al Comitato analisi strategica antiterrorismo. In particolare sono emersi episodi di contrasti violenti con un altro detenuto, che dichiarò di aver subito minacce in quanto cristiano. “Ti taglio la testa”, gli avrebbe detto Amri.
Strage Berlino: video mostra Amri in città dopo l'attentato
Continua la caccia ad Anis Amri, il tunisino sospettato di essere il responsabile dell'attentato di Berlino sui mercatini di Natale. Il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere ha confermato che appartengono a lui le impronte trovate all'interno del tir utilizzato lunedì per l'attacco che ha provocato dodici vittime (tra cui anche l’italiana Fabrizia Di Lorenzo) e decine di feriti. La tv pubblica Rbb ha rivelato che Amri è stato filmato dalle autorità di sicurezza otto ore dopo la strage di fronte all’associazione-moschea “Fussilet 33”, nel quartiere di Moabit di Berlino, perquisita ieri dalla polizia. Il sito ha pubblicato anche due altri fermo-immagine della telecamera che mostrano Amri di fronte alla moschea il 14 e il 15 dicembre.
Merkel: “Speriamo di trovarlo presto” – Nel frattempo alcuni familiari del sospettato hanno risposto alle domande dei giornalisti e hanno invitato il tunisino a consegnarsi alla polizia. Uno dei fratelli alla Bild ha inoltre detto che Anis “si era forse radicalizzato nel carcere italiano dopo che aveva lasciato la Tunisia”. “Se sarà provato che era coinvolto, non farà più parte della nostra famiglia”, ha aggiunto il fratello. “Speriamo di trovarlo presto – ha detto intanto la cancelliera Angela Merkel -. È noto da molto tempo alle forze dell'ordine, abbiamo ristretto il perimetro delle ricerche. Cerchiamo un terrorista estremista islamista”. Da quanto è emerso, Anis Amri è stato 4 anni in carcere in Italia ed era considerato una persona molto violenta.
Arrestati due fratelli che pianificavano attentato – Intanto, sempre dalla Germania, arriva la notizia di due arresti compiuti nella notte. Le autorità tedesche hanno fermato due fratelli kosovari di 28 e 31 anni con l'accusa di pianificare un attacco a uno dei più grandi centri commerciali del Paese, nella città occidentale di Oberhausen. Lo riportano i media locali, citando la polizia. I due uomini sono stati arrestati a Duisburg, dopo informazioni fornite da fonti di sicurezza. Non è ancora chiaro se ci siano collegamenti con l'attacco al mercato di Natale di Breitscheidplatz a Berlino.