Uomini armati hanno assaltato un locale del quartiere diplomatico di Dacca e preso in ostaggio anche diversi italiani. La polizia ha circondato l'area e ha fatto irruzione dopo qualche ora uccidendo sei terroristi e ferendone un altro. L'esercito: "20 civili uccisi, in gran parte italiani e giapponesi". La Farnesina: "11 italiani coinvolti, 9 vittime".
- La Farnesina: "Nessun disperso" 02 Luglio
- Gentiloni: "Potrebbe essersi salvato un italiano coinvolto nell'attacco" 02 Luglio
- Ecco i nomi delle vittime italiane 02 Luglio
- Tra le vittime anche Nadia Benedetti 02 Luglio
- Nessuna notizia della catanese Adele Puglisi: sarebbe dovuta rientrare oggi a casa 02 Luglio
Ecco i nomi delle vittime italiane
La Farnesina informa che i connazionali deceduti nell'attacco terroristico di questa notte a Dacca sono Nadia Benedetti, imprenditrice tessile, di Viterbo; Cristian Rossi, di 47 anni, manager, di Feletto Umberto (Ud); Marco Tondat, imprenditore tessile, di Cordovado (Pordenone); Adele Puglisi, imprenditrice, della provincia di Catania; Claudia D'Antona, di Torino; Simona Monte, di 33 anni, di Magliano Sabina (Rieti; Vincenzo D'Allestro, Maria Rivoli, Claudio Cappelli.
Tra le vittime anche Nadia Benedetti
Tra le vittime accertate dell'attentato di Dacca anche Nadia Benedeti. A confermarne la morte è stata la nipote Giulia in un post su facebook:
Nessuna notizia della catanese Adele Puglisi: sarebbe dovuta rientrare oggi a casa
Nessuna notizia da due giorni di Adele Puglisi, imprenditrice nel settore dell’abbigliamento, originaria di Catania: la donna, stando a quanto riferisce il quotidiano La Sicilia, lavorava molto con l'Asia e proprio questa mattina avrebbe dovuto fare rientro in Italia.
Tra gli ostaggi anche Simona Monti, della provincia di Rieti
Anche la reatina Simona Monti, 33 anni di Magliano Sabina, sarebbe tra le persone coinvolte nell'attentato di Dacca. La dona, appassionata di lingue e culture orientali, secondo il Corriere di Rieti si era da tempo trasferita in Asia per lavorare con un'azienda tessile. La giovane era a cena con un gruppo di imprenditori e colleghi nel ristorante preso d'assalto. Da ieri non si hanno più sue notizie. I suoi familiri hanno raggiunto questa mattina la sede del Ministero degli Esteri, a Roma.
Si teme per la sorte della viterbese Nadia Benedetti
Si teme per la sorte di Nadia Benedetti, una donna di Viterbo, imprenditrice del settore tessile per una società del Bangladesh. I familiari della donna sarebbero già stati contattati dalla Farnesina.
Tra le vittime due imprenditori friulani
Tra le vittime dell'attentato in Bangladesh ci sarebbero anche due friulani. A rivelarlo è Il Messaggero Veneto che fornisce i primi due nomi delle vittime italiane. Si tratterebbe di due imprenditori tessili che erano nel ristorante per una cena con altri colleghi. Secondo il quotidiano locale sono Cristian Rossi, 47enne residente a Feletto Umberto (Udine), e Marco Tondat originario di Cordovado (Pordenone). Rossi, che lascia moglie e due figlie di tre anni, ha abitato per anni in Bangladesh dove curava i rapporti nel Paese per conto di un'azienda di abbigliamento. Ora aveva un'attività in proprio che prevedeva l'import di vestiario realizzato proprio a Dacca. Secondo il giornale, la notizia che Rossi era tra gli uccisi è stata già comunicata dalla Farnesina alla moglie anche se manca il riconoscimento ufficiale del corpo. La stessa fonte rivela che Tondat, invece, era nel Paese per completare le pratiche per il trasferimento in Bangladesh, richiesto circa un anno fa. Apprensione anche per la sorte di altri connazionali che erano nel locale, tra questi sicuramente la moglie dell'unico italiano sfuggito all'attentato, Gianni Boschetti: Claudia D'Antona. Tra i presenti all’Holey Artisan Bakery secondo Repubblica anche una donna catanese residente a Dacca, Adele Puglisi, che sarebbe dovuta tornare in Italia proprio in questi giorni
La nazionale di calcio giocherà con il lutto al braccio
I giocatori della nazionale azzurra di calcio giocheranno questa sera contro la Germania con il lutto al braccio durante la partita valida per gli ottavi di finale di Euro 2016. La scelta per commemorare le vittime italiane della strage terroristica di Dacca è arrivata dalla Federcalcio che ha presentato formale richiesta di autorizzazione all'Uefa, che l'ha concessa.
Renzi: "I nostri valori sono più forti dell'odio e del terrore"
Ci sono molte vittime italiane nell'attentato in un ristorante della capitale del Bangladesh. Lo ha confermato il Premier Matteo Renzi in conferenza stampa esprimendo cordoglio per quando accaduto. "Abbiamo seguito tutta la notte gli eventi sperando in esiti diversi" ha dichiarato il Presidente del Consiglio, spiegando che "notizie ufficiali" verranno date prima alle famiglie delle vittime e poi ai media. "Davanti all'ennesima tragedia dell'estremismo radicale islamico, credo sia il momento in cui l'Italia unita dia un messaggio di dolore e compassione e pianga lacrime di cordoglio. Ma dia anche il segno che non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la nostra vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati. Le autorità si stringono alle famiglie che hanno vissuto una terribile mattinata, come già altre famiglie" ha proseguito Renzi, aggiungendo: "Ci sono migliaia di chilometri tra Tunisi e Dacca, ma la striscia di sangue è la stessa. E noi abbiamo il dovere di rispondere, fieri dei nostri valori, che sono più forti. E' l'unico modo per onorare questi nostri fratelli d'Italia caduti. Nessuna intenzione di darla vinta a chi pensa a distruggere i nostri valori. Continueremo la nostra lotta per un'idea di civiltà diversa da quella vista in azione questa notte. Mi appello alle forze politiche e sociali del Paese, nell'assoluta convinzione che non mancherà il comune impegno nella difesa dei nostri valori". "L'Italia tutta insieme, tutta unita, piange i nostri connazionali uccisi a Dacca" ha scritto poi il Premier su twitter, aggiungendo: "I nostri valori sono più forti dell'odio e del terrore".
Una delle vittime dell'attentato era una ragazza indiana
Una delle vittime dell'assaltato terroristico in un ristorante della capitale del Bangladesh era una ragazza indiana di 19 anni nome Tarushi Jain. Lo ha confermato poco fa il Ministro degli esteri indiano Sushma Swaraj. "Sono molto addolorata nel rivelare che i terroristi hanno ucciso Tarushi, una ragazza indiana che era è stata presa in ostaggio durante l'attacco terroristico a Dacca" ha scritto su twitter il Ministro, aggiungendo: "Ho parlato già con suo padre Shri Sanjeev Jain e espresso le condoglianze alla famiglia. Stiamo preparando il visto per i genitori della ragazza. Tutto il Paese è con loro in questo momento di dolore"
Farnesina: "Erano 11 gli italiani nel locale, solo uno è scappato"
Non erano sette ma 11 gli italiani all'interno del locale assaltato dai terroristi nel capitale del Bangladesh, Dacca. Lo si apprende da fonti del Ministero degli esteri che non conferma ancora la loro identità. Tra di loro l'unico in salvo è Gianni Boschetti, un imprenditore tessile che da anni vive in Bangladesh. L'uomo è riuscito a mettersi in salvo nelle prime fasi dell'assalto perché si trovava nel giardino del ristorante e si è nascosto. Era stato proprio lui in precedenza ad avvertire che nel locale vi erano una decina di connazionali. Raggiunto dall'Ansa, infatti, aveva raccontato di almeno una decina di italiani divisi in due tavoli: "In uno ero seduto con mia moglie e un cliente, nell'altro c'erano sette o otto persone".
Autorità locali: "Uccisi tutti gli italiani all'interno del ristorante"
Non ci sono sopravvissuti tra gli italiani che erano nel ristorante Holey Artisan Bakery di Dacca al momento dell'irruzione dei terroristi. La conferma purtroppo arriva dalle autorità locali del Bangladesh che parlano anche di diverse vittime giapponesi. Notizie che sembrano confermate anche dalle decisioni di Palazzo Chigi che ha annunciato l'invio immediato sul posto di personale diplomatico che possa supportare l’attività dell’ambasciata italiana nei prossimi giorni. Dopo aver avuto un colloquio con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, Renzi infatti ha disposto l'immediata partenza dell'aereo della presidenza del Consiglio che decollerà nel pomeriggio da Roma
Ostaggi torturati e uccisi con lame affilate
Gli ostaggi all'interno del ristorante di Dacca sarebbero stati uccisi e torturati con lunghi coltelli affilati. Sono i macabri dettagli che emergono dal terribile assalto di venerdì sera all'Holey Artisan Bakery di Dacca, in Bangladesh. A rivelarlo son fonti del'esercito che son entrati nel locale dopo il blitz in cui son stati uccisi sei attentatori. "Abbiamo visto venti corpi, tutti stranieri. La maggior parte con brutali ferite da arma da taglio" hanno spiegato infatti fonti militari, aggiungendo: "Molti dei civili sono stati uccisi dagli assalitori con lame affilate". Alcuni soccorritori, entrati subito dopo nell'edificio, hanno raccontato ai media locali di vittime sgozzate.
Autorità locali: "Molte vittime italiane e giapponesi"
Anche se ufficialmente è ancora ignota la sorte degli italiani presenti nel ristorante di Dacca al momento dell'assalto dei terroristi islamici, si teme che molto di loro siano rimasti vittime degli assalitori. La conferma arriva anche dalle autorità militari locali secondo le quali la maggior parte dei morti che si trovano nel locale sono cittadini italiani e giapponesi. Del resto, come confermato dalle rispettive autorità diplomatiche, all'interno de locale vi era un gruppo di italiani e uno di giapponesi che stavano cenando al momento dell'assalto. Quello italiano era formato da sette imprenditori tessili, come confermato dall'ambasciatore italiano a Dacca, Mario Palma. La Farnesina sta seguendo il caso e anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annullato tutti gli impegni e resterà a Palazzo Chigi per seguire gli sviluppi dell'attentato.
I due italiani fuggiti: "Salvi per miracolo"
Mentre è ancora incerta la sorte degli ostaggi italiani presenti nel ristorante di Dacca, sicuramente si sono salvati altri due nostri connazionali. Uno, che era a cena con il gruppo di sette imprenditori, era andato in giardino al momento dell'attacco e solo così ha potuto nascondersi fino a quando è stato tratto in salvo. Si tratta di Gianni Boschetti, imprenditore tessile che da 25 anni vive in Bangladesh. "C’era un tavolo occupato da numerosi italiani, io sono riuscito a mettermi in salvo ma adesso sono angosciato perché non so nulla della sorte del gruppo" ha raccontato l'uomo ad un amico, secondo quanto riferisce l’Ansa. L'altro, un dipendente italo argentino del locale, è riuscito a fuggire dal tetto subito dopo l'inizio dell'assalto. Si tratta del capo cuoco Diego Rossini che all'Ansa ha commentato: "È stato tremendo, ma posso dire che oggi sono nato per la seconda volta". "Gli attaccanti cercavano unicamente i cittadini stranieri. Nel ristorante non c'era tantissima gente, ma c'erano vari clienti italiani" ha spiegato poi l'uomo ora accolto nell'ambasciata italiana .
Esercito: "Uccisi 20 civili e due poliziotti"
Sarebbero almeno venti gli ostaggi uccisi dai terroristi all'intero del ristorante di Dacca, in Bangladesh, in gran parte stranieri. Insieme a loro uccisi anche due poliziotti colpiti nella prima fase dell'attacco. Lo rivelano fonti militari bengalesi dopo il blitz delle teste di cuoio nel locale. Al momento non si sa la nazionalità delle vittime civili ma tra gli ostaggi vi erano sicuramente degli italiani e dei cittadini giapponesi come confermato dalle rispettive autorità .
Sopravvissuti: "Ucciso chi non sapeva il Corano"
Gli assalitori dell'Holey Artisan Bakery di Dacca, in Bangladesh, avrebbero torturato e ucciso gli ostaggi che non conoscevano il Corano. Lo rivelano ai media locali alcuni sopravvissuti che si trovavano nel locale e sono stati poi liberati. "Gli attentatori non si sono comportati male con i cittadini del Bangladesh, anzi hanno dato da mangiare a tutti i locali. Ma hanno fatto una sorta di ‘esame' sulla religione chiedendo a tutti di citare il Corano", ha raccontato infatti un testimone, aggiungendo: "Quelli che sapevano recitare versi del Corano sono stati risparmiati, gli altri sono stati torturati"
La premier Hasina: "Abbiamo potuto salvare solo 13 ostaggi"
Sono 13 e non diciotto come precedentemente comunicato gli ostaggi portati in salvo dalle forze speciali durante il blitz nel ristorante di Dacca, in Bangladesh, assaltato ieri sera da un commando di miliziani sedicenti affiliati dell’Isis. Lo ha riferito la Premier bengalese Sheikh Hasina ai media locali poco dopo la conclusione dell'operazione. Il blitz condotto dalle teste di cuoio è scattato alle 7,40 (le 3,40 in Italia) ed è durato oltre tre ore. Gli agenti hanno ucciso sei terroristi e ferito un settimo che è stato portato in ospedale. "È stato un atto odioso. Il mio governo è determinato a sradicare il terrorismo" ha concluso Hasina.
Assalto Isis ristorante di Dacca: cosa sappiamo finora
- Un commando di almeno 7 uomini ha preso d'assalto un ristorante – bar nel centro di Dacca, in Bangladesh
- Il locale è a poche centinaia di metri dall'ambasciata italiana, in una zona frequentata da turisti stranieri e diplomatici
- All'interno del bar si trovavano molti clienti stranieri: 11 italiani e diversi giapponesi
- I terroristi hanno tenuto in ostaggio per ore i clienti: tra loro diversi italiani, commercianti nel settore dell'abbigliamento
- Due italiani, tra cui un cuoco italo argentino, sono riusciti a fuggire subito dopo il blitz dei terroristi
- L'azione è stata rivendicata dall'Isis, che ha parlato di 24 morti e 40 feriti (notizia non confermata)
- All'alba, le forze "di azione rapida", un centinaio di militari addestrati dai marines USA, hanno fatto irruzione nel locale
- Sei terroristi sono stati uccisi, uno è stato ferito e catturato
- Tredici ostaggi sono stati messi in salvo
- Fonti dell'esercito parlano di 20 morti tra i civili, in gran parte italiani e giapponesi, e due tra le forze dell'ordine
- La Farnesina parla di 11 italiani di cui solo uno scappato, ma non ha rilasciato informazioni riguardo alla loro sorte.
Blitz della polizia: 6 terroristi uccisi, 18 ostaggi in salvo
Pochi minuti fa, le forze speciali, coadiuvate da reparti dell'esercito, hanno effettuato un blitz nel locale. Stando a quanto riportano i media locali, sei terroristi sarebbero rimasti uccisi negli scontri a fuoco, 2 sarebbero stati catturati e uno sarebbe riuscito a fuggire. L'operazione è ancora in corso, con i militari che stanno cercano di mettere definitivamente in sicurezza la zona.
Non chiarissimo il destino degli ostaggi: media locali parlano di "18 persone salvate" e di numerosi feriti. Nessuna notizia dei 7 italiani tenuti in ostaggio dai terroristi.
Gli italiani in ostaggio sono commercianti nel settore dell'abbigliamento
L'ambasciatore italiano in Bangladesh, Mario Palma, intervistato dal Tg1, ha confermato la presenza di 7 italiani nel locale preso d'assalto dal commando islamista: si tratterebbe di imprenditori e commercianti nel settore dell'abbigliamento. Per l'ambasciatore la situazione sarebbe critica, dal momento che i terroristi si rifiuterebbero di trattare con la polizia.
Palma ha poi confermato che un italiano presente nel bar al momento dell'assalto è riuscito a mettersi in salvo.
Catturato uno dei terroristi: è ferito gravemente
Il Dhaka Tribune riporta la cattura di uno dei terroristi, che sarebbe stato gravemente ferito e poi preso in ostaggio dagli agenti delle forze speciali.
La polizia prepara il blitz: il commando è composto da 9 uomini
Stando a quanto riporta il Dhaka Tribune, il commando armato che ha assaltato il ristorante – bar sarebbe composto da 9 uomini. La polizia avrebbe intavolato una trattativa, ma parallelamente starebbe preparando un blitz per liberare gli ostaggi. Pochi minuti fa, alcuni media locali riportavano esplosioni e colpi di arma da fuoco provenienti dall'interno del locale.
L'ambasciatore: "Sette italiani tra gli ostaggi"
Come si temeva purtroppo ci sono anche degli italiani tra gli ostaggi all'interno dell'Holey Artisan Bakery Bangladesh di Dacca, in Bangladesh, assaltato da uomini armati venerdì sera. La conferma è arrivata dall'ambasciatore italiano nel Paese, Mario Palma. I nostri connazionali coinvolti sono sette. "Non vogliono nessuna trattativa è solo una missione suicida" ha raccontato il diplomatico italiano.
Sette Italiani in ostaggio
Attacco armato venerdì sera in un ristorante nel centro della capitale del Bangladesh, Dacca. Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nel locale del quartiere diplomatico Gulshan, frequentato anche da stranieri intonro alle 21:20 ora locale, aprendo il fuoco contro i presenti. La polizia sarebbe intervenuta subito dopo e sarebbe nato uno scontro a fuoco tra agenti e assalitori. Secondo quanto riferisce la stampa locale, nello scontro alcuni poliziotti sono rimasti colpiti e almeno due sono morti a seguito delle ferite, mentre gli attentatori si sono barricati all'intero del ristorante prendendo in ostaggio almeno 20 persone, tra cui alcuni stranieri. Non è ancora chiaro quante siano le vittime. Tra gli ostaggi almeno sette italiani come ha confermato il nostro ambasciatore. La Farnesina sta seguendo la vicenda fin dall’inizio, mentre il Ministro degli esteri Gentiloni ha confermato la presenza di connazionali su twitter: "Seguo momento per momento la situazione a Dakka. Ansia per gli italiani coinvolti, vicino alle famiglie". Secondo fonti di stampa non confermate ufficialmente, tra le vittime ci sarebbero anche due italiani, mentre un altro nostro connazionale sarebbe riuscito a fuggire dal locale.
Il locale coinvolto è l'Holey Artisan Bakery, poco distante dall'ambasciata italiana e frequentato da stranieri e italiani. Per il Bangladesh Daily Star, gli assalitori sarebbero almeno nove. La polizia ha circondato l'intera area stabilendo un cordone di sicurezza e secondo alcuni reporter avrebbero imposto ai media di interrompere la registrazione di video fuori dal locale per preparare il blitz. Le forze dell'ordine infatti si stanno preparando a prendere d'assalto il ristorante. Secondo alcuni testimoni citati dai media locali, gli uomini avrebbero iniziato a sparare urlando "Allah hu Akbar" e avrebbero gettato anche delle granate esplosive, anche se al momento non ci sono notizie ufficiali. Intanto attraverso messaggi online sia Ansar al-Sharia Bangladesh, organizzazione locale affiliata ad al-Qaeda, sia l'Isis hanno rivendicato l'assalto armato.