I risultati definitivi delle elezioni comunali 2023 in Sicilia e Sardegna e l'esito dei ballottaggi dopo lo spoglio sul sito ufficiale del Viminale. Il centrodestra vince ad Ancona con Daniele Silvetti, a Brindisi, Pisa, Siena, Massa e a Catania, dove ha vinto Enrico Trantino. A Terni vince Stefano Bandecchi di Alternativa Popolare, a Ragusa è rieletto il civico Peppe Cassì, il centrosinistra si prende solo Vicenza con Giacomo Possamai e Trapani con Giacomo Tranchida, sostenuto però anche dalla Lega. A Siracusa ballottaggio tra il candidato del centrodestra Ferdinando Messina e il sindaco uscente Francesco Italia (liste civiche).
Nel frattempo, il centrodestra esulta: "Effetto Schlein? Sì, c'è stato, ma a nostro favore", ha dichiarato Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia. Il vicepremier Antonio Tajani: "Un Pd spostato sempre più a sinistra allontana molti elettori" La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è detta soddisfatta: "Il risultato è una ulteriore spinta a seguire il nostro programma di riforme economiche, sociali e istituzionali", ha detto.
Dall'opposizione, Elly Schlein ha riconosciuto la "sconfitta netta" e ha strigliato il resto dell'opposizione: "Costruire un'alternativa credibile alla destra non è solo responsabilità del Pd". Il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia: "Schlein si è trovata con alleanze già fatte". Affluenza definitiva alle urne del 50%.
A Siracusa terminato lo spoglio: ballottaggio tra Ferdinando Messina e Francesco Italia
Si andrà al ballottaggio a Siracusa, dove è terminato lo spoglio nelle 123 sezioni. L'11 e 12 giugno si sfideranno il candidato del centrodestra Ferdinando Messina, con il 32,22%. L'uscente Francesco Italia, sostenuto da quattro liste civiche, è al 23,89%. Al ballottaggio anche, nel Catanese, Aci Sant'Antonio, dove se la vedranno Quintino Rocca, a capo di quattro liste civiche, con il 33,09%; e Giuseppe Santamaria, sostenuto da FI e Dc, con il 30,13%. Ad Acireale Roberto Barbagallo, con otto liste civiche, che ha ottenuto il 34,31%; e Nino Garozzo, per il centrodestra, con il 26,59%. A Piazza Armerina, nell'Ennese, sfida tutta interna al centrodestra tra Antonino Cammarata, sostenuto da FdI e Udc, che ha avuto il 32,35%, e Massimo Di Seri, appoggiato da FI, Dc e Sud chiama Nord, con il 21,71%.
Amendola (Pd): "Riconosciamo la sconfitta, non basta fare opposizione, bisogna indicare alternative"
"Innanzi tutto si parte col riconoscere una sconfitta. È un dato sicuramente non soddisfacente, ma bisogna saperlo interpretare". Lo ha detto a Start su Sky TG24 il deputato del Pd Enzo Amdendola, commentando il risultato dell’ultima tornata elettorale. "Credo che la strada sia quella di intensificare il lavoro dopo la sconfitta alle politiche, dopo il congresso… Penso che la costituente del PD debba continuare per un radicamento sul territorio che è ancora molto fragile e anche per solidificare un progetto politico che non è solo fare opposizione (giustissima) ma anche saper indicare delle alternative".
Amministrative 2023, il confronto tra Pd e il M5s nei comuni siciliani
Al primo turno delle amministrative siciliane il centrosinistra ha guadagnato solo Trapani, dove però il candidato sindaco risultato vincente era sostenuto da 10 liste civiche senza simboli di partito. Mentre è ancora un corso lo spoglio delle schede nei capuoluoghi della Sicilia al voto, ecco i primi risultati risultati parziali: il Pd a Catania ha avuto l'8,3% dei voti, il M5s ha ottenuto il 5,6%; a Ragusa i dem hanno avuto il 7,3% dei voti, il M5s il 5,2%; a Trapani i pentastellati (che hanno presentato un proprio candidato, Francesco Brillante, hanno raggiunto il 4,1% delle preferenze; a Siracusa il Pd ha ottenuto il 6,2% delle preferenze, il M5s il 4,0%.
Il nuovo sindaco di Catania Trantino: "Meloni mi ha chiamato, sms da Tajani"
"Il presidente Giorgia Meloni mi ha chiamato ieri per compiacersi, felicitarsi e per dire, se mai ci fosse stato bisogno, che è a disposizione, non mia, ma della città di Catania. Il presidente Antonio Tajani mi ha mandato un messaggio. Non escludo l'abbia fatto anche Matteo Salvini, ma sono indietro nella verifica dei messaggi", ha detto il neo sindaco di Catania Enrico Trantino incontrando i giornalisti nella sede del suo comitato elettorale.
Comunali 2023, in Sardegna eletti 38 sindaci
Sono 38 i sindaci eletti in Sardegna in questa tornata elettorale per le amministrative del 2023, dove erano chiamati al voto 39 comuni. Ad Assemini ci sarà il ballottaggio e il nome del nuovo primo cittadino si conoscerà solo alla fine dello scrutinio delle schede al secondo turno, fissato per l'11 e 12 giugno.
Tra gli eletti, Mauro Usai resta alla guida di Iglesias, Andrea Abis viene riconfermato a Cabras, Gianluca Dessì ritorna a governare Villasimius. A Macomer il sindaco è Riccardo Uda, a Tortolì Marcello Ladu, a Oliena Antioco Sebastiano Congiu, A Decimomannu la sindaca è Monica Cadeddu, Giovanni Maria Milia viene eletto a Modolo, Moreno Atzei a Pompu, Claudio Palmas a Villanova Truschedu, Salvatore Masia a Cheremule, Angelo Milia a Teulada, Serafino Mele a Boroneddu, Salvatore Carta a Sedini, Salvatore Bartolomeo Marras a Meana Sardo, Francesco Masci a Soddì e Giuseppe Francesco Manna a Palau.
A Donori eletto Maurizio Meloni, a Fluminimaggiore Paolo Sanna, a Gesturi Emilio Serra, a Senorbì riconfermato Alessandro Pireddu e ad Ales riconfermato Francesco Mereu. A Villaspeciosa il sindaco è Gianluca Melis e Milis Monica Ortu. A Meana Sardo eletto Salvatore Bartolomeo Marras mentre a Sindia Francesco Scanu e a Nughedu Santa Vittoria Vanessa Corda. Sono, invece, 11 i primi cittadini che avevano festeggiato la vittoria alla chiusura dei seggi, in quanto unici candidati e grazie al superamento del quorum del 40% dei votanti. Si tratta di Marco Demuro ad d Aglientu, Nicola Cau a Furtei, Francesco Sanna a Collinas, Carlo Lai a Jerzu, Fabio Moi a Seui, Luigi Pinna a Chiaramonti, Franco Solinas a Galtellì, Ignazio Porcu a Irgoli, Gian Giuseppe Vargiu a Narbolia, Sandro Marchi a Villa Verde e Gianmarco Atzei a Simala.
Calenda: "Campo alternativo alla destra? No ad accozzaglie con il M5s"
"La cosa importante è che il campo non è alternativo alla destra. Deve essere un campo che ha una proposta. Perché altrimenti essere alternativi solo a qualcun altro non ti porta a vincere. Devi convincere gli elettori che hai in campo una proposta di governo. Abbiamo differenze siderali su molte cose, ma a Schlein ho detto da molti mesi che sono favorevole a fare un salario minimo contrattuale. Una proposta gliel'ho mandata, spero che su quello si possa lavorare. Lo stesso vale per la sanità. Perché non c'è risposta dalle opposizioni", ha affermato il leader di Azione Carlo Calenda al margine dell'evento "Futuro circolare" a Roma rispondendo ai cronisti che chiedevano un commento sull'appello di Schlein a costruire un campo alternativo alla destra. Commentando i risultati delle elezioni Amministrative, il leader di Azione ha aggiunto: "quando si vanno a fare accozzaglie col Movimento 5 Stelle, no a tutto, la gente non ti vota".
Questa sera assemblea dei gruppi M5s per discutere delle amministrative
In serata si terrà un'assemblea dei gruppi del M5s per discutere delle amministrative. Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, in conferenza stampa. Fra i temi, anche il ruolo delle liste civiche.
Conte replica a Schlein: "Non si vince perché ci si trova insieme su un palco"
"Non si vince perché ci si trova per qualche ora assieme sul palco. Si vince se si elabora una proposta", ha detto il leader del M5s, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, rispondendo alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
Comunali 2023, Conte: "Si conferma anche a livello territoriale l'onda reazionaria delle destre"
"Mi sembra evidente il risultato, in un contesto di scarsa partecipazione democratica, si conferma anche a livello territoriale l'onda restauratrice e reazionaria delle destre, che sono brave a compattarsi per le competizioni elettorali e poi riprendono le loro costanti liti". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, in conferenza stampa alla Camera, parlando delle Comunali.
Amministrative 2023, Candiani (Lega): "Le proposte della sinistra non sono convincenti"
"Laddove c'è una bocciatura" del centrosinistra "come ad Ancona o in alcune realtà della Toscana come Siena e Pisa" queste "dicono chiaramente che le proposte della sinistra non sono convincenti. Non è una questione di classi sociali, ma di saper interpretare i problemi degli italiani e di dare delle risposte più convincenti". Lo ha detto il deputato della Lega Stefano Candiano a Radio anch'io su Radio Rai 1, commentando l'esito del secondo turno delle elezioni Comunali.
"Le conseguenze per il governo sono quelle di rafforzarci nell'azione politica perché è indubbio che, per quanto si potesse essere eletti in un modo nell'altro a livello territoriale, questo è un messaggio che va nella direzione di dire al governo ‘prosegui con le scelte e le proposte politiche che stai facendo'. Dall'altra parte vale il contrario per l'opposizione", soprattutto L'esito del voto, ha ribadito, "dà la certezza al governo di tenere la posizione politica presa anche su alcuni temi che la gente valuta come coerenti perché sono temi economici che riguardano la quotidianità. Che tu sia in un paese o in una città la gente deve fare i propri conti".
Calenda durissimo: "M5s incompatibile con ogni forma di proposta di governo"
"La destra ha vinto, ha sempre funzionato così in Italia, prima con i Cinque Stelle ora la Meloni. È un film che conosciamo. Dopodiché quando ci sono le alleanze riformiste, non c'è il Cinque Stelle, ma ci siamo noi si riesce anche a vincere, questo è successo a Vincenza e a Brescia dove abbiamo preso il 7%, non è successo ad Ancona dove la candidata era molto in gamba. A livello nazionale la situazione è più complessa. Il problema è che il Movimento è incompatibile, io lo dico da diversi anni, con qualsiasi forma di proposta di governo. I voti si spostano, una cosa che ci dimentichiamo è che i voti si riprendono. Non è che la Meloni viene da una storia dove ha sempre avuto il 30%, il compito è andare a riprendersi i voti". Lo afferma Carlo Calenda, leader di Azione a radio anch'io parlando dell'esito delle elezioni amministrative.
Comunali, Faraone (Iv): "Vince chi occupa lo spazio della moderazione e del riformismo"
"Queste elezioni hanno dimostrato ancora una volta che vince chi occupa lo spazio della moderazione e del riformismo", ha detto Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva, a Omnibus.
"Per il centrodestra il secondo turno era stato storicamente un momento sfavorevole. E, invece, in questa occasione il Pd, con la sua deriva estremista al traino del M5S, è riuscito nel miracolo di far apparire la Meloni moderata e quindi attrarre quei voti al secondo turno, cosa che non era mai successa. Questo è il vero tema politico. Paradossalmente, il Partito democratico ha lasciato lo spazio moderato a Giorgia Meloni. Se il Pd vuole tornare a governare deve ritornare la forza riformista che è stata un tempo. Se i suoi dirigenti pensano che si conquista spazio politico estremizzando le proprie posizioni e quindi continuando sul percorso tracciato dall'attuale segretaria, il Pd è destinato a diventare un partito minoritario. E per noi riformisti si apre uno spazio enorme. Il Terzo Polo può aspirare, come in Francia, a competere per diventare il primo o il secondo polo".
La segretaria Schlein ha rimandato la missione a Bruxelles
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha rinviato la missione prevista per oggi e domani a Bruxelles, mantenendo l'incontro, in modalità online, con la delegazione degli europarlamentari Pd.
Il centrodestra vince alle comunali, il PD difende Schlein: "Risultato non è colpa sua"
Il centrodestra trionfa alle elezioni comunali. E mentre Meloni parla di “vittoria storica” e Tajani di "rivoluzione culturale", il Pd fa i conti con i risultati. E da più parti prende le difese della segretaria, Elly Schlein. "Si è trovata con alleanze già fatte", dice Boccia. "Quando sono state impostate le amministrative non era ancora segretaria", commenta Baruffi.
Come sono andate le amministrative 2023 per centrodestra e centrosinistra
Se il primo turno aveva consegnato al centrodestra 4 città su 2, i ballottaggi hanno permesso alla maggioranza di aggiudicarsi altri 5 centri: a Imperia, Latina, Sondrio e Treviso vinte dal centrodestra il 14 e 15 maggio scorsi, il centrodestra conquista anche Ancona, Pisa, Siena, Massa e Brindisi. Il centrosinistra oltre a Brescia e Teramo questa volta vince solo a Vicenza. Mentre a Terni ha vinto una lista civica. Ieri però si è votato anche per il primo turno in molti comuni sardi e siciliani. A Catania e Ragusa si impone da subito il centrodestra, mentre Trapani va al centrosinistra (vince il sindaco uscente Giacomo Tranchida sostenuto da 10 liste civiche, tra cui una lista civica leghista, ma senza simboli di partito). A Siracusa la sfida tra centrodestra e centrosinistra si deciderà al ballottaggio tra due settimane. Al momento la situazione è di 11 a 4 per il centrodestra.
Baruffi (Pd): "Non è stato possibile costruire alleanza credibile, debolezza di tutto il Csx"
"C'è una preoccupazione legata al fatto che non è stato possibile al momento costruire un'alleanza che si presentasse come credibile e alternativa alla destra . In questo momento si discute solo del Pd. Gli altri sono totalmente scomparsi. Attenzione: lo dico come un punto di debolezza di tutto il centrosinistra". Lo afferma Davide Baruffi, esponente del Partito Democratico, ad Agorà su Rai Tre.
Trantino vince a Catania: "Essere sindaco non è un titolo, deve essere un impegno"
"Non è tempo di festa, ma di responsabilità. Essere sindaco non è un titolo, fregio o mostrina. Deve essere impegno a favore di una comunità. Perché ricominci a credere in se stessa e a nutrire la speranza di un cambiamento". Lo afferma, su Facebook, Enrico Trantino, candidato del centrodestra che si appresta ad avere l'ufficialità della vittoria nell'elezione a primo cittadino a Catania. Quando sono state scrutinate poco più della metà delle sezioni, 179 su 336, l'esponente di Fratelli d'Italia ha ottenuto 44.579 preferenze, pari al 67.16%, seguito dal candidato a sindaco del centrodestra e M5s, Maurizio Caserta, che ha avuto 15.129 voti, pari al 22.79%. Il divario appare incolmabile e Caserta si è già congratulato con Trantino.
"51 anni fa. Un bambino – scrive Trantino su Facebook – si affacciava su piazza Università durante il comizio di suo padre. Non ricordo cosa pensasse. Ma deve avere sognato che quel mondo incantato visto con gli occhi di chi è innocente, dovesse piacere alla folla festante. Quel bambino si fece adulto. E dalla stessa piazza parlò a tanta gente. Le illusioni di allora erano svanite, ma sapeva che molti riponevano fiducia in lui. E lo dimostrarono. Adesso – spiega il neo sindaco di Catania – quell'adulto deve dimostrare di avere meritato il consenso". Lo dobbiamo, sottolinea, "ai nostri figli", a "chi è rimasto indietro", a "chi ha smesso di sperare", a "una città straordinaria". "Io – conclude – amo Catania".
La Vardera (Sud chiama Nord): "Grande successo per noi in Sicilia, ora al lavoro per Europee"
"Grande successo di Sud chiama Nord in tutta la Sicilia. Oltre la straordinaria vittoria di Cateno a Taormina, vinciamo a Ragusa con Peppe Cassì. Eleggiamo tantissimi sindaci e consiglieri comunali, su 8 deputati del nostro gruppo 6 erano candidati a sindaco, tutti e sei eletti sindaci. Un risultato che proietta Sud chiama Nord alle prossime Europee che sarà la competizione chiave per lo sdoganamento del nostro progetto oltre i confini regionali. Testa bassa e lavorare". A dirlo è Ismaele La Vardera, presidente di Sud chiama Nord, commentando i risultati delle amministrative in Sicilia.
Alfieri (Pd): "Centrosinistra va ricompattato, dobbiamo parlare anche ai moderati"
"È ora che tutti superino le reciproche diffidenze, il centrosinistra va ricompattato. Il Pd deve saper parlare a tutti, anche ai moderati, oltre che alla sinistra": insomma, la sconfitta "non va sottovalutata". Lo dice il senatore dem Alessandro Alfieri, in una intervista a La Stampa. Per Alfieri "le alleanze non si costruiscono a tavolino, un errore fatto in passato, ma con il lavoro politico quotidiano: sarà lì che andranno superate le diffidenze a tessere un dialogo che porti a ricompattare il centro-sinistra". E in particolare riguardo ai Cinque stelle "è evidente che bisogna superare diffidenze anche da parte loro. È chiaro che da qui al voto proporzionale delle Europee, ognuno si misurerà con i propri elettorati, ma in prospettiva bisogna cominciare a gettare le basi per costruire un'alternativa credibile alla destra", conclude il senatore.
Morassut (Pd): "Sconfitta pesante, ci vuole radicale operazione di innovazione del partito"
"Subiamo una pesante sconfitta alle amministrative – ha detto in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut – Seppure non sia trascurabile il fatto che il Pd vada bene come partito. Va bene ma non abbastanza da essere ad oggi la calamita di una coalizione vincente. E dobbiamo riflettere su questo. Io continuo a ritenere che senza una radicale operazione di innovazione sul Pd sarà difficile vincere la crosta burocratica che ancora plasma le scelte sui gruppi dirigenti e le candidature, troppo spesso non radicate, non popolari e frutto di giochi interni. Dobbiamo dirci le cose come stanno. Elly Schlein sta lavorando bene ma secondo me non deve togliere il piede dall'acceleratore dell'innovazione. Inventare e stupire. Anche su alcuni temi. Per esempio sulla fragilità del territorio va presa un'iniziativa legislativa efficace che coniughi rigenerazione urbana e sicurezza. Il Pd le proposte le ha, va scelto se portarle avanti. Così come sui temi istituzionali. Io credo che noi dobbiamo accettare la sfida di chi dice: gli italiani scelgano chi dirige il Paese. Le formule per garantirlo sono diverse. Discutiamone. Ma questo è il punto. Non dobbiamo avere paure. Non possiamo più essere quelli che pensano solo ai rischi di certe scelte. E continuare ad apparire quelli che puntano a governare a prescindere dalla decisione popolare, con combinazioni parlamentari. Insomma dobbiamo uscire dalla paura che vi sia un nuovo fascismo alle porte. Perché questo rischio, che pure esiste, non si batte con la paura ma con l'egemonia".
Orlando (Pd): "Aria favorevole alla destra, abbiamo problemi nel selezionare la classe dirigente"
Il centrosinistra perde praticamente ovunque, perché? Da destra c'è chi parla di fine dell'effetto Schlein, se mai c'è stato, ma si può imputare alla nuova dirigenza il risultato di questa tornata? "Io più che altro – risponde il deputato ligure del Pd Andrea Orlando alla domanda rivoltagli da Repubblica – credo non vada trasferito sul terreno locale, in un voto amministrativo, un ragionamento di carattere nazionale. Penso che a livello locale ci siano una serie di problemi, quello sì. C'è l'esigenza di costruire un partito, perché in molte realtà cominciamo ad avere problemi nella selezione della classe dirigente. Sono problemi che erano già sul tavolo, noti, ma vanno risolti. E dal gruppo dirigente nazionale mi auguro vengano affrontati rapidamente".
Le Amministrative sono storicamente terreno privilegiato per la proposta di sinistra, il gruppo dirigente pareva credere davvero alla rimonta dei ballottaggi. Un errore di calcolo? Si poteva evitare? "Quello che vedo, di sicuro, è che c'è un'aria favorevole alla destra. Non è cambiato il vento rispetto a settembre, al post Politiche. Anzi, si sta riducendo una rendita: il centrodestra inizia a costruire classe dirigente a livello locale, che viene ritenuta credibile rispetto al passato, e il vantaggio competitivo che aveva il centrosinistra si è progressivamente assottigliato". Che fare, allora? "Si tratta di tornare a lavorare per costruire quadri, costruire punti di riferimento. Poi, c'è un tema generale che riguarda come fermare la destra che, come abbiamo visto, è forte in tutta Europa. L'esito del voto in Spagna lo dice chiaramente, proprio in queste ore."
Il neo sindaco Possamai: "A Vicenza ho vinto schierandomi al fianco dei giovani"
"Ho vinto schierandomi al fianco degli ultimi e dei giovani. È stata una campagna interamente spesa in mezzo alle persone, nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nell’associazionismo, di cui Vicenza è ricca. E sin dall’inizio sapevamo che ce la potevamo fare solo se mettevamo da parte le divisioni". Lo dice in una intervista a Repubblica, Giacomo Possamai, neosindaco di Vicenza in quota Pd."Per farcela devi unire, in nome di un progetto più grande. Ma le alleanze devono essere credibili", afferma. La politica "ignora" i giovani, "ma hanno una grande capacità di mobilitazione, una passione contagiosa per le cose. Un ragazzo mi ha raccontato che ha convinto la nonna centenaria a uscire di casa, per andare al voto. Fuori dai seggi ne ho incontrato giunti da fuori per dare una mano e poi votare. Sono stati straordinari".
Tajani: "Trionfo oltre le attese, punito un Pd troppo a sinistra"
Il vicepremier Antonio Tajani esulta per i risultati di queste amministrative in un'intervista a La Stampa: "Sono la conferma che in politica si vince al centro, con candidati moderati e competenti". Il ministro degli Esteri sottolinea "il contributo decisivo di Forza Italia, in particolare ad Ancona e a Brindisi, strappate al centrosinistra grazie a nostri candidati". Parla mentre è in auto, dopo aver ricevuto aggiornamenti dal Kosovo: la festa, infatti, è stata rovinata dalla notizia dei 14 militari italiani, in forza alla missione di pace Nato, rimasti feriti negli scontri con gruppi di manifestanti serbi: "Tre sono in condizioni più serie, nessuno in pericolo di vita, si sono trovati in mezzo a un lancio di molotov – spiega -. Temevamo potesse succedere qualcosa del genere, mi ero anche raccomandato al telefono con il premier Kurti. Questo incidente può danneggiare il loro percorso di adesione all'Unione europea". Ma non dimentica il trionfo del centrodestra, dalla Toscana alla Sicilia, "al di là di ogni aspettativa – ammette Tajani – la nostra coalizione ha dimostrato di essere coesa e credibile". Un effetto Schlein al contrario? "Ognuno farà la propria analisi, ma un Pd spostato sempre più a sinistra, a mio avviso, allontana molti elettori".
A Ustica rieletto il sindaco uscente Salvatore Militello
L'isola di Ustica festeggia la rielezione del sindaco uscente Salvatore Militello, eletto la prima volta nel 2018. È stato eletto con 464 voti, pari al 65,9% dei voti. Dopo il candidato arrivato primo seguono Diego Altezza (Candidato civico) e Rocco Roberto Fedele (Candidato civico) con rispettivamente il 32,7% e il 1,4% dei voti. L'affluenza che alla fine si è registrata nel comune di Ustica è stata pari al 58,3%.
Cateno De Luca eletto sindaco di Taormina con il 63,49% dei voti
Cateno De Luca è il nuovo sindaco di Taormina. L'ex primo cittadino di Messina ed ex candidato governatore, deputato e leader di Sud chiama Nord, è stato votato dal 63,49% degli elettori. Molto dietro l'uscente Mario Bolognari, fermo al 25,47%.
Siracusa verso il ballottaggio: avanti il candidato del centrodestra Ferdinando Messina
Si va verso il ballottaggio a Siracusa, l'unico tra i quattro capoluoghi di provincia nei quali il risultato resta sospeso. Quando è concluso lo spoglio in 82 sezioni su 123, risulta avanti il candidato del centrodestra Ferdinando Messina, con il 32,55%. L'uscente Francesco Italia, sostenuto da quattro liste civiche, è al 23,41%. Per la legge elettorale siciliana serve il 40% per essere eletti sindaci: il verdetto tra quindici giorni.
Spoglio a rilento in Sicilia: a Ragusa vince al primo turno Giuseppe Cassì
Va molto a rilento lo spoglio nei capoluoghi siciliani dove si è votato per le comunali. Solo a Ragusa il risultato è definitivo con la vittoria al primo turno di Giuseppe Cassì (De Luca e liste civiche) col 62,92%. A Catania le sezioni scrutinate sono solo 122 su 336. Il candidato del centrodestra Enrico Trantino e' largamente in testa col 67,26%. A Trapani le sezioni scrutinate sono 51 su 67. Giacomo Tranchida (liste civiche) è in testa col 42,9%. Per vincere al primo turno è sufficiente il 40% dei voti. A Siracusa le sezioni scrutinate sono 82 su 123. Per ora andrebbero al ballottaggio Ferdinando Messina (centrodestra) col 32,55% e Francesco Italia (liste civiche e sindaco uscente) col 23,41%.
Boccia (Pd): "Schlein si è trovata con alleanze già fatte"
"Era il risultato più probabile. Molti Comuni erano già nelle mani del centrodestra. Peraltro nessuno ha mai pensato che la destra al governo potesse indebolirsi in 7 mesi. Le elezioni amministrative dipendono da un mix di proposte locali, credibilità dei candidati e, parzialmente, anche dal vento nazionale", ha commentato in una intervista al Corriere della Sera Francesco Boccia, capogruppo del Pd in Senato. "Dico parzialmente perché ho visto commenti trionfalistici. Ma chi pensa che il sindaco uscente di Pisa abbia vinto grazie al ‘decreto rave' o al decreto sulle Ong sbaglia analisi. Vorrei ricordare che noi a giugno del ’22 vincemmo ovunque e tre mesi dopo perdemmo male le politiche. La nostra sconfitta nei Comuni capoluogo è netta e chiara ma dedurne un’analisi politica che porta all’autoesaltazione della destra è fuori luogo".
"Vorrei ricordare una cosa: Elly Schlein si è insediata il 12 marzo. Non c’è stata un’alleanza decisa dalla nuova segreteria e le liste del Pd erano di fatto già chiuse. Il Partito democratico nei consigli comunali è la prima lista anche rispetto a Fratelli d’Italia, dopodiché questo particolare non ci consola. Però è bene ricordarlo a chi non è quasi presente in nessun consiglio comunale, ma dice che il problema è il Pd".
Elezioni comunali Siracusa, si va verso il ballottaggio: centrodestra avanti ma non sfonda
A Siracusa, l'unico capoluogo di provincia in Sicilia che non è ancora stato assegnato a un vincitore, sembra che si dovrà andare al secondo turno di votazioni. Nessuno dei candidati, infatti, è riuscito a superare la soglia del 40% dei voti necessaria in Sicilia per vincere senza ballottaggio. Mentre lo spoglio prosegue e ha superato la metà dei seggi, a essere nettamente avanti è il candidato di centrodestra, Ferdinando Messina. Messina ha superato il 30% dei voti, ma sembra molto improbabile che raggiunga il 40%. Dietro di lui, praticamente certo del ballottaggio con il 25%, c'è Francesco Italia, candidato con Azione. Appare fuori dai giochi, invece, Renata Giunta, che era sostenuta da Partito democratico e Movimento 5 stelle ma si è fermata al 19%.
La coalizione Pd-Lega ha vinto in tutti i Comuni in cui si è presentata alle amministrative
Non solo a Trapani, per sostenere il sindaco uscente Giacomo Tranchida: Partito democratico e Lega si erano presentati insieme in queste elezioni comunali anche ad Altamura, in Puglia, per il candidato Vitantonio Petronella. In entrambi i casi, la coalizione ha avuto la meglio sugli avversari. In Puglia, Petronella ha vinto per una differenza di 18 voti, su oltre 30mila elettori andati alle urne.