Oggi, domenica 9 giugno, si vota per il ballottaggio delle elezioni comunali in 136 comuni, di cui 124 con più di 15mila abitanti. Tra le città al voto ci sono anche 15 capoluoghi di provincia, tra cui due di regione. Ecco come funziona il ballottaggio, come si vota e quali sono le città chiamate alle urne.
Ballottaggi, alle ore 19 l'affluenza è del 37,4%
Al secondo turno delle elezioni amministrative, per i ballottaggi tutt'ora i corso in 136 comuni, alle ore 19 secondo i primi dati (circa metà dei 134 comuni delle regioni a statuto ordinario) ha votato il 37,4% degli aventi diritto, in forte calo rispetto al primo turno del 26 maggio (54,65%). Lo rende noto il sito del ministero dell'Interno. I seggi saranno aperti fino alle 23.
Dopo il primo turno delle 26 maggio delle elezioni comunali, in concomitanza con le europee, si terranno oggi, domenica 9 giugno, i ballottaggi che riguardano 136 comuni: si vota dalle 7 alle 23. Il ballottaggio è stato introdotto per le elezioni comunali nel 1993 ed è una sfida tra i due candidati più votati al primo turno. Si tiene, però, solo nel caso in cui nessuno dei candidati abbia raggiunto il 50% più uno dei voti (il 40% in Sicilia) per i comuni con più di 15mila abitanti o nel caso in cui i due candidati abbiano raccolto lo stesso numero dei voti per i comuni con meno di 15mila abitanti. Nel caso in cui al ballottaggio i due sfidanti abbiano lo stesso numero di voti viene eletto il più anziano dei due. Per questo turno di ballottaggio sono chiamati al voto 136 comuni, per un totale di 3.648.485 elettori. Tra i comuni al voto, 124 sono sopra i 15mila abitanti, 12 hanno una popolazione inferiore ai 15mila abitanti. Nella lista anche 15 capoluogo di provincia, tra cui due di regione: Potenza e Campobasso. Questa tornata di elezioni comunali si chiuderà in Sardegna con il voto del 16 giugno e l’eventuale ballottaggio del 30 giugno.
Il primo dato sull'affluenza, delle ore 12, rivela che finora ha votato il 17,49% degli aventi diritto, in calo rispetto al primo turno del 26 maggio (21,21%).
Dove si vota
Il ballottaggio si tiene nei comuni con più di 15mila abitanti in cui al primo turno nessun candidato abbia ottenuto almeno il 50% più uno di voti. In Sicilia questa soglia è del 40% più uno, ma nell’isola si è già votato nelle scorse settimane. Per i comuni inferiori ai 15mila abitanti il ballottaggio si svolge solamente nel caso in cui al primo turno i due candidati più votati abbiano ottenuto esattamente lo stesso numero di preferenze. Tra i comuni capoluogo al voto non ci sono solo Potenza e Campobasso, ma anche tanti altre importanti città: si vota ad Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato, Rovigo. Sono stati invece eletti al primo turno i sindaci di altri importanti comuni come Bari, Firenze, Perugia, Pescara e Bergamo.
Come si vota
Rispetto al primo turno le operazioni di voto sono più semplici. Per votare è sufficiente mettere una X sul candidato prescelto. La scheda viene divisa a metà, con una parte per ogni sfidante. In alto, in ognuna delle due parti, troviamo un rettangolo con il nome del candidato sindaco. Sotto ciascun nome ci saranno le liste che sostengono il candidato: le liste potranno essere anche di più rispetto a quelle che lo sostenevano al primo turno. Difatti alcuni gruppi politici ‘eliminati’ al primo turno potrebbero decidere di appoggiare un candidato al ballottaggio. Per votare è sufficiente porre una croce sul rettangolo con il nome del candidato prescelto. Si può anche mettere una X su una delle liste che lo sostengono e il voto sarà comunque valido. Così come sarà valido se il contrassegno viene posto sia sul candidato che sulla lista. Ma non essendoci preferenze è inutile dare la preferenza a una qualsiasi lista: il voto andrà semplicemente al candidato sindaco. Non è prevista, proprio per questo motivo, la possibilità di ricorrere al voto disgiunto.