All'indomani dei drammatici attentati alla stazione della metropolitana di Maelbeek e all'aeroporto Zaventem è caccia agli autori dell'attacco. E secondo la Farnesina potrebbe esserci una "donna italiana tra le vittime"
- Farnesina: "Dispersa a Bruxelles la funzionaria UE italiana Patricia Rizzo" 23 Marzo
- Tv francese: i kamikaze volevano vendicare arresto di Salah 23 Marzo
- Erdogan: "Avevamo estradato uno degli attentatori, ma allerta è stata ignorata" 23 Marzo
- Un commando di 4 persone, tre morti. Caccia a un uomo in fuga 23 Marzo
- La storia di Mason: ferito a Bruxelles, era sopravvissuto a Parigi e Boston 23 Marzo
Farnesina: "Dispersa a Bruxelles la funzionaria UE italiana Patricia Rizzo"
Tra gli italiani dispersi a Bruxelles c'è anche Patricia Rizzo, impiegata presso un'agenzia della Commissione Ue: secondo quanto reso noto dalla Farnesina la donna è tra le persone che risultano scomparse da ieri dopo l'esplosione alla metropolitana a Maalbeek. Parenti e amici la stanno cercando in tutti gli ospedali della città, nella speranza di trovarla ancora in vita. A dare la notizia della scomparsa è il cugino Massimo Lenora, che chiede aiuto per le ricerche.
Secondo quanto riferisce la Farnesina i familiari di Patricia Rizzo sono in queste ore assistiti dall'ambasciata italiana a Bruxelles per effettuare le operazioni di riconoscimento, rese complicate dalle condizioni in cui si trovano i corpi delle vittime degli attentati. Intanto Massimo Leonora ha spiegato all'Ansa: "Siamo qui da stamattina e non sappiamo ancora niente. I genitori di Patricia sono stati fatti salire al primo piano dalla polizia per riempire un formulario. Cercano segni particolari".
Nella scorse ore la Farnesina aveva fatto trapelare la notizia di una possibile vittima italiana e l'ex ministro Lupi aveva dichiarato: "Il presidente del Consiglio ci ha informato che c'è una verifica in corso su una possibile vittima italiana. È in corso la fase di riconoscimento, i familiari sono con il console a Bruxelles. Era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell'esplosione ha reso le vittime irriconoscibili".
L'appello del cugino su Facebook:
Ministero della Sanità belga: i feriti sono 300
Secondo il ministero belga della Sanità – citato dai media – i feriti degli attentati di ieri all'aeroporto di Zaventem e alla fermata della metropolitana di Maelbeek di Bruxelles sono saliti a 300. Al momento ci sarebbero 150 persone ancora ricoverate in ospedale, 61 delle quali in terapia intensiva.
Ambasciatore italiano: "Finora identificate solo 4 vittime su 32"
Solo quattro delle trentadue vittime degli attacchi di ieri mattina a Bruxelles sono state identificate. La maggior parte delle salme sono ancora senza nome. A riferirlo ai microfoni di RaiNews è stato Vincenzo Grassi, l'ambasciatore italiano nella capitale belga.
Ministro belga risponde a Erdogan: " Bakraoui rimandato in Olanda, non in Belgio"
Il ministro della Giustizia belga, Koen Geens, ha risposto a quanto dichiarato oggi dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale Ibrahim el Bakraoui – uno dei terroristi entrati in azione ieri a Bruxelles – sarebbe stato arrestato in Turchia nel 2015 e poi espulso verso il Belgio, che l'avrebbe rilasciato "nonostante l'allerta di Ankara". Secondo Geens, invece, come riportano i media locali, Bakraoui "non fu estradato dalla Turchia al Belgio ma verso i Paesi Bassi". Il ministro ha anche aggiunto che il jihadista "non era noto in Belgio per terrorismo, ma era un criminale comune in libertà condizionata".
Tv belga: "Attacco era previsto per lunedì di Pasqua, anticipato dopo arresto Salah"
Secondo una fonte riportata dalla tv locale belga VTM, l'attacco terroristico di ieri mattina all'aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles era in realtà programmato per il lunedì di Pasqua. Le operazioni sarebbero però state anticipate a causa dell'arresto di Salah Abdeslam.
Naijim Laachraoui identificato: è il secondo kamikaze all'aeroporto
E' Naijim Laachraoui il secondo kamikaze dell'aeroporto di Zaventem. Lo riferisce la tv francese iTe'le', citando proprie fonti giudiziarie che confermano l'identificazione del terzo attentatore suicida di Bruxelles, noto come l'artificiere degli attacchi di Parigi. Laachraoui, e ancora ricercato, sarebbe stato identificato grazie al suo DNA, secondo quanto scrive il quotidiano fiammingo De Staandard, che cita una "fonte affidabile". Fonti della procura federale contattate in merito dall'emittente RTBF non hanno confermato l'indiscrezione.
Tv francese: i kamikaze volevano vendicare arresto di Salah
Nel computer trovato nei pressi del covo di rue Max Roos a Schaerbeek sarebbe stato rinvenuto un testamento audio con cui i due fratelli kamikaze Khalid e Ibrahim Bakraoui annunciano l'intenzione di "vendicare l'arresto di Salah Abdeslam, il 18 marzo, e "la morte di Mohammed Belkaid" qualche giorno prima nell'operazione a Forest. E' quanto afferma la tv francese Tf1, aggiungendo che il ‘testamento' era indirizzato "alla madre e a un cugino Yassine A". Nel covo sono stati inoltre trovati 15 chilogrammi di esplosivo artigianale TATP, 150 litri di acetone, una sostanza chimica utilizzata nella fabbricazione di esplosivi, due detonatori, e una bandiera dell’ISIS.
Erdogan: "Avevamo estradato uno degli attentatori, ma allerta è stata ignorata"
Il presidente turco Recep Erdogan afferma che uno dei kamikaze di Bruxelles sarebbe stato arrestato in Turchia e estradato in Belgio a giugno. Ankara avrebbe avvertito i colleghi europei che si trattava di un militante dello Stato Islamico, ma la denuncia, sempre a detta di Erdogan, sarebbe stata ignorata. Secondo quanto riportato dalla Cnn, si tratterebbe di Ibrahim al Bakraoui, 30 enne, che si è fatto esplodere all'aeroporto. C'è da dire che quest'ultimo era già stato condannato in precedenza, nell’ottobre 2010: stava fuggendo, nel quartiere di Laeken, a Bruxelles, dopo aver rapinato con un complice un agente di cambio. Allla polizia che lo inseguiva aveva risposto con colpi di kalashnikov, ferendo un agente.
Obama: "Distruggeremo l'Isis. Bruxelles? Gli USA offriranno assistenza"
Gli Usa possono e vogliono sconfiggere il Daesh, per gli Stati Uniti questa è una "priorità": parola del presidente USA Barack Obama nella conferenza stampa congiunta con l'omologo argentino a Buenos Aires. "Il mondo deve essere unito nel combattere il terrorismo", ha aggiunto Obama, precisando che "è necessario bloccare il finanziamento ai terroristi". Sugli attentati di Bruxelles, l'inquilino della Casa Bianca ha assicurato che gli Usa offriranno "qualsiasi assistenza" necessaria nelle indagini. Obama però precisa che "bombardare a tappeto la Siria e l'Iraq sarebbe un errore e darebbe all'Isis la possibilità di reclutare nuovi terroristi".
Bruxelles: domani consiglio interni Ue straordinario
Per la giornata di domani, 24 marzo, è stata convocata una riunione straordinaria dei ministri degli Interni e della Giustizia dei paesi dell’Unione Europea. Lo si apprende da fonti europee. Il tema principale sarà certamente correlato agli attentati terroristici di ieri nella capitale del Belgio. Il commissario europeo Dimitris Avramopoulos aveva annunciato stamani che si stava lavorando per una riunione "nei prossimi uno-due giorni".
Anonymous dichiara guerra all'Isis: "Vi troveremo tutti, non abbiamo paura"
Anonymous ha dichiarato nuovamente guerra all'ISIS dopo gli attacchi terroristici in Belgio. "La nostra libertà è ancora una volta sotto attacco", accusano i cyber-attivisti nell'ultimo messaggio pubblicato in Rete. Cappuccio e maschera, voce computerizzata, Anonymous ribadisce che "ciò non può continuare. In seguito agli attentati di Parigi dello lo scorso novembre, abbiamo combattuto tutti i giorni contro il terrorismo e abbiamo messo a tacere migliaia di account Twitter direttamente legati all'ISIS". E continua: "Reagiremo anche ora. Non abbiamo paura. Vogliamo difendere i diritti di libertà e di tolleranza". "Per i sostenitori del Daesh, vi rintracceremo ovunque voi siate. Siamo più di quanti si possa immaginare" conclude il messaggio.
Chi è la donna nella foto simbolo degli attentati di Bruxelles
Il terrore negli occhi. Il volto coperto dalla polvere. Il sangue che le riga il viso. La giacca a brandelli. Per molti l'immagine di quella donna è l'emblema della tragedia che ieri ha colpito Bruxelles. Lei Nidhi Chaphekar, indiana di Mumbai, assistente di volo della compagnia Jet Airways, mamma di due bambini. A fotografarla è stato Ketevan Kardava, corrispondente della Georgian Public Broadcaster. Nidhi era lì per raggiungere il resto dell’equipaggio su un volo per Newark, Stati Uniti, che sarebbe dovuto partire alle 10.15. Adesso è ricoverata in un ospedale della capitale belga, ma le sue condizioni non desterebbero preoccupazioni. A breve dovrebbe tornare a casa.
L'eroe dell'aeroporto di Bruxelles che ha salvato la vita di sette persone
Alphonse Lyoura, un giovane di colore sui trent'anni addetto ai bagagli allo scalo di Zaventam, per molti è già l'eroe di Bruxelles. Il ragazzo era al Terminal A dello dell'aeroporto quando sono esplose le bombe. Lyoura non è fuggito come avrebbe fatto probabilmente chiunque in quei frangenti: è corso nel luogo delle esplosioni e ha preso in braccio un ferito per portarlo al sicuro: La detonazione è stata fortissima – raccontato ad AFP – tutti hanno iniziato a correre a destra e a sinistra, mi sono nascosto sotto il mio banco e lì sono rimasto per almeno 5 o 6 minuti terrorizzato. Quando ho rialzato la testa intorno a me ho visto l'inferno. I feriti che urlavano mi chiedevano aiuto e io non sapevo cosa fare. Ho ancora il sangue sulle mani. Tantissimi erano senza braccia e gambe. Amputate, erano volate via. Uno dei feriti aveva le gambe carbonizzate. Ho spostato 5 o 6 corpi per trascinarli ma erano già morti".
Alphonse ha confermato all'Afp di avere sentito urla in arabo prima delle due detonazioni. Il coraggio di quest'uomo è stato elogiato da tutta la Rete. Una piccola luce in un evento tanto terribile come quello di ieri.
Trovato un altro cadavere: le vittime salgono a 32
Il cadavere di un'altra vittima dell'attentato di ieri è stato trovato oggi all'aeroporto di Zaventem. La notizia è riportata dall'agenzia Belga che cita "fonti affidabili". Il corpo sarebbe stato rinvenuto sotto le rovine di un muro crollato a seguito delle due esplosioni nella sala partenze dell'aerostazione. Il bilancio dei morti sale dunque a 32 (270 i feriti).
I due fratelli dispersi negli attentati. La mamma pubblica appello su Facebook
Sascha e Alexander Pinczowski, due fratelli di New York, erano al telefono coi parenti un attimo prima dell'esplosioni che hanno dato il via alla giornata di terrore, ieri, a Bruxelles: "Abbiamo fatto il check-in, tra un po' ci imbarchiamo". Poi un boato, quindi il nulla, con la comunicazione che si è interrotta. Da allora i familiari di Sascha e Alexander non hanno più saputo nulla dei loro cari. Ed ora hanno lanciato un appello su Facebook affinché chi li ha visti o conosce le loro sorti, si faccia avanti. E' stata direttamente la madre dei due ragazzi a postare sul social network il seguente messaggio: "Siamo ancora alla ricerca di Alexander Pinczowski e di sua sorella Sascha. Non abbiamo più notizie di loro. Vi prego di contattarci se li avete visto o sapere qualcosa sulla loro sorte. Vi prego di condividere questo messaggio !!!" ha scritto Karen Van Suijdam.
L'ex NBA Dikembe Mutombo era all'aeroporto di Bruxelles: è salvo
"I am safe here. God is good". Poche parole, esemplificative, quelle che accompagnano le foto pubblicate sul proprio profilo Facebook da Dikembe Mutombo, uno dei più importanti difensori della storia del basket mondiale, congolese alto 2.18, membro della Hall of Fame dal 2015. Il cinquantenne, che oggi risiede ad Atlanta (Georgia, USA), ieri si trovava all’aeroporto di Bruxelles, durante gli attacchi terroristici rivendicati dall’ISIS. Mutombo ha voluto rassicurare tutti: sta bene.
Mutombo, che si occupa della sua fondazione umanitaria “Dikembe Mutombo” dal 1999, era a Bruxelles per questioni lavorative. Successivamente, come scrive il Washington Post, il cestista ha poi rilasciato le seguenti dichiarazioni tramite la stessa fondazione: “Oggi chiniamo il capo in segno di rispetto per quelli che hanno perso la vita a Bruxelles e ringraziamo tutti coloro che, offrono supporto, forza e solidarietà a chi ne ha bisogno in seguito all’attacco. Le autorità locali stanno lavorando per mettere al sicuro tutti, mentre la città naviga in queste acque di terrore. Per favore aiutateci e pregate con noi per Bruxelles”.
David, scomparso nella metro, aveva scritto: "Sto bene, sono al sicuro"
Tra le persone che a oltre 24 ore dagli attentati di Bruxelles mancano all'appello c'è anche David Dixon, un programmatore di pc originario di Hartlepool, in inghilterra, ma da tempo residente in Belgio. L'uomo aveva inviato un sms ai familiari che da casa avevano appreso della bomba in aeroporto: si stava incamminando verso la metropolitana quando ha scritto "Sto bene e sono al sicuro". Non poteva sapere che di lì a qualche minuto un'altra bomba sarebbe esplosa, innescata da un kamikaze chiuso nella seconda carrozza di un convoglio.
David, 51 anni, stava andando a lavoro ma i suoi colleghi non l'hanno mai visto arrivare in ufficio e i suoi familiari non hanno più avuto nessuna notizia. Con il passare delle ore le probabilità che sia ancora vivo si riducono sempre più, e a nulla sono valse le ricerche fatte dalla sua compagna Charlotte Sutcliffe negli ospedali di tutta la città.
La zia di David ha raccontato al Telegraph: "Appena ho sentito la notizia della bomba all'aeroporto ho pensato a mio nipote e gli ho inviato un messaggio. E' stato un enorme sollievo ricevere la risposta che stava bene ed era al sicuro. Non solo, mi ha scritto che non si era neppure reso conto di quanto avvenuto. Da quel momento in poi però non abbiamo avuto più nessuna notizia".
USA: "Non vi recate in Europa, è pericoloso"
Il Dipartimento di stato americano ha emesso un ‘travel warning', un invito ai cittadini statunitensi a non viaggiare verso e attraverso l'Europa dopo gli attacchi di Bruxelles, e indicando l'esistenza di una minaccia "a breve termine" di possibili nuovi attentati. "Gruppi terroristici – si legge nel messaggio di allerta – continuano a pianificare attacchi a breve termine attraverso l'Europa, avendo come obiettivo eventi sportivi, siti turistici, ristoranti, e trasporti".
Il testamento del kamikaze Ibrahim El Bakraoui: "Sono ricercato ovunque"
Il testamento di Ibrahim El Bakraoui, l'unico attentatore suicida dell'aeroporto di Bruxelles finora identificato, è stato trovato in un pc portatile gettato in un cestino della spazzatura in strada, nelle vicinanze di due appartamenti in rue Max Roos 4, indirizzo fornito dal tassista che aveva trasportato i tre in aeroporto e che dopo l'accaduto si è spontaneamente presentato in procura. Il kamikaze scrive "di non avere tempo"; "di non sapere più cosa fare"; di "essere ricercato dappertutto", di "non sentirsi più sicuro". L'uomo scrive anche: "Se non si muovono, rischiano di finire accanto a lui in una cella".
Un commando di 4 persone, tre morti. Caccia a un uomo in fuga
Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di ieri a Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto – l'uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia – è in fuga. Lo ha reso noto il procuratore federale belga Frederic Van Leuw. Dei tre kamikaze, solo due sono stati identificati: si tratta dei fratelli Bakraoui, Ibrahim che si è fatto esplodere all'aeroporto Zaventem e Khalid che invece si è ucciso nella metropolitana. Né il secondo kamikaze dell'aeroporto, né l'uomo in fuga sono stati identificati.
Il procuratore ha dunque smentito che la terza persona ripresa dalle telecamere dell'aeroporto di Bruxelles sia Najim Laachraoui: "Quella persona è ancora in fuga, è attivamente ricercata e ancora non è stata identificata. Ha lasciato un borsone ed è andato via. Il borsone conteneva la carica esplosiva più potente, che è stata fatta esplodere in seguito dagli artificieri".
L'uomo ancora in fuga, di cui non è nota l'identità, "è attivamente ricercata e ancora non è stata identificata. Ha lasciato un borsone ed è andato via – ha detto il procuratore -. Il borsone conteneva la carica esplosiva più potente". Lasciata nella valigia, e molto instabile, è esplosa senza provocare morti o feriti, prima dell'intervento degli artificieri.
Chirurgo italiano in Belgio: "Feriti con schegge di metallo conficcate negli organi"
Lui si chiama Michele Grieco, è un chirurgo romano e lavora presso l'ospedale universitario di Gand, dove ieri sono arrivati al Pronto soccorso decine di feriti vittime degli attentati terroristici a Bruxelles. L'uomo, intervistato da Adnkronos, ha raccontato: "Ho curato molti pazienti arrivati da Bruxelles con schegge di metallo conficcate in organi, dal cuore al rene, e in diverse zone del corpo. Mai visto nulla del genere. Non veri e propri chiodi, ma detriti metallici molto simili a piombini da caccia che vediamo quando ci sono incidenti da caccia". Il chirurgo ha quindi proseguito: "Sono state ore molte impegnative abbiamo lavorato senza sosta per 16 ore per prestare aiuto. Ieri il problema principale sono stati i pazienti intossicati, ustionati e con danni da deflagrazione. Poi con il passare delle ore la nostra Terapia intensiva si è riempita, come quella del ospedale di Leuven. Abbiamo dovuto riscrivere l'intera programmazione degli interventi e dare la priorità ai feriti di Bruxelles. I reparti di chirurgia generale, vascolare, ortopedia e neurochirurgia hanno lavorato a pieno regime".
Altra vittima identificata: Leopold Hecht, studente universitario
Università Saint-Louis ha annunciato sulla sua pagina Facebook che tra le vittime dell'attentato nella metropolitana di Bruxelles c'è anche il giovane studente Leopoldo Hecht. Il ragazzo frequentava il corso di diritto al secondo anno ed è deceduto a causa delle gravissime ferite riportate in seguito all'esplosione.
La storia di Mason: ferito a Bruxelles, era sopravvissuto a Parigi e Boston
Mason Wells ha 19 anni, è un missionario mormone, ed è un ragazzo molto fortunato. Ieri, infatti, era all'aeroporto di Bruxelles sconvolto dalle esplosioni che hanno investito anche lui. Fortunatamente se l'è cavata con una lesione alla gamba, le schegge lo hanno colpito anche al capo, ma non è grave e se la caverà. A quanto emerge dai media americani, Mason era molto vicino anche quando esplosero gli ordigni alla maratona di Boston ed era a Parigi, nel novembre scorso quando ci furono gli attacchi che provocarono 130 morti. Mason quindi è abituato a trovarsi molto vicino agli attentati: a Boston era a un isolato dall'arrivo della maratona, aspettava la mamma che l'aveva corsa. Rimasero illesi, ma sotto choc.
"Ieri era a terra sanguinante – ha raccontato un volontario mormone che era con lui – ma non ha perso il senso dell'umorismo e la positività". "Speriamo che la sua dose di sfortuna – ha detto la mamma – sia finita qui".
Ministro belga: "Morti o feriti da 40 paesi diversi"
Didier Reynders, ministro degli esteri belga, ha reso noto che sarebbero una quarantina gli Stati coinvolti con morti o feriti negli attentati di ieri a Bruxelles. Finora tra i morti accertati ci sono una donna peruviana e una donna marocchina, ma non è escluso che tra le vittime vi sia anche un'italiana.
Non è Najim Laachraoui il presunto terrorista di Bruxelles
Najim Laachraoui è un uomo belga nato il 18 maggio 1991 e originario di Schaerbeek, città in cui ha vissuto anche la sua famiglia fino a circa un anno fa. Il 25enne è ricercato per il coinvolgimento degli attentati di Parigi e fino a poche ore fa era ritenuto responsabile anche di quelli a Bruxelles, ipotesi smentita in conferenza stampa dal procuratore federale
Smentito l'arresto di Najim Laachraoui
In attesa della conferenza stampa ufficiale che il procuratore federale terrà alle 13 è stata smentita dal quotidiano belga Derniere Heure la cattura di Najim Laachraou. L'uomo arrestato dalla polizia non è il super ricercato belga in un primo momento ritenuto responsabile degli attentati di Bruxelles e Parigi.
Tv belga: "I fratelli el-Bakraoui si sono fatti esplodere in luoghi diversi"
Secondo la tv belga Ibrahim el-Bakraoui avrebbe compiuto l'attentato suicida in aeroporto, mentre suo fratello Khalid si sarebbe fatto esplodere in metropolitana. Se fosse vero resta da capire chi sia l'altro uomo immortalato dalle telecamere di videosorveglianza dello scalo di Bruxelles.
L'aeroporto di Bruxelles chiuso anche oggi
L'aeroporto di Bruxelles rimarrà chiuso anche oggi.
Chiusa autostrada per sospetto pacco bomba
L'Autostrada A12 è stata chiusa in entrambe le direzioni di marcia a causa di un pacco sospetto. Sul posto si stanno recando gli artificieri.
Media belgi: "Anche una donna italiana tra le vittime"
La Farnesina ritiene assai probabile che ci sia anche una cittadina italiana tra le vittime degli attentati di Bruxelles. L'ambasciata italiana è in contatto con la famiglia per le necessarie procedure di riconoscimento. Secondo l'ex ministro Maurizio Lupi l'italiana era inizialmente data per dispersa: "E' in corso la fase di riconoscimento, i familiari sono con il console a Bruxelles. Era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell'esplosione ha reso le vittime irriconoscibili", ha riferito. Anche il premier Renzi ha ammesso che una nostra connazionale potrebbe essere morta.