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Disgelo Lega – M5S, Salvini e Di Maio si sentono al telefono: “Collaboriamo”. Domani consultazioni

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Domani riprenderanno le consultazioni al Colle, ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rimane in attesa di nuovi segnali positivi che al momento non sembrano arrivare: Salvini e Di Maio non si vedranno prima di salire al Quirinale, ma si sono sentiti al telefono. Intanto dal Pd arriva qualche messaggio di apertura, pur continuando a ribadire il no a un governo con i Cinque Stelle.

10:14

Orlando: "Di Maio poco credibile. Non vedo punti in comune, ma il Pd non può fare lo spettatore"

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Il ministro della Giustizia e leader della minoranza dem, Andrea Orlando, è molto scettico riguardo un'eventuale alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle. Ospite di Circo Massimo su Radio Capital, il guardasigilli ha spiegato: "Non so se ci sono le condizioni per un'intesa con il M5s sul governo, partiamo da punti molto distanti tra loro. Mi pare molto difficile pensare a qualche forma di collaborazione se non convergere su singoli punti, come succede in democrazia. Ma credo che quello che rende poco credibile Di Maio è il fatto di dire: ‘se c'è Salvini sto con Salvini, se no mi rivogo al Pd'. Come se fosse indifferente l'elemento di merito. In ogni caso, bisogna apprezzare quando i toni cambiano, perché quelli usati contro il Pd in questi anni hanno avvelenato il dibattito e la vita pubblica. Che questo poi porti a fatti concreti è un altro discorso. Un conto è migliorare le modalità di dialogo, un altro è basarsi sui contenuti e non sui tatticismi".

Proseguendo, il ministro Orlando ha sottolineato che "in democrazia nessuno è spettatore, specialmente quando ci si trova in una situazione difficile come la nostra. Siamo tutti d'accordo sul fatto che l'esito delle elezioni è una collocazione all'opposizione, le possibilità di realizzare un percorso di governo serio sono remote. Ma opposizione significa cose diverse, una collocazione contemplativa o un ruolo attivo, sulla base di punti precisi che si possono realizzare. L'idea di stare a guardare mangiando pop corn non mi piace, in democrazia nessuno è spettatore".

Infine, per quanto riguarda l'assemblea nazionale del Partito Democratico in programma il prossimo 21 aprile, Orlando ha dichiarato: "Il partito prima deve provare a costruire una piattaforma programmatica, mi interessa poco se il segretario lo elegge l'assemblea o le primarie, basta che quando si arriva al Congresso sia stato fatto quel lavoro. Credo sia più semplice farlo attraverso l'assemblea che elegge un segretario, ma a patto che non sia un elemento di divisione".

A cura di Charlotte Matteini
10:13

Governo sempre più lontano: Salvini non lascia Berlusconi e rivendica l'incarico

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A pochi giorni dall'inizio del secondo giro di consultazioni al Quirinale, le trattative per la formazione del nuovo governo appaiono in stallo. Dopo la decisione del centrodestra di presentarsi unito al Colle per proporre un programma e un candidato unitario di coalizione, che potrebbe a questo punto essere anche una figura terza e non più per forza il leader della Lega, l'accordo programmatico con il Movimento 5 Stelle appare sempre più lontano. Di Maio ha ribadito di non essere intenzionato a discutere con Silvio Berlusconi e rifiuta in ogni modo quella che ha definito "un'ammucchiata". Matteo Salvini non sembra intenzionato a lasciare il leader di Forza Italia – probabilmente perché conscio di essere in una posizione di forza solo come leader della coalizione di centrodestra e presentarsi al cospetto dei 5 Stelle con il solo 17% riscosso dalla Lega alle ultime elezioni lo porrebbe in condizione di estrema inferiorità – mentre il PD rivendica con forza il proprio ruolo di opposizione e rifiuta ogni accordo con M5S, nonostante alcune correnti interne stiano cercando di spingere al dialogo con i pentastellati.

A cura di Charlotte Matteini
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