Domani riprenderanno le consultazioni al Colle, ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rimane in attesa di nuovi segnali positivi che al momento non sembrano arrivare: Salvini e Di Maio non si vedranno prima di salire al Quirinale, ma si sono sentiti al telefono. Intanto dal Pd arriva qualche messaggio di apertura, pur continuando a ribadire il no a un governo con i Cinque Stelle.
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Governo sempre più lontano: Salvini non lascia Berlusconi e rivendica l'incarico
A pochi giorni dall'inizio del secondo giro di consultazioni al Quirinale, le trattative per la formazione del nuovo governo appaiono in stallo. Dopo la decisione del centrodestra di presentarsi unito al Colle per proporre un programma e un candidato unitario di coalizione, che potrebbe a questo punto essere anche una figura terza e non più per forza il leader della Lega, l'accordo programmatico con il Movimento 5 Stelle appare sempre più lontano. Di Maio ha ribadito di non essere intenzionato a discutere con Silvio Berlusconi e rifiuta in ogni modo quella che ha definito "un'ammucchiata". Matteo Salvini non sembra intenzionato a lasciare il leader di Forza Italia – probabilmente perché conscio di essere in una posizione di forza solo come leader della coalizione di centrodestra e presentarsi al cospetto dei 5 Stelle con il solo 17% riscosso dalla Lega alle ultime elezioni lo porrebbe in condizione di estrema inferiorità – mentre il PD rivendica con forza il proprio ruolo di opposizione e rifiuta ogni accordo con M5S, nonostante alcune correnti interne stiano cercando di spingere al dialogo con i pentastellati.