Lifeline, Toninelli: “Se la nave non attracca a Malta parte il sequestro”. La Valletta dice ‘no’
La nave di Lifeline sta aspettando di capire come e dove attraccare, con i suoi 224 migranti a bordo, salvati ieri da un naufragio al largo della Libia. La nave della ong tedesca ora rischia il sequestro, come ha più volte ribadito il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. L'Italia comunque non è disposta ad aprire i suoi porti, come già accaduto per la vicenda della nave Aquarius.
La posizione della nave al momento non è rilevabile, ma secondo un tweet scritto dalla stessa ong, il natante dovrebbe trovarsi in acque territoriali maltesi.
Malta sarebbe quindi il porto più vicino. Se la nave, che batte bandiera olandese, illegalmente secondo il governo italiano, non dovesse attraccare nell'isola-Stato, come richiesto dalla Capitaneria di porto italiana, verrà sequestrata: "Se la nave ong Lifeline non andasse verso il porto di Malta, cosa che dovrebbe e deve fare per il senso di umanità e per il rispetto del diritto del mare, verrà immediatamente sequestrata" – ha ripetuto il ministro delle Infrastrutture – "Come cittadino italiano, come ministro infrastrutture e trasporti e come cittadino europeo sarei sconvolto dalla disumanità di Malta nel caso in cui non accogliesse la nave" ha aggiunto, sottolineando che "Malta rappresenta adesso il porto più vicino e sicuro". Il governo maltese ha fatto sapere di non essere stato coinvolto formalmente. "Falsità", ha replicato ancora Toninelli: "Ha avuto una richiesta ufficiale da Frontex, che ha mandato questa comunicazione a Malta che è sufficiente per l'apertura del porto". Il ministro pentastellato ha chiesto che il "comandante della Lifeline faccia anche lui immediatamente una richiesta formale a Malta. Oggi la responsabilità di quelle vite umane grava sull'equipaggio dell'equipaggio dell'ong e di Malta".
Anche Madrid è in queste ore in contatto con le autorità italiane e maltesi, in cerca di una soluzione, e ha offerto il suo aiuto. L'eventuale arresto dell'equipaggio della Lifeline "è una parte che non compete alla Guardia costiera ma alle procure", ha spiegato Toninelli a Tgcom24. Il ministro ha aggiunto che "il Governo olandese ha confermato la nota ufficiale ieri in cui diceva che la Lifeline non è registrata ai registri navali olandesi, per cui è una nave fantasma, apolide e solo per questo deve essere sequestrata. E siccome per l'Italia e per questo governo la legalità viene subito dopo il salvataggio delle vite umane, interverremo immediatamente con la Guardia Costiera". Sul documento pubblicato da Lifeline sulla registrazione olandese della nave, che sostanzialmente è un certificato internazionale ICP per imbarcazioni da diporto, Toninelli ha puntualizzato: "Per me fa affidamento la nota ufficiale dell'amico governo olandese e non un documento di una nave privata di una ong privata che prende i finanziamenti non so da chi e non so per che cosa" .
La nave di Lifeline ha a bordo 239 persone, calcolando anche l'equipaggio, ma avrebbe una capienza di 50 persone. "C'è una sola cosa da fare – ha detto Toninelli – scindere il salvataggio delle vite umane dalla responsabilità e dalla gestione delle richieste di asilo del paese di primo approdo. Non possiamo più continuare a gestire da soli. La richiesta d'asilo e la gestione dell'immigrazione non deve più essere quella del primo approdo".
La replica di Malta
"Malta non ha coordinato le operazioni di soccorso, né siamo l'autorità competente a farlo". Così un portavoce del governo maltese – citato dal Times of Malta – ha replicato all'Italia sulla vicenda della nave Lifeline. Il portavoce ha aggiunto che, secondo il Comando Generale del corpo delle capitanerie di porto di Roma (che coordina i soccorsi nella zona, ndr), le ricerche e il soccorso della nave sono avvenuti tra la Libia e l'isola di Lampedusa. Inizialmente le operazioni sono state gestite dal Coordinamento italiano, con le autorità della Libia che si sono assunte la responsabilità dei salvataggi. Il Times of Malta on line ha spiegato che il Centro di coordinamento gestito da Roma ha interpellato la controparte libica per chiedere di intervenire ieri, ma non c'è stata risposta.
"In questo caso Malta non stava né coordinando le operazioni né era l'autorità competente", ha detto il governo de La Valletta. Se ne deduce, continua il sito del giornale, che Lifeline "ha violato gli obblighi" di attenersi alle istruzioni date loro dalle autorità competenti per la ricerca e il soccorso in questo caso, e cioè la Guardia costiera libica o italiana.
"La disumanità di Malta è lo specchio dell'atteggiamento dell'Europa. La Lifeline è ferma nelle acque Sar dell'isola e in grande difficoltà, con un carico di oltre 230 migranti a fronte di una capacità di accoglienza in sicurezza di circa 50 persone. Nessun altro Paese sta coordinando le operazioni, dunque le responsabilità maltesi sono ancora maggiori", ha scritto poi il ministro pentastellato su Facebook.
"Danilo Toninelli dovrebbe stare ai fatti. Il soccorso è avvenuto nell'area di ricerca e soccorso della Libia, tra la Libia e Lampedusa. L'operazione è coordinata dall'Italia. Malta non è coinvolta", ha ribadito il ministro dell'Interni di Malta Michael Farrugia su Twitter. Il messaggio è stato poi ritwittato dal premier Joseph Muscat: "Una notevole responsabilità anche da parte di Lifeline che è andata contro le regole internazionali, non seguendo le istruzioni di Roma".