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Libia, tragico errore della NATO: 14 vittime, tra ribelli e civili, durante i bombardamenti

Le vittime includono “tre medici e un paziente” in un’ambulanza. “Se ci sparano contro, abbiamo il diritto di difenderci”, fa sapere la portavoce della NATO.
A cura di Biagio Chiariello
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Aerei da guerra della NATO hanno provocato la morte di 14 persone, tra ribelli e civili, ieri tra Brega e Ajdabiya. Le vittime includono "tre medici e un paziente" in un'ambulanza. Il raid è il primo grave incidente di fuoco amico a due settimane dall'intervento dei velivoli occidentali nella guerra in Libia.

"Mi sento solo triste per la gente che è morta, io non do tutta la colpa ai piloti", ha detto al Telegraph Tarek Al-Shagaaby, uno studente di legge 25enne divenuto ribelle per opporsi a Muammar Gheddafi. Il ragazzo si trovava a poco più di un chilometro di distanza dalla "palla di fuoco" che ha colpito e ucciso il gruppo."E' stato un grande disastro per la NATO [che ha assunto il controllo militare di tutte le operazioni in Libia], ma non vogliamo che i bombardamenti aerei si fermino. Gheddafi possiede artiglieria pesante e senza la NATO avrebbe già potuto facilmente sopraffarci. Abbiamo sepolto quelli che abbiamo trovato nel sito, sono dei martiri". Al-Shagaaby ha poi mostrato dei raccapriccianti filmati al cellulare in cui si vedono resti umani carbonizzati all'interno dei veicoli colpiti dai bombardamenti degli alleati. Un altro ribelle che ha assistito all'attacco aereo, Shakmak Nasr, 33 anni, ex soldato dell'esercito libico, ha sostenuto che un infiltrato dell'esercito Gheddafi avrebbe sparato proiettili antiaerei in direzione dei velivoli da guerra della NATO finendo per provocare la reazione di questi. Altri "testimoni" all'ospedale di Ajdabiya hanno raccontato che gli spari in aria sono stati esplosi perché i rivoltosi "credevano che stessero passando gli aerei di Gheddafi".

"Se ci sparano contro, abbiamo il diritto di difenderci", fa sapere la portavoce della NATO, Oana Lungescu, dal quartier generale dell'Alleanza Atlantica, a Bruxelles. Inoltre "è difficile verificare i dettagli esatti perchè non abbiamo fonti attendibili sul terreno" aggiunge la Lungescu a proposito del bombardamento della NATO contro ribelli e civili, facendo anche notare come spesso ‘‘ad attaccare sistematicamente i civili siano le forze pro-Gheddafi’‘.

Ad ogni modo sull'accaduto sarà aperta un'inchiesta. Tuttavia in assenza di forze sul campo per un riscontro diretto, è comune pratica militare che gli accertamenti, chiariscono esperti militari, sull’episodio avvengano per mezzo della verifica incrociata dei rapporti di missione fatti dai singoli piloti (che indicano tra l’altro l’uso delle armi dove, quando e perché) con le rilevazioni dei controlli di volo (dai quali si evincono le coordinate spazio-temporali di ogni aereo impiegato).

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