Libia, primi raid Usa contro l’Isis: intervento richiesto dal governo di Al Sarraj
Gli Stati Uniti sono tornati a bombardare la Libia. Il governo di unità libico, secondo quanto ha annunciato il premier Fayez al Sarraj in conferenza stampa, ha chiesto raid aerei americani contro l'Isis a Sirte. Il premier ha anche affermato che i primi bombardamenti americani sono stati effettuati oggi. La conferma del Pentagono è arrivata tramite il portavoce Peter Cook, che ha sottolineato che i raid puntano a negare all'Isis “paradisi sicuri” in Libia. I raid sono stati autorizzati dal presidente americano Barack Obama su raccomandazione del segretario alla Difesa, Ash Carter, e a seguito di consultazioni con il capo dello Stato maggiore congiunto Joseph Dunford. I raid puntano a “cercare di sconfiggere” l'Isis in una delle sue roccaforti. Il premier Sarraj ha rivelato che il suo governo aveva chiesto un “sostegno diretto agli Stati Uniti per effettuare raid aerei contro l'Isis a Sirte”, scrive il sito Alwasat, confermando il “rifiuto del suo governo a ogni tipo di ingerenza straniera senza mandato o autorizzazione del governo di intesa nazionale”.
Colpite postazioni dell’Isis a Sirte: “Gravi perdite” – In un discorso in televisione il premier libico Sarraj ha precisato che “oggi caccia americani hanno effettuato dei raid aerei contro l'Isis a Sirte conformemente alla richiesta presentata dal Consiglio presidenziale del governo di intesa nazionale ed in coordinamento con la ‘Operation Room' dell'operazione al Bonyan al Marsous” a Sirte. Il premier ha aggiunto che l’aviazione Usa ha colpito alcune postazioni dell'Isis a Sirte “infliggendo loro pesanti perdite”. Questo “aiuto solo aereo sarà limitato a un asso di tempo ben determinato, nell'area di Sirte e della sua periferia” e “non ci saranno presenze militari Usa sul terreno”, ha precisato ancora Sarraj.