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Libia, Obama: “Pronti ad intervenire contro Gheddafi”. Chavez si propone come mediatore

La situazione in Libia potrebbe diventare ancora più drammatica. Obama alza la voce e non esclude intervento militare. Il presidente del Venezuela, Chavez, si propone come mediatore tra Gheddafi ed i ribelli.
A cura di Cristian Basile
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Per il momento alla crisi libica non si riesce a trovare nessuna soluzione, nè politica nè militare. La situazione in Libia peggiora di in ora in ora, Barack Obama sa che potrebbe diventare ancora più drammatica ed è tornato così a far sentire la sua voce affermando che è necessaria "una capacità totale di intervento rapido". Per Obama, che ha già definito la repressione di Gheddafi "inaccettabile e scandalosa" bisognerebbe essere pronti il prima possibile ad intervenire dunque, senza escludere nessuna possibilità, nemmeno quella militare se necessario.

Il Presidente degli Stati Uniti non ha usato giri di parole: "la violenza deve cessare, sono disgustato, Gheddafi ha perso la sua legittimità e deve andarsene" ha detto durante una conferenza stampa con il presidente messicano Felipe Calderon, autorizzando, inoltre, l'uso dell'aeronautica militare per evacuare i profughi della Libia. Sul piano internazionale, la Lega Araba sta valutando la proposta di mediazione avanzata dal presidente venezuelano Hugo Chavez come ha dichiarato il Segretario generale dell'organizzazione panaraba, Amr Moussa.

La proposta di Chavez si scontra però con i pareri contrari dei paesi occidentali soprattutto dopo l'apertura di un'inchiesta su Gheddafi accusato di crimini contro l'umanità da parte della Corte Penale Internazionale. La proposta di Chavez non piace nemmeno all'opposizione libica che ha rifiutato qualsiasi ipotesi di trattativa con un dittatore che bombarda il suo popolo.

Sarebbe stato lo stesso Gheddafi ad accettare invece la proposta di Chavez. Mediazione che però sembra piuttosto difficile anche perchè il Venezuela è tra i firmatari del Trattato di Roma con la quale si è impegnata a rispettare le decisioni della Corte Penale Internazionale dell'Aia. Dunque nel caso di un'effettiva incriminazione di Gheddafi da parte della Corte, Chavez non potrebbe in alcun modo garantire l'immunità del dittatore libico assicurandogli l'esilio nel suo paese come si era ipotizzato alcuni giorni fa.

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