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Libia, Obama avverte che la repressione di Gheddafi è “scandalosa e inaccettabile”

Per la prima volta il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, parla pubblicamente della crisi libica definendo “inaccetabile” la repressione di Gheddafi e avvisando che gli Stati Uniti stanno studiando varie opzioni per risolvere la crisi.
A cura di Cristian Basile
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Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante una conferenza stampa ha espresso tutta la sua preoccupazione per quello che sta accadendo il Libia. Obama ha definito la violazione dei diritti umani perpetrata da Mu'ammar Gheddafi contro il suo popolo come qualcosa di "inaccettabile e scandaloso" che non riguarda solo la Libia ma tutto il mondo e affermando che il Governo della Libia "pagherà le conseguenze delle violazioni dei diritti fondamentali del popolo".

Inoltre Obama ha ordinato alla sua squadra di sicurezza nazionale di preparare una vasta gamma di opzioni per affrontare la crisi. "E' imperativo che le nazioni ed i popoli del mondo parlino con una sola voce" ha detto ai giornalisti nei suoi primi commenti pubblici sulla situazione nel paese del nordafrica dicendosi "sdegnato" dall'ordine di Gheddafi di bombardare i manifestanti.

Anche il segretario di Stato degli Stati Uniti, Hillary Clinton, ha ribadito che la violenza in Libia è "inaccettabile" avvertendo che il governo libico sarà responsabile delle proprie azione ed avvisando i suoi connazionali di lasciare il paese. "Siamo stati chiari, condanniamo la violenza in Libia. Ci uniamo alla comunità internazionale per rifiutare la violenza con una sola voce perchè non ci sono dubbi che questo è il momento di agire insieme". La Clinton esige "la cessazione della violenza "contro i manifestanti" e contro chi sta lottando per difendere i propri diritti ed ha assicurato che si stanno studiando tutte le opzioni per conseguire questo obiettivo.

" Stiamo studiando le possibili opzioni per cercare di influenzare il governo libico affinchè cessi le violenze" ha dichiarato. Infine il segretario di Stato ha invitato i propri connazionali di abbandonare la Libia, dove i morti sarebbero ormai 10.000, e di recarsi a Malta. "In ogni situazione, la nostra priorità deve essere la protezione e la sicurezza dei nostri cittadini", ha concluso la Clinton.

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