Libia: l’Unione Europea condanna Gheddafi
Arriva più dura che mai la sferzata dell'Unione Europea su Gheddafi, il leader libico, che non si è fatto scrupolo di bombardare la capitale del suo Paese, per soffocare nel sangue la rivolta del suo popolo e conservare la sua posizione di dittatore.
Di fronte ai 10mila morti che si contano in Libia, l'Ue chiede con forza la fine immediata di questo massacro e minaccia di adottare ulteriori misure contro il regime del colonnello. Questo è quanto si apprende dalla dichiarazione di Catherine Ashton, il rappresentante della politica estera dell'Europa, resa nota alla fine del vertice con gli ambasciatori dei "Ventisette" che hanno affrontato la questione libica. Ma oltre alla condanna sulle violenze esercitate dal regime del dittatore nord africano, su questo tavolo d'incontro è stata anche sollevata la questione della sicurezza degli stranieri presenti attualmente in Libia.
Nel coro di voci che si sono sollevate contro Gheddafi, è suonato in modo particolarmente severo il rimprovero del presidente francese di Nicolas Sarkozy, che condannando le gravissime violazioni di diritti umani sui manifestanti, ha affermato con forza che "Tutti quelli coinvolti nelle violenze dovrebbero sapere che si devono assumere le conseguenze delle loro azioni" e ha chiesto all'Ue che vengano adottate contro chi si è reso colpevole di questi crimini "sanzioni rapide e concrete". Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione Europea si è unito alle dichiarazioni di Sarkozy, commentando: "Io aborro la violenza che si sta commettendo contro le persone che lottano per la libertà e la giustizia in Libia", mentre Angela Merkel ritiene che siano molto allarmanti le deliranti dichiarazioni che Gheddafi ha rilasciato ieri alla tv di Stato, dove oltre ad esortare i sostenitori del regime a sterminare i rivoltosi, venivano mosse improbabili accuse all'Italia su un presunto invio di razzi a favore dei manifestanti della città di Bengasi.
E anche l'Italia non risparmia critiche al Governo di Tripoli, nonostante la vecchia amicizia tra Berlusconi e Gheddafi. Il ministro degli esteri Frattini ha infatti definito la repressione attuata dal colonnello libico "un orribile bagno di sangue".