Libia, le forze di Gheddafi riconquistano Ras Lanuf
Mentre al vertice Nato, tenutosi ieri a Londra, già si è parlato di un possibile esilio di Mu’ammar Gheddafi in un paese africano, magari evitandogli i processi per crimini di guerra, il colonnello libico e le sue forze leali non sembrano avere nessuna intenzione di arrendersi aumentando anzi d'intensità l'offensiva contro coloro che Gheddafi chiama "terroristi". I missili Grad delle forze del regime sono riusciti, infatti, non solo a contenere l'avanzata verso ovest dei ribelli ma anche a mantenere il controllo dell'emblematica città di Sirte, dove 69 anni fa nacque il colonnello ed a riconquistare l'importante porto petrolifero di Ras Lanuf.
Secondo le ultime informazioni le forze di Gheddafi dopo un violento combattimento alle porte di Ras Lanuf contro i ribelli, hanno messo in fuga gli insorti, che hanno lasciato in massa la città, lasciandola in mano agli uomini del dittatore. "Gli uomini di Gheddafi ci hanno bombardato e già sono entrati a Ras Lanuf" ha annunciato un ribelle. "I ribelli sono scappati per salvarsi dai missili Grad che stavano lanciando le forzi leali a Gheddafi" ha spiegato il portavoce dei rivoluzionari, Mohamed Kablan, in contatto telefonico con alcuni combattenti che avevavano cercato, invano, di mantenere il controllo della città.
L'obiettivo degli insorti era di organizzare una difesa fino all'arrivo dei bombardamenti delle forze internazionali contro le truppe del governo per poter poi continuare la loro avanzata verso ovest. Tuttavia, la violenta offensiva dei gheddafisti, li costretti a modificare la propria strategia ed a fuggire verso est. Nel frattempo il Consiglio Nazionale di Transizione libico ha fatto sapere che l'ipotesi di esiliare Gheddafi non è sufficiente, come ha ribadito un membro del Consiglio, Guma el-Gmaty: "La soluzione ideale non è mandare in esilio Gheddafi ma processarlo. Non possono essere dimenticati i crimini commessi contro il popolo libico".