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Libia: la missione Nato è finita, comincia una nuova era

Dopo la morte di Gheddafi dalla Nato si parla di missione conclusa anche se la decisione finale spetterà al Consiglio Atlantico. In Libia è tempo di una nuova era e il Cnt è pronto a dichiarare la liberazione definitiva del Paese.
A cura di Antonio Palma
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Dopo la morte di Gheddafi dalla Nato si parla di missione conclusa anche se la decisione finale spetterà al Consiglio Atlantico. In Libia è tempo di una nuova era e il Cnt è pronto a dichiarare la liberazione definitiva del Paese.

Con la morte di Muammar Gheddafi, finisce un’era e comincia un nuovo percorso per il popolo libico, che ora dovrà ricompattarsi per superare le divisioni e creare un nuovo Stato. Mentre ancora si festeggia per le strade di tutto il Paese, la diplomazia è già all’opera per preparare il dopo Gheddafi. Il Cnt è pronto a dichiarare la liberazione della Libia e in campo internazionale si cerca di ridisegnare l’intervento nel Paese.

Dall’Alleanza atlantica, che ha appoggiato i ribelli durante i mesi di guerra, già parlano di fine missione e la chiusura ufficiale dell’operazione Unified Protector potrebbe essere cosa di pochi giorni. Dalle diplomazie dei Paesi che hanno partecipato alla Missione Nato è un susseguirsi di felicitazioni, e di dichiarazioni di missione compiuta. Se il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, parla di una nuova era per il popolo libico, il Ministro degli esteri francese, Alain Juppé, si affretta a dire che “l’operazione militare è conclusa” e che ormai “il territorio libico è sotto il controllo del Consiglio nazionale Transitorio”, e anche dall’Italia e dalla Gran Bretagna si spinge per una rapida conclusione della missione.

La decisione finale spetta comunque al Consiglio Atlantico che dovrebbe riunirsi oggi stesso e decidere le nuove mosse da adottare all’indomani della presa di Sirte e della morte di Gheddafi. Intanto, però, il segretario generale della Nato, Rasmussen, pur ricordando che la fine della missione va concordata con il Cnt e l’Onu, ha affermato“il momento è sempre più vicino”. La Nato, soprattutto con i mezzi di Francia e Gran Bretagna, è stata fin da subito di vitale importanza per i ribelli che potevano contare su poche truppe addestrate e scarse e inadeguate armi. Sicuramente senza l’aiuto esterno i ribelli del Cnt avrebbero avuto ben poche possibilità di vittoria e fino all’ultimo si sono serviti dell’aviazione alleata per abbattere il regime.

Proprio durante le fasi finali della cattura e uccisione del Colonnello, alcuni velivoli Nato hanno colpito un convoglio lealista nei pressi dell’area dove è stato ritrovato Gheddafi, neutralizzando probabilmente una parte della sua scorta personale, consentendo ai ribelli la sua cattura.

La missione Nato era iniziata alla fine di marzo sotto incarico Onu, dopo lo stallo delle posizioni tra insorti e lealisti. Lo scopo era quello di difendere la popolazione civile dalle violenze del Rais libico e si era scelto una scadenza breve per la sua fine con possibilità di prolungamento ogni tre mesi.

Probabilmente l’Onu approverà una qualche forma di aiuto per il post guerra, anche perché al momento in circolazione ci sono ancora troppe armi e all’interno del Cnt non vi è un completo accordo. Nelle prossime ore comunque il Consiglio nazionale Libico dovrebbe concludere il suo trasferimento a Tripoli per annunciare poi un nuovo Governo ad interim che gestisca la delicata fase verso le elezioni.

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