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Libia, Egitto bombarda obiettivi Isis. Renzi: “Non è tempo per un intervento militare”

È arrivato nel porto di Augusta il catamarano con a bordo gli italiani evacuati dalla Libia. Intanto in un nuovo video dell’Isis in cui viene mostrata la decapitazione di 21 copti egiziani arrivano minacce all’Italia.
A cura di Susanna Picone
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Ore 15.50 – Dopo quello della notte scorsa e un secondo verso le 11, è in corso un terzo raid egiziano sulla Libia. Lo riferiscono fonti libiche. Nell'incursione di metà mattinata, il portavoce del Comando dell'aviazione libico ha precisato che sono state colpite postazioni dell'Isis e di Ansar al Sharia a Derna.

Ore 14.25 – Per Renzi non è il momento per un intervento militare in Libia. A dirlo è stato lo stesso premier al Tg5: “Non è il momento per l'intervento militare, apprezzo molto che su politica estera non ci siano divisioni tra i partiti. Vedremo che fare quando sarà il momento ma è bene che sulla una situazione di politica estera delicata il paese non si metta a litigare”. “Da tre anni in Libia la situazione è fuori controllo, lo abbiamo detto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Ma la comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La proposta è di aspettare il consiglio di sicurezza Onu. La forza dell'Onu è decisamente superiore alle milizie radicali”, ha aggiunto il Presidente del Consiglio secondo il quale sulla Libia occorre “saggezza, prudenza e senso della situazione”. “La vicenda è problematica – ha spiegato il premier – la seguiamo con grande preoccupazione e attenzione, ma non si passi dall'indifferenza totale all'isteria e a una reazione irragionevole”.

Ore 12.25 – Questa mattina il premier Matteo Renzi ha avuto un lungo colloquio telefonico con il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, al quale Renzi ha espresso il suo cordoglio e solidarietà per le vittime uccise dall'Isis. Al centro del colloquio tra i due leader, da quanto si apprende, la lotta contro il terrorismo, con particolare riguardo alla situazione libica, e ai passi politici e diplomatici nel quadro del Consiglio di Sicurezza ONU per riportare sicurezza e pace nel Paese.

Ore 10.30 – Hollande e Sisi, “urge riunione Consiglio Sicurezza Onu”. Il presidente francese Francois Hollande è concorde con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi sul fatto che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu dovrebbe riunirsi con urgenza sulla situazione in Libia e adottare nuove misure. Nella notte, dopo la diffusione del video dell'Isis con la decapitazione dei 21 copti egiziani, il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shukri, è partito immediatamente per New York per le riunioni necessarie all'Onu e nel Consiglio di Sicurezza a cui chiedere una reazione internazionale. Intanto, sotto i bombardamenti aerei dell’esercito egiziano contro le postazioni dell’Isis in Libia, sarebbero morti almeno cinque civili, tre bambini e due donne di Derna. I bombardamenti sono scattati questa mattina all'alba contro obiettivi dell'Isis in Libia, in risposta alla barbara uccisione dei 21 cristiani copti egiziani a Tripoli. Nel frattempo il generale Khalifa Haftar, esponente di spicco dell’esercito regolare libico, ha dichiarato di essere pronto a collaborare con gli attacchi dell’Egitto contro l’Isis e altri gruppi terroristici in Libia.

Italiani arrivati in Sicilia

Sono rientrati in Italia gli italiani partiti ieri a bordo di una nave dalla Libia. Il catamarano, con a bordo un centinaio di italiani, è arrivato nella notte nel porto di Augusta dove, ad aspettarli, c’erano tre autobus delle forze armate utilizzati per trasferirli in in’altra struttura militare, forse la base aerea di Sigonella. L'intera operazione, dalle fasi di imbarco fino all'arrivo in Italia è stato scortato da Predator dell'Aeronautica Militare e da una nave della Marina. Il primo a sbarcare in Sicilia un siracusano, Salvatore, che ha fatto capire di aver ricevuto l’invito a non parlare ma che allo stesso tempo ha detto che la situazione in Libia sarebbe critica, che da tempo l’Isis avrebbe raggiunto Tripoli. Dopo le minacce del Califfato all'Italia “crociata” e la disponibilità del governo “a fare la propria parte in una missione Onu”, giovedì il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni riferirà in Parlamento sulla questione libica.

Isis minaccia l’Italia: “Siamo a sud di Roma”

Intanto nuove minacce dell’Isis al nostro Paese sono arrivate con un video nel quale si mostra la decapitazione di 21 egiziani copti sequestrati tra dicembre e gennaio. “Prima ci avete visti su una collina della Siria. Oggi siamo a Sud di Roma, in Libia”, è questo il messaggio – riferisce il Site – rivolto al nostro Paese. Nel filmato, intitolato “Un messaggio firmato con il sangue alla nazione della Croce”, è contenuta la frase: “Avete buttato in mare il corpo di Bin Laden, Mischieremo il suo sangue con il vostro”. Le immagini della decapitazione mostrerebbero gli ostaggi in tuta arancione che vengono fatti chinare e poi sgozzati.

Aviazione egiziana in azione in Libia

Il presidente Abdel-Fattah al-Sisi ha avvertito che l'Egitto “si riserva il diritto di reagire” nel modo e nei tempi che riterrà più opportuni alla decapitazione dei 21 egiziani copti. Notizia di questa mattina è quella – riportata dalla radio egiziana che ha citato un comunicato dell’esercito – che sono stati colpiti obiettivi dell’Isis in Libia in risposta all’uccisione dei 21 copti. Gli aerei dell’esercito egiziano sono tornati indenni alle loro basi. Nell'annuncio, riferisce il sito del quotidiano Al Ahram, l'esercito egiziano ha precisato di aver colpito diversi obiettivi tra cui “campi di addestramento e depositi di armi”.

Libia, la posizione della Casa Bianca

Anche la Casa Bianca in una nota ha affermato che “l'odioso atto” (il riferimento è, appunto, all'esecuzione di cittadini egiziani) “sottolinea ancora una volta l'urgente necessità per una soluzione politica al conflitto in Libia”. “Il proseguire” del conflitto in Libia, si legge ancora nella nota della Casa Bianca, “va solo a beneficio dei gruppi terroristici, compreso l'Isis. Facciamo appello ai libici affinché respingano con forza questo e altri atti terroristici, mostrandosi uniti contro questa minaccia condivisa e crescente”. “Continuamo – si legge ancora – a sostenere gli sforzi del rappresentante speciale per il segretario generale dell'Onu, Bernardino Leon, per facilitare la formazione di un governo di unità e aiutare al perseguimento di una soluzione politica in Libia”.

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