Libia: Italia pronta all’intervento con basi e uomini
L'Italia, dopo l'approvazione da parte dell'ONU di una no-fly zone sulla Libia, ha annunciato che metterà a disposizione della coalizione internazionale non solo le basi militari, ma anche mezzi e uomini, escludendo, però, qualsiasi intervento via terra. A dichiararlo sono stati il ministro degli Esteri Franco Frattini ed il ministro della Difesa, Ignazio la Russa, sottolineando che l'Italia parteciperà "attivamente alla risoluzione dell'ONU" non soltanto con attraverso la concessione di basi militari ma anche con l'utilizzo di uomini e mezzi.
Frattini ha anche annunciato la chiusura dell'ambasciata italiana a Tripoli: "Abbiamo apprezzato la risoluzione dell'Onu sulla Libia che condividiamo pienamente. Il risultato complessivo é pienamente favorevole. La conseguenza che il governo italiano trae é la chiusura dell'ambasciata italiana a Tripoli", ha affermato il ministro degli Esteri nel corso di un'audizione al Senato sulla crisi libica.
Durante il vertice si è parlato del contributo italiano all'attuazione della "no-fly zone", che è una zona nella quale vige il divieto di volo, consentendo ai paesi autorizzati dall'Onu di intervenire con forze aeree per evitare i bombardamenti. Gli aerei Nato potranno quindi entrare nello spazio aereo libico per bloccare i bombardamenti degli aerei militari di Gheddafi.
Intanto domani a Parigi, Berlusconi parteciperà al vertice sulla Libia con altri 3 membri del G8, alcuni esponenti della Lega Araba e dell'Unione Africana, ed altre nazioni come Spagna, Danimarca e Polonia che hanno dichiarato di voler partecipare all'attuazione della risoluzione dell'ONU. La Ue nel frattempo sta esaminando l'annuncio libico del "cessate il fuoco" che invece secondo i ribelli sarebbe solo una mossa politica in quanto il regime starebbe continuando i bombardamenti di diversi città, come hanno confermato anche le tv arabe Al Arabiya e Al Jazeera.