Libia, il presidente Fayez al-Sarraj avverte: “800mila migranti pronti a invadere l’Italia”
La situazione libica potrebbe avere conseguenze dirette anche sull’Italia. E a spiegarlo, in un’intervista rilasciata ad alcuni quotidiani italiani come la Repubblica e il Corriere della Sera, è il presidente libico Fayez al-Sarraj. “Non ci sono solo gli 800 mila migranti potenzialmente pronti a partire, ci sarebbero i libici in fuga da questa guerra”, avverte Sarraj ponendo sul tavolo il tema dei migranti pronti a partire a causa del conflitto in corso in Libia da inizio mese che ha già causato la morte di quasi 150 persone. Nell’intervista rilasciata a Repubblica, secondo le anticipazioni fornite online dal giornale italiano, Sarraj ha affermato: “Ringrazio l'Italia, per aver tenuto aperta la sua ambasciata, per mantenere in funzione l'ospedale da campo a Misurata, per il supporto politico che il governo Conte ci sta offrendo. Ma siamo di fronte a una guerra di aggressione che potrà diffondere il suo cancro in tutto il Mediterraneo. C'è bisogno che l'Italia e l'Europa siano unite e ferme nel bloccare la guerra di aggressione di Khalifa Haftar, un uomo che ha tradito la Libia e la comunità internazionale”.
Ma il tema principale può essere quello dei migranti: “Non ci sono solo gli 800 mila migranti potenzialmente pronti a partire, ci sarebbero i libici in fuga da questa guerra, e nel Sud della Libia sono già ritornati in azione i terroristi dell'Isis che il governo di Tripoli con l'appoggio della città di Misurata aveva scacciato da Sirte 3 anni fa”. Stessi concetti ribaditi al Corriere della Sera, secondo cui Sarraj denuncia che il peggioramento della situazione in Libia potrebbe portare 800mila migranti e cittadini libici a partire in direzione delle coste europee e, di conseguenza, dell’Italia. Con il rischio che tra questi migranti ci siano anche jihadisti legati all’Isis.
Al Corriere Sarraj ha poi sottolineato: “Ho ripetuto più volte che questa è una vera e propria guerra contro di noi, una guerra che ci è stata imposta. Noi siamo una popolazione pacifica. Le nostre forze armate e la nostra popolazione si sta difendendo. I nostri combattenti stanno operando sul campo. Noi difenderemo le nostre città, la guerra è ancora aperta e i combattimenti continuano. Noi ci auguriamo che la comunità internazionale operi al più presto per la salvezza dei civili. Dall’altra parte stanno attaccando le strutture civili, le strade, le scuole, le case, l’aeroporto e le strutture mediche: ambulanze e ospedali. Il generale Haftar dice che sta attaccando i terroristi ma qui ci sono solo civili. Domenica in realtà avrebbe dovuto iniziare la conferenza nazionale libica e invece l’azione di Haftar ha bloccato l’incontro”.