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Libia: governo del Premier Serraj giunto a Tripoli, ma la città è preda di milizie armate

Il nuovo premier designato e i membri dell’organismo governativo, nato dagli accordi sottoscritti in Marocco, sono giunti in una base poco fuori città dopo che alcune esplosioni nei dintorni dell’aeroporto hanno sconsigliato l’arrivo con l’aereo. In serata però è arrivato l’ultimatum del governo non riconosciuto e diversi gruppi armati sono scesi in strada.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE: 21.40 – Ultimatum al premier e scontri  – Purtroppo non è iniziato nel migliore dei modi l'insediamento del nuovo governo di unità nazionale libico a Tripoli. Poco dopo che il Premier Fayez al Serraj aveva annunciato di aver assunto i pieni poteri e fatto appello alle forze in campo per unificare gli sforzi contro l'Isis, il leader islamista di Tripoli, Khalifa Ghwell, ha lanciato un ultimatum minaccioso. "Fayez al Sarraj  ha due opzioni: consegnarsi alle autorità o tornare a Tunisi" ha dichiarato il leader del governo non riconosciuto, affermando che Sarraj "è pienamente responsabile del suo ingresso illegale a Tripoli. Il suo governo, il  Congresso libico di Tripoli (Gnc) ha fatto "appello a tutti i rivoluzionari a schierarsi contro questo gruppo di intrusi, che infiammerà la situazione a Tripoli e ci imporrà la tutela internazionale". Dopo queste parole in serata in strada sono scesi diversi gruppi armati che hanno bloccato strade e piazze e secondo testimoni si sarebbero uditi spari e colpi di arma da fuoco pesanti.

Dopo ore di incertezza ma anche di tensione, tutti i membri del governo libico di riconciliazione nazionale insieme al Premier designato Fayez al Serraj sono arrivati oggi a Tripoli. L'arrivo del Consiglio di presidenza del governo di riconciliazione nazionale libico è avvenuto via mare. Come riportano i media arabi, infatti, i componenti del nuovo esecutivo libico sarebbero partiti questa mattina dal porto di Tunisi giungendo nella base militare navale Abu Seta, che si trova poco fuori la capitale. Lo spostamento via mare sarebbe stato deciso solo nelle ultime ore per evitare possibili attacchi. Sempre secondo fonti locali, inizialmente il governo doveva arrivare con un volo diretto all'aeroporto di Mitiga ma all'alba di oggi in zona sono stati sentite diverse esplosioni e così è scattato immediatamente il cambio di programma.

Secondo alcune fonti non confermate ufficialmente, i colpi sarebbero stati sparati con artiglieria anti-aerea dalle milizie legate al governo non riconosciuto di Khalifa Ghweil. Secondo l'emittente araba al Arabiya, in città  si sarebbero udite "esplosioni seguite da intensi scambi di fuoco" anche se "non sono chiari" i motivi dei combattimenti nella capitale. In città in effetti vi è alta tensione dopo la notizia del trasferimento del governo di unità nazionale sponsorizzato dalla comunità internazionale. Nel Paese infatti ora sono attivi tre governi: due con sede a Tobruk e Tripoli, non ufficialmente riconosciuti dalla comunità internazionale, e ora il governo guidato da al Serraj

Secondo quanto riferisce l’inviato dell’emittente televisiva araba “al Jazeera”, il governo e il Premier Serraj  ora comunque sarebbero al sicuro a Tripoli a parte i due membri che da tempo si sono autosospesi, ovvero i rappresentanti di Brega, Ali al Qatarani e Omar al Aswad. A difendere al Serraj e i componenti del suo governo dovrebbero essere gli uomini delle brigate 14 e 23 che andrebbero a formare insieme una forza armata a sostegno del nuovo esecutivo. Si spera ora che l'insediamento dell'organismo, nato dagli accordi sottoscritti in Marocco, possa rappresentare un passo decisivo verso la pacificazione del Paese da tempo alle prese con una guerra civile a seguito della caduta di Gheddafi.

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