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Libia, i ribelli marciano verso Sirte

I rivoltosi sono a un passo da Sirte, città nella quale si nasconderebbe Gheddafi. Intanto il Consiglio Nazionale di Transizione chiede l’appoggio della Comunità internazionale.
A cura di Alfonso Biondi
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Libia

I ribelli si avvicinano a Sirte. Muammar Gheddafi, il colonnello, potrebbe infatti nascondersi lì, magari in qualche bunker della città che gli ha dato i natali. Un'ipotesi, questa, decisamente realistica. Attualmente i ribelli hanno occupato Bin Jawad, città a 150 chilometri ad est della loro destinazione finale, e stanno negoziando con le tribù la resa di Sirte: si tratta di negoziati che, come ha reso noto il Consiglio nazionale di Transizione, "non dureranno all'infinito". Qualora non venisse raggiunto l'accordo, infatti, i rivoltosi sono pronti ad agire "per via militare".

Nonostante la guerra stia volgendo chiaramente a favore dei ribelli, il Consiglio nazionale di Transizione non ha alcuna intenzione di sottovalutare la capacità di resistenza di Gheddafi e dei suoi uomini.  Il Presidente del Cnt Mustafa Abdel Jalil  ha fatto sapere che il Raìs è ancora pericoloso e, per questo motivo, ha chiesto il pieno appoggio della Comunità internazionale: "La sfida di Gheddafi alle forze di coalizione– ha dichiarato Jalil- rappresenta ancora un pericolo, non soltanto per il popolo libico ma anche per l'intero mondo. Questa è la ragione per cui chiediamo alla coalizione di continuare a fornire il suo sostegno ai combattenti dell'opposizione".

Un sostegno che la Nato continua a far sentire: nella notte gli aerei dell'Alleanza Atlantica , oltre ad alcune zone di Tripoli, hanno bombardato anche Sirte. "Stiamo dedicando grande attenzione a quello che accade a Sirte perché sappiamo che lì ci sono residui del regime" ha dichiarato un portavoce della Nato.

Intanto Gheddafi medita sul da farsi. Ieri Mussa Ibrahim, suo portavoce, ha telefonato all'agenzia Associated Press (Ap) a New York, rivelando che il colonnello si trova ancora in territorio libico e che è disposto a trattare coi ribelli la formazione di un governo di transizione. Ma per il Cnt non se ne parla: Muammar Gheddafi deve arrendersi, poi si potrà parlare di altro.  E adesso la palla passa al Raìs.

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