Libia, gli ambasciatori abbandonano Gheddafi
Sono ormai pochi i marinai rimasti sulla barca vacillante di Gheddafi. Alle numerose dimissioni di membri del Governo e di alte cariche dell'esercito, si aggiunge la rinuncia di massa degli ambasciatori libici all'estero. L'ultimo a voltare le spalle a Gheddafi è stato il diplomatico scelto il 26 febbraio per rappresentare la Libia nella sede delle Nazioni Unite di Ginevra. Infatti Muhamad Murad Hamimah ha annunciato oggi di rinunciare al suo incarico perchè il Governo del colonnello "ha perso la propria legittimità in seguito agli atti di violenza e intimidazione contro migliaia di persone innocenti".
Hamimah è solo l'ultimo dei molti diplomatici libici che nelle ultime due settimane hanno rinunciato a restare vincolati al regime di Gheddafi e senza risparmiare parole dure e di condanna nei confronti del dittattore. Gli ambasciatori della Libia negli Stati Uniti, Francia, Portogallo, India, Australia, Cina, Svizzera, Austria, Malesia, Iran, Marocco, Etiopia, Svezia, Somalia, Sudafrica, Giordania, Indonesia, tutti hanno deciso di sciogliere ogni tipo di legame con un regime che ha perso qualsiasi tipo di credibilità davanti agli occhi della comunità internazionale e che sta continuando a bombardare il suo popolo.
Senza dubbi la rinuncia che più ha fatto rumore è stata quella dell'ambasciatore della Libia presso la sede delle Nazioni Unite di New York che dopo un discorso molto emozionante terminato tra le lacrime,ha detto davanti all'Assemblea Generale: "Per favore, salvate la Libia affinchè non venga versato altro sangue, affinchè non vengano uccisi altri innocenti. Vogliamo una risoluzione decisiva, rapida e coraggiosa".
Nonostante ciò, mentre alcuni ambasciatori hanno deciso di staccarsi dal dovere di rappresentare Gheddafi, altri si sono addirittura uniti alla rivoluzione mantenendo però le proprie funzioni di rappresentanza e aiutando i cittadini libici residenti all'estero."Rappresentiamo i libici e non il vecchio regime. Siamo totalmente al fianco del popolo libico" ha assicurato l'ambasciatore della Libia in India. Dunque, chi per scelta politica chi per salvare il salvabile, la cosa certa è che al colonnello restano pochi difensori oltre le frontiere libiche.