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Libia, Gheddafi incita alla Jihad contro i colonizzatori e i traditori

In un nuovo comunicato audio il colonnello esorta alla guerra santa i suoi sostenitori e chiede di marciare su Tripoli per sconfiggere i “ratti” amici dei colonizzatori. Intanto nella capitale continuano gli scontri tra i ribelli e le forze lealiste.
A cura di Antonio Palma
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Il discorso di Gheddafi in un nuovo audio messaggio, trasmesso da una televisione lealista e poi diffuso da diverse emittenti arabe

Nel discorso, il Rais ha chiesto di distruggere i ribelli e di pulire Tripoli dai "miscredenti, crociati e ratti".

Il colonnello Gheddafi

Mentre continuano i combattimenti armati nel centro di Tripoli, dall’aeroporto alla cittadella di Bab al Aziziya fino agli scontri all’Hotel Corinthia dove soggiornano i giornalisti, torna di nuovo a farsi sentire Muammar Gheddafi. Il Colonnello in un comunicato audio è tornato a parlare ai suoi sostenitori dalla tv Al Orouba che ha sede in Siria e appartiene al suo stesso clan. Come nei precedenti messaggi lanciati pochi giorni fa, il dittatore esorta i suoi uomini a cacciare i ribelli dalla capitale.

In quello che sembra un ultimo disperato tentativo di calcare la scena, il Rais ha tuonato parole di fuoco contro tutti i ribelli “non ci sarà un posto sicuro per i ribelli” e rivolto ai suoi sostenitori ha esortato “uccidete i ribelli strada per strada e non abbiate paura dei bombardamenti”. Gheddafi ha cercato di nuovo di chiamare a raccolta le esigue forze a lui fedeli, “dobbiamo respingere questi vermi, uscite dalle vostre case e liberate Tripoli”, con queste parole ha incitato quelli che per lui sono ancora la maggioranza dei libici.

I leader del Comitato di Transizione sono sicuri di averlo localizzato nel quartiere di Abu Salim, a sud del compound di Bab al-Aziziya espugnato l'altro ieri, “sono in una buca tutti insieme la faremo finita oggi stesso” dicono gli insorti, Gheddafi, invece, prova ancora a resistere per altro tempo e fino alla fine, come oramai tutti hanno compreso. Sono oltre 20mila i morti dall’inizio degli scontri e potrebbero aumentare ancora visto la chiamata alle armi per la Jihad, la guerra santa contro gli infedeli promossa dal Rais. Il Colonnello, infatti, rivolto agli imam ha detto “incitate il popolo e i giovani a combattere la Jihad, perché sono la maggioranza come hanno dimostrato nelle manifestazioni milionarie delle scorse settimane”.

Incurante della taglia sulla sua testa, Gheddafi punta decisamente alla creazione di uno stato di confusione nel Paese, alimentando gli istinti della Paura, affermando che “i ribelli sono senza morale e violenteranno le donne”.  Ma essendo conscio che sulla scialuppa ormai sono rimasti in pochi e che da solo potrà fare ben poco, ha chiesto aiuto alle tribù della sua terra, paventando il sempre verde mostro del colonialismo, “uomini, donne e tribù correte a difendere Tripoli dagli stranieri, non permettete che i ratti lascino Tripoli ai colonialisti”. Gli attacchi oltre a voler sminuire la forza dei ribelli sono concentrati sopratutto contro la Nato che secondo il Rais sta usando i traditori per impossessarsi del Paese. “La Libia sia dei libici, non della Francia, non dell'Italia, non dei colonialisti”, ha detto il Colonnello, e in un ultimo tentativo di esortazione, che speriamo nessuno raccolga, “correte a distruggere i ribelli”.

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