video suggerito
video suggerito

Libia, Gheddafi in tv: “Il potere è nelle mani della gente”. Poi attacca l’Italia

Gheddafi parla in pubblico per la terza volta in un discorso che è il solito condensato di mania di grandezza, negazione dell’evidenza e antimperialismo. Duro attacco all’Italia.
A cura di Cristian Basile
92 CONDIVISIONI
Gheddafi tv discorso

Il leader libico Mu'ammar Gheddafi, è tornato a parlare in pubblico per la terza volta ripreso dalla televisione statale durante i festeggiamenti del 34mo anniversario della proclamazione del "governo del popolo". "Dal 1977 l'autorità del popolo governa la Libia, da allora non ho alcuna autorità sul paese. La rivoluzione è servita a liberare il paese dal dominio occidentale", ha affermato il Rais sottolineando che i libici sono un popolo libero e sfidando chiunque ad affermare che sia lui ad esercitare il potere.

Il discorso che ha tenuto in una sala davanti a decine di suoi fedelissimi è stato il solito condensato di negazione dell'evidenza, mania di grandezza e antimperialismo. "Il mondo deve sapere che noi non assegnamo alcun potere a un presidente o a un primo ministro, ma direttamente al popolo. Il mio ruolo è solo di influenza culturale", smentendo così che la polpolazione libica sia sottoposta a un regime, e criticando l'Occidente ed i suoi media accusandoli di aver fomentato le rivolte insieme ad Al Qaeda. "Non a caso, le reti internazionali non hanno mostrato le proteste in mio favore, per questo non mi fido dei giornalisti stranieri presenti in Libia".

Nel suo discorso Gheddafi ha avuto anche parole molto dure nei confronti del nostro paese."Siamo riusciti a mettere gli italiani in ginocchio, costringendoli a scusarsi per il loro passato coloniale". Infine, con la serenità tipica dei dittatori quando sentono vacillare il proprio potere detto "Combatteremo per la Libia fino all’ultimo uomo, perchè vogliono solo appropriarsi del petrolio libico". Continuano intanto i violenti scontri a Brega, dove Gheddafi ha inviato numerosi veicoli blindati ed aerei militari per riconquistare la città che, come gran parte del paese, è in mano ai ribelli.
Nel giorno della controffensiva di Gheddafi, ritorna anche la paura tra la gente che scappa verso i paesi confinanti con il grave rischio di un'emergenza umanitaria. L'Alto commissariato Onu per i rifugiati ha infatti comunicato che una fila lunga chilometri si sta accalcando lungo il confine con la Tunisia.

92 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views