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Libia: Gheddafi dichiara il cessate il fuoco dopo risoluzione ONU

“La Libia è obbligata ad accogliere la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,” dice il ministro degli esteri libico. Ma a Misurata continuano gli scon.
A cura di Biagio Chiariello
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ibyan Foreign Minister Moussa Koussa, left, announced an immediate ceasefire on Friday.

Mussa Kussa, ministro degli esteri della Libia , ha annunciato un cessate il fuoco per proteggere i civili e rispettare la risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU. "La Libia è obbligata ad accogliere la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ha deciso un cessate il fuoco immediato e il blocco di tutte le operazioni militari", ha detto oggi Kusa (nella foto a sinistra) in una conferenza stampa a Tripoli. Ma non è chiaro se tale decisione sia effettivamente "immediata", comunque. Nella città di Misurata infatti, continuano gli scontri armati, come riferiscono i residenti. Il ministro ha rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti su ciò che stava accadendo nella città a est di Tripoli dopo aver letto il breve comunicato.

Il cessate il fuoco è stato accolto con giubilo a Bengasi, nella cui piazza i pellegrini sono convenuti dopo aver appreso la notizia. A quanto pare la dichiarazione di cessate il fuoco non fermerà i piani di Francia e Regno Unito per far rispettare la risoluzione, in particolare l'attuazione di una  no-fly zone  sui cieli della Libia.

David Cameron, primo ministro del Regno Unito, ha detto a BBC TV che il colonnello Gheddafi sarà giudicato "per le sue azioni, non le sue parole". "La cosa assolutamente chiara della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu è che Gheddafi deve smettere di agire come sta facendo, brutalizzando il suo popolo. In caso contrario, prenderemo tutte le misure necessarie per farlo smettere ", ha detto Cameron. "Questo è ciò che abbiamo concordato ieri sera". Sarkozy domani ospiterà un incontri a Parigi per discutere di un'azione coordinata contro la Libia e con i rappresentanti "al più alto livello possibile" dell'Unione Europea, della Lega Araba e dell'Unione africana.

Ma Muammar Gheddafi non ci sta e lancia un ammonimento contro ogni offensiva alla Libia, giurando di "trasformare in un inferno la vita" di coloro che oseranno attaccarlo. "Se il mondo è pazzo, diventeremo pazzi anche noi. Replicheremo ", ha affermato il rais libico nel corso di un'intervista per la televisione portoghese.

"Nelle prossime ore dovremo prendere decisioni difficili, impegnative, rispetto a ciò che sta accadendo in Libia", fa sapere il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Teatro Regio di Torino per le celebrazioni dei 150° anni dell'Unità d'Italia. "Viviamo in un mondo ricco di promesse per il futuro e gravido di incognite," prosegue. "Se pensiamo a ciò che è stato il nostro Risorgimento, innanzitutto come movimento liberatore, non possiamo rimanere indifferenti rispetto alla sistematica repressione di fondamentali libertà e diritti". Intanto i nostri ministri degli Esteri e dell’Interno, Frattini e la Russa, sono riuniti a Palazzo Madama con le Commissioni Esteri e Difesa di Senato e Camera “per una informativa urgente dei Ministri degli Affari Esteri e della Difesa in merito agli ultimi sviluppi della crisi libica alla luce della risoluzione approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite".

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