E' cominciato da qualche minuto l'attesissimo intervento televisivo del leader libico, Muhammar Gheddafi, oggetto di una durissima contestazione che negli ultimi giorni sta mettendo a ferro e fuoco la Libia. Solo ieri sera il Colonnello era apparso per poochi secondi in un video nel quale smentiva categoricamente le voci di un suo abbandono della capitale Tripoli, bollando come menzogne di cani rabbiosi le notizie che lo volevano addirittura in Venezuela. L'intervento di oggi, che potete ascoltare direttamente da Al Jazeera grazie alla diretta messa a disposizione da Repubblica.it, farà probabilmente luce sulle intenzioni del rais, che finora si è reso protagonista di una durissima repressione nei confronti dei tanti dissidenti. Tra l'altro, secondo un inviato della BBC, a giudicare dallo sfondo, Gheddafi potrebbe trovarsi "at his Bab Al-Aziziyah barracks in Tripoli", almeno a giudicare dallo sfondo che mostra i danni delle bombe dopo un attacco americano del 1986, ancora conservato nello stesso stato.
Al momento è anche possibile seguire i tweets in diretta della BBC con la trascrizione in tempo reale in inglese delle parole del colonnello a questo indirizzo. Ecco intanto alcuni passaggi significativi del suo lungo intervento:
"Con me (in realtà il discorso sembra essere in terza persona, ndr) i libici possono camminare a testa alta e con orgoglio […] Io non ho uno status nè un incarico di potere da lasciare, perchè la rivoluzione mi impone di sacrificarmi fino alla fine, fino all'ultimo respiro della mia vita […] Un branco di gatti e topi di fogna è stato pagato per sminuire la reputazione della Libia ed io non lascerò questa terra, piuttosto morirò come un martire! […] Si tratta solo di ragazzini che vogliono emulare la Tunisia, un piccolo gruppetto di ragazzini che ha preso droghe e ha attaccato la polizia e ha approfittato della pace e della tranquillità della Libia […] Le loro famiglie dovrebbero intervenire e tenerli a casa se hanno a cuore la mia figura […] i miei fedeli invece hanno il diritto di reagire contro i ribelli e di usare anche la forza, in accordo con la Costituzione e finchè ne abbiamo le forze […] Volete forse fare la fine della Somalia? Tutto questo porterà alla guerra civile […] La nostra legge stabilisce che: Ogni libico che userà un'arma verrà punito con la pena di morte. Quelli che cospirano con le altre Nazioni verrano puniti con la pena di morte. Chiunque metta a repentaglio la sicurezza nazionale subirà la stessa pena, così come chi attacca le forze dell'ordine […] Chiunque violi la costituzione e soprattutto chi adopera armi o bombe è punito con la morte […] Servizi di sicurezza traditori arabi e nostri fratelli vi hanno ingannato e tradito e stanno danneggiando la vostra immagine, come le tv arabe che infangano l'onore della Libia […] Da domani però una nuova Jamahirya, una nuova Costituzione, con più diritti, libertà di stampa e nuovo sistema della giustizia"