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Libia, è la fine del regime: Tripoli liberata, giallo sull’arresto di Gheddafi

Arrestati i figli del Rais, ancora giallo sulla sorte del Colonnello Muammar Gheddafi. Rinchiuso nel suo bunker, mentre Tripoli è caduta nelle mani degli insorti. Finisce la guerra civile in Libia, finalmente libera da un regime antico 42 anni.
A cura di Alessio Viscardi
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Tripoli liberata

Gli insorti conquistano il centro della capitale. Alcune strade, però, sono ancora difese dai fedelissimi del Colonnello

Gheddafi è finito

L’avanzata trionfale dei ribelli libici ha invaso Tripoli, dove gli ex-fedelissimi del Rais Muammar Gheddafi sono scesi in strada strappando le sue immagini e festeggiando gli insorti. I telegiornali arabi danno per certo l’arresto di Gheddafi, ma la corte penale internazionale conferma soltanto quello di suo figlio: Saif Al Islam, il numero due del governo e sanguinaria mente dietro le stragi di civili.

Domenica trionfale per gli insorti, che in poche ore sono riusciti a sgretolare le difese della capitale della Libia e cuore politico del potere di Muammar Gheddafi. Il prossimo 1° settembre sarà il 42esimo anniversario della rivoluzione che lo vide prendere saldamente il controllo della nazione nord-africana, ma questa volta verrà festeggiato l’anno zero della liberazione dal regime del Colonnello.

Gli insorti hanno preso Tripoli e catturato i tre figli del Rais: Saif Al Islam, l’erede designato, il figlio maggiore Mohammad e l’ex calciatore Saadi. Gli Stati Uniti invitano il Comitato di Unità Nazionale a organizzarsi per gestire la Libia post-Gheddafi. La Nato chiede che la transizione dei poteri avvenga in modo pacifico e celere. Intanto, le strade di Tripoli sono invase da cittadini che festeggiano la fine di Muammar Gheddafi. Le effigi del Colonnello vengono calpestate dalla popolazione che accoglie gli insorti come vincitori.

Gheddafi potrebbe essere ancora rinchiuso nel suo bunker, ma i rivoltosi lo cingono d’assedio e si preparano all’assalto finale in una situazione definita “ambigua”. Nel vicino aeroporto sono atterrati due aerei provenienti dal centro-africa, probabilmente di paesi amici del Rais giunti a Tripoli per permettergli una fuga sicura in Angola o Zimbawe. Ma il sito è totalmente in mano agli insorti.

Alle 22, ora italiana, la città era libera, soltanto alcune sacche di fedelissimi di Gheddafi contrastavano l’avanzata dei ribelli. Contemporaneamente, l’ex-Colonnello libico esortava dalla radio tutti i cittadini ad armarsi e scendere in strada. Dalla tv di Stato, una giornalista si faceva filmare armata di pistola mentre minacciava gli insorti.

L’hanno chiamata operazione “Alba della Sirena”, l’attacco finale a Tripoli per liberarla da Muammar Gheddafi. La Nato ha fornito copertura aerea ai ribelli, mentre il Consiglio nazionale transitorio sono riusciti a circondare Tripoli con truppe provenienti dall’altopiano del Jebel Nafusa. Anche la Piazza Verde, teatro delle invettive di Gheddafi, è totalmente in mano ai ribelli.

Il portavoce del regime, Ibrahim Moussa, ha dichiarato che Muammar Gheddafi è intenzionato a trattare un cessate il fuoco con gli insorti, il capo del Consiglio nazionale transitorio, Mustafa Abdel Jalil, ha offerto la fine delle ostilità in cambio dell’esilio del Colonnello dalla Libia.

In tutta la nazione, il popolo festeggia la fine del regime di Gheddafi.

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