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Libia: continua l’avanzata dei ribelli, ma è mistero sulla sorte del colonnello Gheddafi

Venerdì scade l’ultimatum dei ribelli per la liberazione della città di Bani Walid. Nel frattempo, è ancora mistero sulla sorte del colonnello Gheddafi.
A cura di Simona Saviano
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I ribelli pronti ad entrare a Bani Walid

Ancora pochi giorni e scadrà l'ultimatum per la resa di Bani Walid; intanto i ribelli continuano l'avanzata verso Sirte

Ribelli libici ad un checkpoint

Continuano in questi giorni febbrili i negoziati per la resa di Bani Walid. Gli insorti si sono detti disponibili a prorogare i termini dell'ultimatum fino al prossimo venerdì. Il Presidente del CNT Mustafa Abdel Jalil ha affermato che purtroppo sulla sorte di Bani Walid influirà l'atteggiamento non dei notabili e dei leaders della città con i quali gli insorti hanno interloquito fino ad oggi, ma anche e soprattutto delle brigate di Gheddafi che continuano a barricarsi in diversi punti della città. Nelle stesse ore, il capo negoziatore degli insorti, Abdullah Kenshil ha affermato di essere in attesa dell'ordine di entrare nella città di Bani Walid e di essere disponibile alla spedizione delle forniture di medicinali, gas e altri beni di prima necessità. Nelle ultime fasi delle negoziazioni (trasmesse anche in diretta dalla tv Al-Jazeera) hanno partecipato telefonicamente il presidente del CNT libico e il suo premier Mahmoud Jibril, che hanno assicurato agli abitanti della città roccaforte dell'ex colonnello Gheddafi che

"non saranno attaccati i beni e le persone della città, non ci saranno tribunali speciali, ma sarà garantito lo stato di diritto”.

Secondo alcune fonti interne, ormai il 90% degli abitanti di Bani Walid è ormai convinta che il regime dell'ex rais sia concluso; tuttavia, le forze del CNT affermano che è necessario "liberare la città dai gruppi armati di Gheddafi", i quali continuano a perpetrare violenze sui civili di Bani Walid che hanno preso parte ai colloqui di pace. I lealisti, secondo le fonti di rainews24, chiedono alle forze armate dei ribelli "un'immunità", negata dagli insorti, che vogliono invece processarli secondo i tribunali libici.

Nel frattempo, le forze ribelli continuano l'avanzata verso Sirte, in cui 300 combattenti ribelli si sono riuniti per combattere i lealisti di Gheddafi schierati in prima linea. Anche per la situazione di Sirte sarebbero in corso dei negoziati: è prossima la conclusione di un accordo con il quale i ribelli hanno chiesto e ottenuto la consegna delle armi da parte dei civili; quale sarà la reazione delle milizie fedeli al rais resta ancora da sapere.

Nessuna notizia invece su dove sia nascosto il colonnello; sono arrivate diverse smentite sulla presenza di Gheddafi in Nigeria, notizia diffusa ieri da diverse fonti, ma smentita sia dagli Stati Uniti che dal suo portavoce Moussa Ibrahim in un'intervista, secondo il quale

"Il nostro leader è ancora in Libia, è in buona salute, il suo morale è alto"

Resta confermata la presenza di Mansour Daw, capo delle brigate di sicurezza di Gheddafi a bordo di uno dei veicoli che componevano la carovana diretta verso la Nigeria, ma nessuna conferma sulla possibile presenza anche del colonnello. 

Gli USA scettici sulla presenza del colonnello Gheddafi in Nigeria

Le dichiarazioni della portavoce del Dipartimento di Stato Americano

Victoria Nuland

Secondo Victoria Nuland, portavoce del Dipartimento di Stato Americano, non esistono prove sulla presenza di Gheddafi, o di un membro della sua famiglia in Nigeria. La portavoce ha tuttavia invitato il governo nigeriano ad arrestare gli eventuali ricercati dalla giustizia libica che abbiano raggiunto il paese; a sequestrare armi e proprietà di Stato, ad esempio di gioielli e oro che siano stati portati fuori dal territorio libico illegalmente. La presenza di Gheddafi nel territorio libico sembra essere veritiera; così come affermato dal Presidente del Centro Studi Internazionali Andrea Margelletti: "se Gheddafi uscisse dalla Libia, tutto il sistema che gli è fedele e che resiste crollerebbe. Il Colonnello ha ancora qualche carta da giocare e probabilmente si nasconde in Libia, protetto dalla sua tribù e dai suoi fedelissimi".

Sulla sorte dell'ex rais sono di diverso avviso i ribelli, secondo i quali Gheddafi si trova attualmente a sud della Libia, a 300 Km dal confine con la Nigeria e che starebbe cercando di costituire un esercito (nel disperato tentativo di riacquisire potere) inviando oro all’estero ad eventuali soldati mercenari provenienti dal Ciad e dal Mali.

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