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Libia: a Brega continuano gli scontri tra il regime e i ribelli

Nelle ultime ore infuriano gli scontri a Brega. La città, per la sua raffineria di petrolio, ha una straordinaria valenza strategica. Il regime bombarda la zona ma i ribelli resistono.
A cura di Alfonso Biondi
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Rivolta in Libia

Si continua a lottare in Libia e la fine delle ostilità tra regime e ribelli pare ancora molto lontana.Adesso l'epicentro degli scontri è la città di Brega. Qui si combatte da mercoledì: la città era in mano ai ribelli, ma l'offensiva aerea del regime è stata violentissima, data l'enorme valenza strategica di quel territorio. A Brega, infatti, c'è una delle più grandi raffinerie di petrolio del Paese ed è chiaro che  avere il controllo dei giacimenti petroliferi può significare molto in una guerra logorante come questa.

E il regime a mollare la città non ci pensa proprio: nelle ultime ore infatti c'è stato l'ennesimo bombardamento. Anche i ribelli, come riporta la tv Al Jazira, si stanno attrezzando per lo scontro e in massa stanno giungendo a Brega. Lasciare la città in mano ai ribelli vorrebbe dire perdere un avamposto fondamentale. E Saif Al Islam, figlio di Mu'ammar Gheddafi, lo ha detto chiaramente in un'intervista rilasciata a Sky News. Per Gheddafi jr:

Brega è' l'hub libico per petrolio e gas; tutti noi mangiamo e viviamo grazie a Brega. Senza Brega, sei milioni di persone non hanno futuro, perché esportiamo tutto il nostro greggio da lì. Nessuno permetterà ai miliziani di controllare Brega.

Non solo Brega però. Anche altre città stanno vivendo momenti di tensione: raid aerei, infatti, si registrano anche ad Ajdabya e a Misurata, due città attualmente controllate dai ribelli. Il mondo intero continua a guardare con preoccupazione gli eventi in terra libica. A poche miglia di distanza dalle coste del Paese ci sono 3 navi da guerra americane: ieri Obama ha dichiarato che l'America è pronta a intervenire, anche militarmente, se Gheddafi non dovesse andar via. Intanto l'Italia ha annunciato l'invio di aiuti in Libia. In Gran Bretagna, invece, è stata aperta un'inchiesta per la morte di un cittadino con la doppia nazionalità libico-britannica che è rimasto ucciso in un bombardamento a Brega.

Prevedere come si evolverà la situazione nelle prossime ore è molto difficile. Quello che è certo è che anche i libici che vivono fuori dalla Libia stanno prendendo le distanze da Gheddafi e invocano l'intervento delle potenze occidentali affinché nel loro Paese la gente cessi di morire.

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