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Liberalizzazioni, tassisti pronti a “scatenare l’inferno”

Continuano le proteste dei tassisti contro le liberalizzazioni. E oggi i rappresentanti di categoria saranno a Palazzo Chigi. Loreno Bittarelli, leader di Unitaxi, annuncia: “Se vogliono il braccio di ferro, succede l’inferno”.
A cura di Alfonso Biondi
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Proteste dei tassisti

I tassisti non ci stanno e alzano la voce contro la futura liberalizzazione del proprio settore. Nelle principali città dello Stivale stanno andando in scena scioperi, blocchi ed assemblee. A Roma i tassisti si sono ritrovati ancora una volta al Circo Massimo, vera e propria base della rivolta, per concordare una proposta comune che poi i rappresentanti sindacali porteranno sul tavolo di Palazzo Chigi. Poi si deciderà sul da farsi. Intanto per le strade della capitale si vedono pochissime auto bianche e i disagi colpiscono soprattutto i passeggeri in arrivo a Fiumicino. I tassisti romani, raggiunti nella capitale anche da altri colleghi di altre regioni, fanno sapere di essere pronti a scioperare ad oltranza."Se non ci ascoltano, scateneremo l'inferno" vanno ripetendo. E proseguono le intimidazioni dei tassisti che aderiscono alla protesta contro i colleghi che, invece, preferiscono restare in servizio. Ieri, addirittura, si sono registrate delle vere e proprie risse tra tassisti.

Stessa musica anche nelle altre città. A Milano i taxi non circoleranno fino alle 15, fino a quando cioè non prenderà il via la riunione a Palazzo Chigi con i rappresentanti di categoria. Anche nel capoluogo lombardo non mancano assemblee permanenti. A Genova, invece, i tassisti hanno deciso di riunirsi in piazza De Ferrari, occupandola completamente. Bloccate anche le principali vie d'accesso alla piazza tant'è che i vigili sono stati costretti a chiudere la zona al traffico.

Grande attesa quindi per l'incontro di oggi tra i rappresentanti di categoria e il governo. Loreno Bittarelli, leader di Unitaxi, dichiara di esser pronto a formulare delle proposte all'esecutivo. E minaccia: "Se ieri sera il Governo ci ha solo ascoltato allora scateniamo la guerra. E se è stata solo un'audizione, allora faremo sentire le nostre ragioni. Se vogliono il braccio di ferro davvero succede l'inferno". Il clima, insomma, resta rovente. "Da parte nostra– fa sapere il segretario nazionale di Unica Cgil Nicola Di Giacobbec'è massima disponibilità ad aumentare e migliorare il servizio all'interno di un tavolo dove ognuno faccia la propria parte. Non siamo disposti a diventare gli agnelli sacrificali".

La bozza del decreto sulle liberalizzazioni prevede l'aumento del numero delle licenze dei taxi cui, però, verrebbero affiancate delle misure compensative a vantaggio di chi è già possessore di una licenza . Il provvedimento dovrebbe anche prevedere la possibilità di licenze part-time e la possibilità di una maggiore flessibilità delle tariffe.

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