L’evasione fiscale ci costa 108 miliardi l’anno
L'evasione fiscale costa 108 miliardi di euro l'anno alle casse dello Stato. È questo l'incredibile dato che emerge dalle analisi del Centro Studi di Unimpresa, che sottolinea come si tratti di un ammanco che finisce inevitabilmente per pesare in modo determinante sulla stabilità dei conti pubblici. Stando alle rilevazioni contenute nel dossier di Unimpresa, dunque, l'ammanco riguarda in particolare l'Irpef (l'imposta sul reddito delle persone fisiche): sono 37,8 i miliardi di euro evasi dagli italiani. Subito dopo c'è l'IVA (imposta sul valore aggiunto), la cui evasione produce ogni anno un ammanco di 35,7 miliardi di euro. Poi l'Irap (imposta regionale attività produttive) evasa per circa 8 miliardi, l'Ires (imposta per le società) evasa per 8,3 miliardi e la TASI (tassa servizi indivisibili), che produce un ammanco di circa 4 miliardi di euro l'anno.
L'AdnKronos riporta anche il decorso "annuale" dell'ammontare dell'evasione, evidenziando come il dato riportato sia frutto di una media per gli anni 2011-2015 (per i quali ci sono report completi e inclusivi dei contributi previdenziali, che pesano per oltre 10,8 miliardi di euro):
Nel 2011, l'evasione ha toccato quota 104,8 miliardi (94,4 miliardi di tasse e 10,4 miliardi di contributi); nel 2012 l'ammontare è salito a 108,1 miliardi (97,4 miliardi e 10,5 miliardi), per poi calare leggermente nel 2013 a 106,9 miliardi (96,6 miliardi e 10,2 miliardi); nel 2014 lo stock di evasione ha raggiunto il record con 112,6 miliardi (101,3 miliardi e 11,2 miliardi) e nel 2015 si è attestata a 107,2 miliardi (95,5 miliardi e 11,7 miliardi).
Più articolato il giudizio di Unimpresa, per bocca del vicepresidente Pucci: "Le tasse vanno pagate ed è un dovere di famiglie e imprese, ma non si possono ignorare alcuni aspetti come il fatto che una parte dei soggetti che decide di non versare imposte e tributi nelle casse dello Stato lo fa per necessità, talora per la mancanza assoluta di disponibilità talora per far fronte ad altri pagamenti".