Letta: “Se c’è accordo su Italicum, il più felice sono io”
Nel giorno in cui la discussione della nuova legge elettorale comincia il suo percorso nella sede più appropriata, il Parlamento, tornano a parlare i due amici – nemici in casa Partito Democratico. Da una parte c'è Matteo Renzi, che non perde occasione per accelerare e mostrarsi poco incline a trattare sui contenuti dell'accordo faticosamente raggiunto con Silvio Berlusconi: "Se si affossa anche questa possibilità di riforme diventa davvero delicato immaginare uno spazio di speranza per questa legislatura". Insomma, il Sindaco di Firenze prova a ribaltare il paradigma e a legare la sopravvivenza del Governo Letta al percorso complessivo di riforme.
Dall'altra è proprio Enrico Letta a mostrarsi sereno e per nulla preoccupato dalle presunte "trame" volte ad indebolire giorno dopo giorno il suo esecutivo. Parlando a margine dell'incontro con il primo ministro spagnolo Rajoy, Letta ribadisce: "Sono fiducioso che l’iniziativa dei principali partiti sulla legge elettorale e sulla fine della zavorra del bicameralismo perfetto, in particolare del mio, possa arrivare a risultato positivo che rafforza il governo. Se c’è accordo il più felice sono io". Il concetto è chiaro: una nuova legge elettorale e "la fine del bicameralismo perfetto renderanno l’Italia più forte. Massimo sostegno quindi al forcing del segretario Pd, che dopo l’accordo trovato con Berlusconi ora dovrà superare l’esame dell’Aula".
Intanto tra gli emendamenti presentati si segnalano quelli dei centristi di "Per l'Italia", che spingono per una revisione delle soglie di sbarramento e per un approccio diverso al premio di maggioranza. Mentre il Nuovo Centrodestra concentrerà i suoi sforzi per l'ottenimento del voto di preferenza e per la riduzione almeno al 4% dello sbarramento per i partiti in coalizione.
