Letta: “L’aumento dell’Iva fu decisione del governo Berlusconi. Ora basta diktat”
Non sarà una settimana decisiva per il Governo, malgrado il vertice europeo, la sentenza di primo grado del processo Ruby (nel quale Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile) e la querelle sull'imminente aumento di un punto percentuale dell'Iva. Ne è sicuro Enrico Letta che, ospite di Lucia Annunziata nella trasmissione di RaiTre in Mezz'ora, si mostra fiducioso e determinato ad andare avanti per dipanare i tanti nodi della matassa con cui il Governo dovrà fare i conti nei prossimi giorni. A cominciare da quello che è il vero cruccio del Presidente del Consiglio: la continua flessione dell'occupazione, che investe il 40% dei giovani e che mina alle radici ogni tentativo di ripresa. Come vi abbiamo raccontato, in discussione vi sono i contenuti del piano predisposto dal ministro Giovannini, che prevede un miliardo di euro ed una serie di interventi distinti. Letta spiega: "Sarà una cifra significativa che è frutto del riutilizzo di fondi strutturali europei finiti in un cul de sac e di altre risorse che stiamo trovando"; e provando a dribblare le polemiche sulla destinazione, mette le mani avanti: "Sarà un piano nazionale con un'attenzione particolare per il Sud, ma che riguarderà tutta l'Italia e che mi consentirà di andare al Consiglio europeo e dire agli altri leader che non chiediamo soldi a loro, ma facciamo un piano nazionale italiano".
Il punto è che "non siamo mai usciti da una situazione di rischio, sono 5 anni che l'Italia è in difficoltà", prosegue Letta, "ma, con scelte azzeccate come quelle fatte dall'ultimo governo che ha rimesso i conti in ordine siamo in una una condizione migliore", che potrebbe consentire di evitare ulteriori aumenti delle tasse. A tal proposito è evidente che l'attenzione sia tutta sui nodi Imu ed Iva. Mentre nel primo caso c'è una data fissata per legge ("entro il 31 agosto ci sarà la riforma dell'Imu", nel secondo la questione è più complessa e Letta non risparmia una stoccata polemica: "Non è che io o il governo si voglia aumentare l'Iva: incremento che è già nel bilancio dello Stato ed è figlio di decisioni iniziate nella prima metà del 2011 quando di fronte a un momento crisi profonda il governo Berlusconi decise l'aumento per cercare salvare situazione […] Bisogna trovare altre risorse. Sono fiducioso che troveremo una soluzione ma dico, attenzione, i diktat non servono a nessuno".