Leon Panetta: “Temo che in primavera Israele attaccherà l’Iran”
Gli Stati Uniti temono che in primavera Israele possa attaccare l'Iran. A riportare l'indiscrezione è David Ignatius, firma autorevole del Washington Post. Ignatius scrive che il segretario alla difesa Leon Panetta ritiene molto probabile un attacco da parte dello Stato ebraico nei mesi di aprile, maggio o giugno, prima cioè che Teheran inizi a costruire la bomba atomica.
ISRAELE VALUTA UN ATTACCO A BREVE- Israele ha paura che, nel giro di un breve lasso di tempo, gli iraniani riescano a immagazzinare in strutture sotterranee un quantitativo di uranio arricchito sufficiente per fabbricare la bomba. Solamente gli Stati Uniti potrebbero fermarli. Da canto suo, però, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto chiaramente di non voler dipendere dagli Usa. Ecco quindi che un attacco da parte dello Stato ebraico appare un'ipotesi tutt'altro che recondita. "Israele ha fatto sapere che sta valutando questa possibilità e noi abbiamo espresso le nostre preoccupazioni" ha sentenziato Leon Panetta, dopo aver ricevuto diverse domande sulla questione da parte dei giornalisti che ieri erano a Bruxelles. Poi, però, non ha aggiunto più nulla. Che sotto ci sia più di quanto sappiamo?
L'INTERVENTO DEGLI USA- Come conferma il Washington Post, il governo americano non ha escluso l'intervento militare. La Casa Bianca, però, teme che un attacco unilaterale da parte di Israele possa di fatto sgretolare la coalizione che negli ultimi 3 anni ha osteggiato il programma nucleare iraniano. Gli Stati Uniti, poi, sospettano che il possibile attacco israeliano possa indurre l'Iran a mettere in atto ritorsioni contro gli interessi che il colosso americano ha nel mondo. Ecco quindi che Ignatius spiega quali sono le due possibilità tra cui gli States saranno chiamati a scegliere per dissuadere Israele dall'attaccare Teheran: la prima è quella di aprire un tavolo per negoziare con l'Iran il programma nucleare; la seconda, invece, prevede il rafforzamento delle operazioni segrete degli States contro il programma, in modo da tranquillizzare Israele.
