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Legittimo impedimento: cominciata l’udienza della Consulta

Nella giornata di oggi è in programma l’udienza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento. Intanto il Popolo viola manifesta sotto la sede della Consulta.
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Corte-costituzionale

E'cominciata da poche ore l'udienza pubblica della Corte Costituzionale sul Legittimo Impedimento, un appuntamento probabilmente cruciale per il futuro del Governo Berlusconi IV. Nel merito, infatti, la Consulta dovrà pronunciarsi circa la costituzionalità della legge approvata in primavera e che prevede la possibilità per un imputato che ricopre determinate cariche politiche (Ministri e Presidenti edl Consiglio) di giustificare la propria assenza nelle Aule di Tribunale con gli impegni istituzionali.

In realtà tale provvedimento continua ad avere "carattere temporaneo", dal momento che la maggioranza ha più volte manifestato l'intenzione di procedere all’approvazione di una legge costituzionale per le maggiori cariche dello Stato. Dunque, questa mattina il Presidente della Corte Ugo De Siervo ha dato il via alla discussione, alla quale presenzia il plenum dei 15 giudici Costituzionali, in un clima di attesa e di grande fibrillazione politica. Anche perchè sembra che l'orientamento prevalente della Consulta sia quello di esprimere la "totale o parziale pronuncia di incostituzionalità, con sette giudici schierati contro la norma che, dall'aprile del 2010, ha congelato i tre processi di Berlusconi. All'opposto una pattuglia di cinque alte toghe pronte a promuoverla", secondo l'analisi che compare su Repubblica.it. Non manca l'ipotesi di una sorta di "compromesso", con l'emanazione di una sentenza interpretativa che neghi l'automatismo del rinvio e rimandi al Giudice la possibilità di decidere di volta in volta sulla legittimità dell'impedimento ("impegni realmente coessenziali a svolgere la funzione di governo”).

In entrambi i casi però si tratterebbe di pronunciamenti "indigesti" per il Presidente del Consiglio (che secondo qualche indiscrezione avrebbe scelto il nome Italia per il nuovo partito) e per la maggioranza parlamentare e sono sempre più consistenti le voci che vogliono il precipitare della crisi di Governo nel caso in cui il ricorso dei 7 giudici del Tribunale di Milano dovesse essere "accolto". Insomma, fra qualche giorno (con ogni probabilità giovedì) conosceremo un verdetto che come si può ben vedere certamente influirà sul "sistema Italia", assumendo una valenza cruciale per il proseguimento o meno dell'esperienza del Governo Berlusconi IV.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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