Legittima difesa, da oggi è più facile avere in casa un’arma da guerra
La normativa sul possesso di armi sarà meno restrittiva. In sostanza dal prossimo 14 settembre sarà meno complicato possedere un'arma da guerra in casa. Il provvedimento è arrivato in Gazzetta Ufficiale: il decreto legislativo 104, che riporta la data dello scorso 10 agosto, recepisce la direttiva europea 853/2017, e consentirà la detenzione di ben 12 armi sportive (al momento sono sei). Il ministro degli Interni Matteo Salvini aveva preso questo impegno in campagna elettorale con la lobby delle armi. Come aveva rivelato La Repubblica, durante la fiera "Hit Show" a Vicenza, il vicepremier leghista aveva firmato un documento, dal titolo ‘Assunzione pubblica di impegno a tutela dei detentori legali di armi', con il quale il governo prometteva un coinvolgimento diretto della lobby nell'attuazione di provvedimenti come quelli sulla legittima difesa.
Cosa cambia
In pratica dall'entrata in vigore del decreto non sarà più necessario avvisare i propri conviventi in caso di possesso di armi. Vediamo nel dettaglio le altre novità. I colpi consentiti nei caricatori passano da 15 a 20 per le armi corte e da cinque a dieci per le armi lunghe; diminuisce la durata delle licenze di porto d'armi per la caccia e a uso sportivo, passando da sei a cinque anni; sarà possibile denunciare la detenzione di armi alle forze dell'ordine semplicemente inviando una mail tramite posta certificata; per essere considerati ‘tiratori sportivi' non sarà necessario essere iscritti a specifiche confederazioni Coni, ma saranno compresi anche gli iscritti a federazioni di Paesi Ue, gli iscritti alle sezioni del Tiro a segno nazionale, agli appartenenti alle associazioni sportive dilettantistiche affiliate al Coni; viene inoltre stabilito la retroattività al 13 giugno 2017 dell'obbligo di essere tiratori sportivi per poter detenere le armi di categoria A6 (demilitarizzate) e A7 (armi a percussione centrale con caricatore superiore a dieci colpi per arma lunga e venti per arma corta).
Le reazioni politiche
"Il Governo ha deciso. Meno soldi per le periferie e pistole e armi nelle case. Vergogna! Non è l'Italia che vogliamo", ha scritto su Twitter il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Gli fa eco il segretario del Pd Maurizio Martina: "Più pistole facili. Con la legge Far West arriva il regalo alla lobby delle armi dello sceriffo Salvini e dei suoi complici a 5stelle. Scendiamo in piazza il 30 settembre contro questo governo della paura #fiancoafianco".
"Maurizio Martina vive completamente al di fuori della realtà, ormai ne abbiamo la conferma: il segretario dem ha annunciato di voler scendere in piazza per protestare contro la legge sulla legittima difesa, che secondo lui rappresenterebbe un ‘regalo alla lobby delle armi'. A Martina suggeriamo di uscire dai salotti e di recarsi in strada, tra la gente comune, tra i commercianti o i semplici cittadini che convivono con il terrore di subire furti, rapine o aggressioni – ha detto Stefano Maullu, eurodeputato di Forza Italia- Per loro, la nuova legge sulla legittima difesa rappresenterebbe una manna dal cielo, perché si sposa perfettamente con le loro esigenze di sicurezza. Martina e il Ps, ancora una volta, hanno dimostrato di essere lontani anni luce dalla realtà quotidiana di migliaia di italiani".
Critiche al Pd arrivano anche da Fdi: "Per il Pd la legittima difesa è un favore alle lobby delle armi, per Fratelli d'Italia è un diritto da sancire per legge. E lo ribadiremo ad Atreju18 a cui parteciperà anche Mario Cattaneo, il ristoratore di Lodi rinviato a giudizio dopo essersi difeso di notte nella sua proprietà dall'intrusione di 4 persone che nella migliore delle ipotesi volevano derubarlo. Per Fratelli d'Italia la difesa è sempre legittima", lo ha detto su Facebook Giorgia Meloni.