Legge di stabilità: spuntano 5,1 miliardi per le navi da guerra
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Tra i documenti prodotti dal governo non se ne trova traccia, ma secondo il Fatto Quotidiano il testo della Legge di Stabilità – che verrà reso noto nei prossimi giorni – contiene al suo interno un investimento di 5,1 miliardi di euro per la costruzione di navi da guerra. Testo che sarebbe nascosto non nei capitoli dedicati alla difesa, bensì tra i sostegni ai cantieri navali. Denaro stanziato "al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi della sicurezza nazionale anche nel contesto degli impegni assunti dall’Italia in ambito internazionale, nonché per favorire il consolidamento strategico della base dell’industria nazionale navalmeccanica e cantieristica ad alta tecnologia". Poco spazio alle interpretazioni: si sta parlando di navi da guerra.
In particolare il governo Letta impegna lo stanziamento di "tre contributi quindicennali di 80 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014, di 120 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015 e di 140 milioni di euro a decorrere dall’anno 2016”. Che, calcolatrice alla mano, fa 340 milioni di euro all'anno per i prossimi 15 anni, che anziché comparire tra i bilanci del ministero della Difesa verranno stanziati da quello per lo sviluppo economico per la costruzione di pattugliatori d'altura, navi tra le 3.500 e le 4.400 tonnellate di stazza. D'altro canto era stato il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, in un'audizione alla Camera, a lamentare gravi carenze di uomini e mezzi, richiedendo al governo un maggiore impegno economico. Proprio pochi giorni fa De Giorgi disse: "Basterebbe accendere tre mutui in tre anni, di 80, 120 e 140 milioni, per avviare un programma di costruzione di otto navi. Sono cifre alla portata del Governo, che permetterebbero anche di avviare un indotto importante e di dare una mano all’Ilva. Altrimenti, nel 2025 non saremo più una forza operative". A quanto pare l'ammiraglio è stato accontentato.