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Lega Nord: Reguzzoni sostituito, Dozzo è il nuovo capogruppo alla Camera

La lotta interna al partito tra Maroni e l’ex capogruppo risolta con un passo indietro dei due che porta al vertice del gruppo parlamentare l’ex sottosegretario Dozzo. Soddisfatto Maroni che dopo le proteste ha ottenuto la destituzione del rivale.
A cura di Antonio Palma
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La lotta interna al partito tra Maroni e l'ex capogruppo risolta con un passo indietro dei due che porta al vertice del gruppo parlamentare l'ex sottosegretario Dozzo. Soddisfatto Maroni che dopo le proteste ha ottenuto la destituzione del  rivale.

Nuovo cambio di vertice all'interno del Carroccio, questa volta a perdere il suo posto è stato il deputato Marco Reguzzoni sostituito nel ruolo di capogruppo alla Camera da un leghista della prima ora, Gianpaolo Dozzo. La decisione è stata annunciata dallo stesso Umberto Bossi sulle pagine del quotidiano leghista, la Padania, durante un'intervista. Il cambio di dirigenza in Parlamento si configura come esito finale dello scontro in atto da tempo tra i vertici del partito leghista che, dopo la caduta di Berlusconi e la scelta di rimanere all'opposizione durante il Governo Monti, sono stati protagonisti di numerosi colpi di scena e dispute che hanno finito per spaccare il partito.

In particolare lo scontro tra Maroni e Reguzzoni aveva portato a intense polemiche nella base leghista costringendo il Senatùr ad intervenire più volte. Lo scontro tra maroniani e cerchio magico, come viene definito il gruppo di uomini più vicini al leader del partito, si è inasprito sempre di più fino all'ordine di vietare all'ex Ministro dell'Interno di tenere comizi. Secondo Bossi la decisione di sostituire Reguzzoni è arrivata grazie al passo indietro di entrambi gli schieramenti leghisti, da parte di Maroni, "che in fondo è stato danneggiato per la scelta del movimento", e dello stesso ex capogruppo.

Questa decisione, scaturita dopo un vertice leghista cui hanno partecipato i massimi esponenti del partito da Calderoli alla Mauro, da Giorgetti a Cota allo stesso Reguzzoni, sembra però più una vittoria di Maroni che, dopo aver ottenuto l'annullamento del divieto, ora porta a casa anche la rimozione del suo rivale. Nella decisione non poco hanno contato le proteste arrivate dalla base del partito, che in larga maggioranza hanno appoggiato le lamentele dell'ex Ministro, partite dal web e proseguite durante la manifestazione di Varese alla presenza di Bossi. Del resto Maroni aveva espresso chiaramente il suo pensiero sul palco quando rivolto ai sostenitori disse: "forse qualcuno voleva cacciarmi dalla Lega ma forse dovrebbe essere cacciato lui". La proclamazione di Dozzo, che è stato anche sottosegretario all'Agricoltura, dovrebbe portare ad un rasserenamento degli animi nella Lega come ha confermato lo stesso Maroni dichiarando "oggi si è risolta una importante questione sotto la guida di Bossi, grazie al quale è stata trovata compattezza e unità".

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