Le spese pazze di Franco “Er Batman” Fiorito: Bmw, vacanze e “ville abusive”
Lo sfogo della Governatrice del Lazio Renato Polverini nel corso del Consiglio Regionale Straordinario di ieri è la prova che qualcosa davvero non va alla Pisana di Roma. Lo hanno capito già da qualche tempo i magistrati capitolini che indagano sullo scandalo Fiorito. Er Batman, l'ex capogruppo e tesoriere del Pdl alla Regione Lazio finito nei guai per la gestione dei fondi del suo partito alla Regione Lazio e poi espulso dagli "azzurri" per mano del segretario nazionale Angelino Alfano. E' indagato per peculato e, come fa notare La Stampa, non brilla certo per trasparenza. Al vaglio degli inquirenti ci sono sempre quei 109 "autobonifici" che in due anni sono finiti sui suoi conti correnti: 439mila euro su conti italiani (Unicredit, Monte dei Paschi e Banca Popolare del Lazio) e 314mila su conti esteri. 753.000 euro totali. Soldi che però erano del partito, pagati dai contribuenti, cioè nostri. Eppure le incongruenze sono tante, scrive Grazia Longo: «Come gli 864 mila euro di assegni di cui non si conosce il destinatario. O come – prosegue l'articolo de La Stampa – i 400 mila euro versati per i contributi e le ritenute d’acconto dei collaboratori: è la verità o c’è qualcosa dietro? Secondo Battistoni [il nuovo capogruppo del Pdl alla Regione Lazio e grande accusatore del suo predecessore Fiorito] molte perplessità esistono anche su 10 carte di credito ricaricabili – per un valore complessivo di 188 mila euro – di cui non si conoscono i titolari. Tutti dettagli su stanno lavorando procura e guardia di finanza».
In particolare, il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il pm Alberto Pioletti vogliono sentire le versioni di Bruno Galassi, ex capo della segreteria di Franco Fiorito, e del suo predecessore, Pierluigi Boschi. «Galassi sapeva tutto» aveva detto Battistoni. Ma il braccio destro d'Er Batman si è detto innocente e "ignorante" rispetto a presunti episodi di peculato da parte dell'ex tesoriere: «Eseguivo soltanto gli ordini, non sapevo se ci fossero irregolarità. Lui mi diceva cosa fare e io agivo. Avevo un mandato fiduciario» scrive il Messaggero. Ma le Fiamme Gialle vogliono vederci chiaro. Venerdì nel corso della perquisizione nella sede del consiglio regionale del Lazio è stato perquisito anche l’ufficio del segretario, alla ricerca della contabilità del gruppo. I pm pensano che Galassi sappia anche a chi fossero intestati quegli assegni dei quali non si conosce ancora il beneficiario e chi avesse in mano le carte di credito ricaricabili.
Ma Galassi non è l'unico «testimone delle ruberie di Franco Fiorito» scrive il Corriere della Sera. Ci sarebbe anche una «misteriosa donna, cointestataria di un conto corrente aperto presso Unicredit» (la banca dalla quale a fine luglio è partita la segnalazione sospetta a Bankitalia che a sua volta ha allertato la Procura della Repubblica: sul conto bancario intestato al Pdl regionale molti prelievi da migliaia di euro a volta, bonifici per somme cospicue, fino a 4 o 5 operazioni nella stessa giornata). Chi è questa donna? Secondo alcuni si tratterebbe di Samantha Reali, 36 anni, ex fidanzata di Franco Fiorito fino a poco dopo la campagna elettorale per le regionali. Con lei, scrive Repubblica, Er Batman era andato in vacanza in Sardegna: una settimana in uno dei due Resort tra i più belli della Costa Smeralda. Vacanze che l'ex tesoriere del Pdl laziale ha dichiarato di "aver pagato con i soldi del gruppo" in Regione. Ma nell'intervista a firma Cillis-Liguori, la Reali si difende: «Non so niente, queste sono cose che riguardano solo lui. E inoltre io non voglio dire niente. Non so niente in proposito e non mi fido a dire niente che possa essere frainteso, sono state dette già delle cose poco esatte».
Ma Fiorito si difende. O almeno ci prova e in Sardegna, dice di esserci andato perché «la campagna elettorale delle regionali mi aveva lasciato stanco e depresso», riporta Fabrizio Roncone sul Corsera di ieri. Ma non solo resort e vacanze. Er Batman dovrà dare spiegazioni anche su quel Bmw X5 comprato con i soldi del partito per una somma di circa 88mila euro. Per adesso si è limitato a dire che «l'auto blu non mi bastava. Avevo un tremendo bisogno di questo Suv». E la Smart superaccessoriata da 16mila euro? «Sì, però è troppo piccola per me, non riesco a entrarci: così l’ho lasciata a disposizione dei colleghi» ha provato ad arrampicarsi sugli specchi il corpulento Fiorito.
E' tutto? Neanche per sogno: Repubblica oggi parla di una villa da sogno nel cuore del Circeo per un totale di 800mila euro, pagati in contanti. E se non stupisce il prezzo, ad impressionare è certamente il modo in cui è avvenuta la compravendita. La struttura era stata edificata abusivamente nella riserva naturale protetta del Parco, secondo quanto scrive Carlo Bonini. Un particolare da non sottovalutare, perché permette di capire la modalità di pagamento dell'immobile: inevitabilmente cash. Le banche infatti non concedono mutui per case o ville abusive, che sono in attesa di un condono. Quest'ultimo è il caso della villa acquistata da Er Batman.
Prima di rispondere ad ogni accusa, Fiorito avrà un faccia a faccia col suo avvocato, Carlo Taormina che già paragona il caso del suo assistito a quello dell'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi e lancia messaggi poco rassicuranti ai colleghi dell'ex capogruppo del Pdl laziale: «Vedremo chi ha rubato», dice. «Ci sarebbero carte su carte a dimostrare rimborsi non sempre dovuti pagati ad altri politici del suo schieramento, documenti a provare che le spese pazze non erano solo le sue» almeno secondo quanto riporta Patricia Tagliaferri sul Giornale. Una sorta di mal comune mezzo gaudio, volto a distogliere l'attenzione dal solo Fiorito col tentativo di svalutare le colpe del Fiorito?
Taormina da' già un assaggio di ciò che il suo cliente potrebbe dire (oggi?) ai pm:
Il problema non è la Bmw che ha acquistato con i soldi del gruppo del Pdl per fare attività politica sul territorio ma è di quei consiglieri, di cui abbiamo le note spese, che non hanno comprato un Suv ma hanno chiesto di avere il rimborsone come se lo avessero acquistato. Nel porcile ci stanno tutti e dipende da una decisione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che a suo tempo ha deciso di assegnare questi soldi a tutti i gruppi».