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Opinioni

Le ragioni per opporsi al pareggio di bilancio in Costituzione

Poche voci sparute contro l’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione (la modifica dell’articolo 81 in poche parole), eppure si tratterebbe di un provvedimento di portata epocale. E che avrebbe non poche conseguenze…
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Se si eccettua la solita citazione d'annata di Pierluigi Bersani, "non si parli di cose che non esistono in nessun posto al mondo, come il pareggio di bilancio per Costituzione. Non vogliamo castrarci nei secoli di qualsiasi politica economica", sono pochissimi i rilievi nel merito di un provvedimento che rischia di avere effetti dirimenti sull'interezza delle politiche economiche e sociali del nostro Paese. Una modifica del resto, fortemente osteggiata dall'allora opposizione parlamentare quando a caldeggiarla era l'esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, e mai realmente e compiutamente elaborata. Ma anche un passaggio controverso, una scelta contestata polemicamente finanche da un punto di vista "tecnico" da stimati analisti di settore e valenti economisti. Ovviamente il riferimento è alla nota analisi – denuncia inviata al Presidente Barack Obama da un gruppo di pluripremiati economisti (fra i quali William Sharpe, Eric Maskin e Kenneth Arrow) e rintracciata dal puntuale Alberto Puliafito su polisblog. Studiosi di altissimo livello e certamente non etichettabili "politicamente", i quali, nel complesso di una lettura ampia ed articolata, sottolineavano la necessità di "rigettare la proposta di aggiungere un emendamento che sancisca il pareggio di bilancio nella Costituzione degli Stati Uniti". Per una serie di ragioni, che è possibile sintetizzare in questo modo:

1 – In periodi di recessione economica il gettito fiscale diminuisce e aumentano alcune uscite come l'indennità di disoccupazione […] dunque uno stabilizzatore automatico finirebbe per aggravare la recessione.

2 –  Un emendamento simile impedirebbe prestiti (federali nello specifico ndr) per finanziare le spese per le infrastrutture, l'istruzione, la ricerca e lo sviluppo, la tutela ambientale e altri investimenti vitali per il benessere futuro della nazione

3 – Sarebbe un invito a manovre contabili "dubbie" e a trucchi di bilancio (vendita di proprietà e partecipazioni pubbliche, contando i proventi come entrate a riduzione del disavanzo). Senza contare che le controversie sul significato di pareggio di bilancio probabilmente finirebbero nei tribunali (chiaramente si tratta di un'analisi relativa al livello "territoriale", ndr)

4 – Si tratta di ricette per la paralisi, che contengono scappatoie, dal momento che "in tempi di pace" occorrono ampie maggioranze che approvino bilanci squilibrati e determinino il livello di spesa o l'innalzamento del limite del debito.

5 – Anche durante i cicli di espansione economica, un tappo di spesa vincolante potrebbe danneggiare la crescita economica, perché aumentare gli investimenti ad alto rendimento, anche quelli interamente pagati con entrate aggiuntive, sarebbe considerato incostituzionale, se non compensato da contemporanee riduzioni di spesa. Un tappo di spesa vincolante significherebbe anche che la spesa di emergenza (per esempio in caso di calamità naturali), comporterebbe riduzioni altrove, causando una maggiore volatilità nel finanziamento dei programmi ordinari.

6 – Nessuna nazione "di rilievo" vincola la sua economia con un pareggio di bilancio e non c'è ragione per mettersi una camicia di forza in campo economico.

7 – E ‘pericoloso cercare di equilibrare il bilancio troppo velocemente nell'economia di oggi. I tagli alla spesa di grandi dimensioni e / o gli aumenti fiscali che sarebbero necessari, potrebbero danneggiare una già debole ripresa.

Per la cronaca, il pareggio di bilancio fu poi accantonato dai democratici statunitensi, mentre, come ricorda sempre Puliafito, "il dibattito in merito, in Italia, è semplicemente messo a tacere: c’è il governo tecnico, trionfa la non-politica. E trionfa anche il non-giornalismo".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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