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Le ferie in regalo ai colleghi che ne hanno bisogno, l’Italia segue la Francia

La norma per regalare le ferie a colleghi che abbiano esigenze familiari è stata introdotta nel Jobs act e sarà presto discussa dal Parlamento.
A cura di Antonio Palma
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Presto anche in Italia ci sarà il via libera alle ferie solidali per colleghi in difficoltà. Seguendo il modello francese, infatti, il Parlamento ha deciso di introdurre questa possibilità anche nel nostro Paese inserendo una norma apposita nel disegno di legge delega sul lavoro, il cosiddetto Jobs act che nei prossimi giorni passerà al vaglio della commissione lavoro del Senato. Una proposta avanzata dalla senatrice leghista Emanuela Munerato e accettata dal governo e dalla maggioranza anche perché a costo zero per lo Stato. La norma in pratica, come avviene già in Francia, prevede la possibilità da parte di un dipendente di rinunciare ad una parte o a tutte le sue ferie per regalarle ad un collega che abbia specifiche esigenze familiari. Nel dettaglio la versione italiana delle ferie solidali prevede esplicitamente questa possibilità in caso di figli minori affetti da gravi malattie, patologie, handicap o vittime di incidenti che necessitino di presenza fisica e cure. Secondo il relatore di maggioranza del provvedimento e presidente della commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, la proposta verrà approvata senza problemi anche perché così facendo “si concepisce l’azienda come una comunità di persone nella quale dotarsi di servizi solidali”.

L'esempio delle ferie regalate in Francia

Il dono delle ferie ad un proprio collega è già realtà in Francia dove è stato introdotto dopo il caso di Christophe Germain a cui colleghi decisero di devolvere i propri giorni per assistere il figlio, il piccolo Mathys di 10 anni affetto da tumore. L'uomo infatti si trovò nell’impossibilità di continuare ad assistere il figlio poiché aveva utilizzato tutti i giorni di vacanza e di permesso a sua disposizione. I colleghi dello stabilimento Badoit di Saint Galmier decisero così, in accordo con l'azienda, di poter rinunciare ai giorni di permesso retribuito e trasferirli a Christophe per consentirgli di restare vicino al piccolo fino all’ultimo giorno di vita. Casi analoghi ci sono stati anche in Italia come quello di Rossella Cionini, autista della Ctt Nord alla quale i collghi hanno donato un giorno di ferie a testa per permetterle di curarsi. "Nel Jobs act questa possibilità non è prevista" ha spiegato la senatrice Munerato, aggiungendo: "Alcune ulteriori modifiche però potrebbero essere adottate allargando la casistica a cui applicare questi atti di solidarietà".

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