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Le confessioni delle baby squillo: “I clienti? Tutti deficienti”

La Procura di Roma chiude l’inchiesta sul giro di prostituzione che coinvolge ragazze giovanissime: presto i primi rinvii a giudizio.
A cura di Redazione
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È di poche ore fa la notizia della chiusura delle indagini sull'inchiesta che riguarda il giro di prostituzione dei Parioli, che vede coinvolte ragazzine giovanissime e che negli ultimi giorni ha fatto molto discutere anche per il coinvolgimento del marito della parlamentare di Forza Italia Alessandra Mussolini. Nel frattempo però proseguono gli accertamenti per individuare i clienti che avrebbero avuto rapporti con le due minori ascoltate dagli inquirenti. TgCom intanto diffonde nuove particolari dei verbali che registrano gli interrogatori delle ragazzine coinvolte, da cui emerge sì la conferma di un sistema collaudato e probabilmente più esteso di quanto si è stati in grado di verificare fino ad adesso, ma anche la ricostruzione dell'approccio delle ragazzine nei confronti di quella che si configura come vera e propria attività di prostituzione.

Stando alla ricostruzione, "le due baby prostitute vivevano una situazione di abbandono e solitudine che si delinea nei verbali dell'incidente probatorio", con assenze prolungate dalla scuola e un rapporto fin troppo intimo col il burattinaio del sistema: "Mirko era anche amico, ci dicevamo tutto, anche se avevamo un problema". Così, si legge su TgCom, "lo schifo dei clienti che la più piccola delle ragazzine durante l'incidente probatorio cataloga come tutti deficienti […] Che gente mi capita? – si domandava – E se ti violentano? Poi piano piano ho capito che erano tutti deficienti". La seconda ragazzina invece racconta: "Svuotavo la testa e dicevo ‘tanto è un'ora, poi è finito. Non ero felice ma volevo l'indipendenza economica. Cercavo di mettermi nei panni di una persona che stava facendo un lavoro normale".

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