Le banche dicono no al conto corrente gratis per i pensionati, troppi costi
Dopo i primi mesi di soddisfazione per il lavoro svolto dal Governo, espresso dalla maggior parte delle forze politiche e dalle associazioni di categoria, l'Esecutivo Monti rischia di ritrovarsi tutti contro. Dopo le decine di proteste sulle liberalizzazioni, l'altolà dei cattolici sull'Ici alla Chiesa, ora ci si mettono anche le Banche. Come sottolinea il Corriere agli istituti di credito non piace per niente la nuova norma introdotta con un emendamento del Governo che prevede conti correnti gratis per i pensionati fino a 1500 euro al mese.
No delle Banche al conto gratis per i pensionati – La situazione resta ancora ingarbugliata, con il decreto di conversione del dl liberalizzazioni fermo ancora nelle commissioni del Senato in attesa dell'approvazione delle decine di emendamenti più o meno attinenti che hanno fatto innervosire anche il Capo dello stato. Una delle ultime modifiche è proprio l'introduzione per le banche di un conto corrente a zero spese di apertura e gestione per i pensionati con assegni inferiori a 1500 euro. Il campo di applicazione della norma in realtà resta ancora tutto da chiarire, ma ha già messo in fibrillazione le associazioni delle banche italiane che non ci stanno ad accollarsi le spese di gestione.
Resta da chiarire il campo di applicazione della norma – La norma, voluta dal Governo per attenuare gli effetti negativi dell'obbligo di pagamenti con mezzi elettronici per gli importi sopra i mille euro, introdotto con il decreto Salva Italia, per le banche si tradurrebbe in circa un miliardo di introiti in meno. Il calcolo ovviamente è forfettario visto che non si capisce bene se il limite dei 1500 euro sia lordo o netto o se valido anche per i pensionati che hanno anche altri introiti. Resta il fatto che gli istituti non ne vogliono sapere di perdere una buona fetta degli incassi e soprattutto non vogliono imposizioni da servizio pubblico che loro non svolgono essendo sul mercato.
Le banche contrarie anche alle nuove misure su mutui e commissioni sui pagamenti – Alle banche, però, non sembrano piacere molte altre novità dell'ultima ora, a partire dalla nuova disciplina sulle assicurazioni vita collegate ai mutui. Per gli istituti di credito l'obbligo di presentare al cliente anche altre due polizze di compagnie non appartenenti al proprio gruppo, si potrebbe tradurre in ulteriori costi a loro carico che si ripercuoterà sicuramente sul credito a famiglie e imprese. Insomma per le banche l'effetto della norma sarebbe esattamente l'opposto di quello voluto dal Governo e cioè la stretta sui cordoni della borsa. Le banche iniziano a fare i loro conti e in una situazione estremamente delicata anche per molte di loro, la cancellazione di alcune commissioni volute dal Governo, come quella sui pagamenti fino a 100 euro con carta di credito presso i distributori di benzina, trova la loro netta opposizione.