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Cala la disoccupazione giovanile, mai così giù dal 2012: a novembre + 23 milioni di occupati

Nuovo record per l’occupazione dal 1977: il numero degli occupati è cresciuto di 65 mila unità, mentre il tasso di disoccupazione a novembre è sceso all’11% dall’11,1% di ottobre, è il livello più basso dopo settembre 2012.
A cura di Annalisa Cangemi
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allarme lavoro si fa sempre piu stringente per i giovani e le donne

La disoccupazione giovanile è in calo, è il tasso più basso mai raggiunto dal 2012. La disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni a novembre scende al 32,7% in calo di 1,3 punti rispetto a ottobre. Lo rileva l'Istat spiegando che rispetto a novembre 2016 si registra un calo di 7,2 punti percentuali.

Il tasso di occupazione in questa fascia di età è al 17,7% con un aumento di 0,5 punti rispetto a ottobre e di 1,4 punti rispetto a novembre 2016. Ma non è l'unico dato positivo segnalato dall'istituto. A novembre 2017 gli occupati in Italia erano 23.183.000, e questo significa che c'è stato un aumento di 65mila unità su ottobre e di 345mila unità su novembre 2016. Si tratta di un record dal 1977, data di inizio delle serie storiche dell'Istat. Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni è salito al 58,4%, con un aumento di 0,2 punti percentuali. E questo riguarda sia le donne sia gli uomini. Per le donne il tasso di occupazione sale al 49,2%, il livello più alto di sempre (oltre 1,5 punti percentuali superiore e a quello del 2008). Il dato è ancora molto inferiore comunque a quello maschile (67,6%). L'aumento dell'occupazione, soprattutto a causa dell'andamento demografico e della stretta sull'accesso alla pensione, si concentra tra gli over 50 che segnano una crescita di 52.000 occupati su ottobre e di 396.000 occupati su novembre 2016.

Il tasso di disoccupazione cioè il rapporto tra il numero di persone che non hanno un lavoro e lo cercano sul totale della forza lavoro, è scesa all'11% dall'11,1% di ottobre, il livello più basso dopo settembre 2012. Lo rileva l'Istat sottolineando che il tasso è diminuito di un punto percentuale rispetto a novembre 2016. I disoccupati totali sono 2.855.000 con un calo di 18.000 unità su ottobre e di 243.000 unità su novembre 2016.

Per quanto riguarda gli occupati l'incremento di 65 mila unità interessa esclusivamente i dipendenti (+68 mila) il cui aumento è marginalmente compensato da un calo degli indipendenti (-3 mila), come liberi professionisti e imprenditori. Tra i dipendenti è prevalente l'incremento dei posti di lavoro a termine (+54 mila) rispetto a quelli stabili (+14 mila).

Molto positivo anche il netto calo degli inattivi (-61 mila), la quota di popolazione in età lavorativa che non cerca né trova un lavoro.
Renzi sottolinea la paternità del risultato e rivendica il traguardo del JobsAct: "In campagna elettorale contano i risultati, non le promesse. Sul lavoro: con i dati Istat di oggi ci sono 1.029.000 posti di lavoro in più dal feb 2014 (53% tempo ind.). Il JobsAct funziona. Ora avanti con salario minino e Rei ma creando lavoro, non redditi di cittadinanza".

"Le persone che lavorano – aggiunge Matteo Renzi su Facebook – sono al livello massimo da quando esistono le serie storiche dell'ISTAT: 23 milioni e 183 mila. Mai l'Italia aveva raggiunto questo livello di occupati. Quando noi abbiamo iniziato la disoccupazione era oltre il 13%, adesso è all'11%. Quella giovanile era oltre il 44%, adesso è sotto il 33%".

Esulta anche il premier Gentiloni: "Lavoro. A novembre il numero di occupati ha raggiunto il livello più alto da 40 anni. E scende anche la disoccupazione giovanile. Si può e si deve fare ancora meglio. Servono più che mai impegno e serietà, non certo una girandola di illusioni". 

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