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Laura uccisa e gettata in un pozzo, confessa il compagno: “Sono stato io”

L’uomo, Paolo Cugno, ha confessato il delitto di Laura Petrolito, mamma della sua bimba di 8 mesi, dopo ore di interrogatorio: l’avrebbe accoltellata per gelosia e poi gettata nel pozzo.
A cura di Antonio Palma
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Dopo un lungo interrogatorio davanti ai carabinieri che lo incalzavano ha confessato il compagno di  Laura Petrolito, la ventenne accoltellata a morte e buttata in un pozzo a Canicattini Bagni, paese della provincia di Siracusa. Paolo Cugno era stato fermato immediatamente dai militari subito dopo la scomparsa della giovane mamma  e portato in caserma ma solo dopo ore di domande da parte degli inquirenti ha indicato il luogo in cui aveva gettato l'arma del delitto, un coltello con cui ha ucciso la mamma della sua bimba di 8 mesi prima di gettarla in un pozzo artesiano sulle colline che sovrastano la città siciliana. Come ricostruito dai carabinieri in base alle testimonianze dei parenti, infatti, la donna era sta vista l'ultima volta proprio mentre si allontanava con l'uomo per una passeggiata, ma non è mai più tornata.

Sabato sera i due ragazzi, che vivevano a casa del padre di Laura, si sono allontanati lasciando la loro bambina di 8 mesi mentre il primo figlio della ragazza vive invece con la nonna paterna. A lanciare l'allarme sabato sera era stato proprio il padre che non era riuscito a mettersi in contatto con la figlia e neanche con il compagno e che ora in lacrime non riesce a darsi una spiegazione all'accaduto così come i genitori dell'uomo. Tutti infatti parlano di piccoli litigi tra i due che andavano avanti da tempo ma di nulla che potesse far sospettare una simile tragedia anche se voci di paese insinuano che negli ultimissimi tempi lui avrebbe iniziato a usare le mani. "Sapevamo di un amore, diciamo così, litigarello, di qualche screzio come accade fra adolescenti, ma nulla di più. Se avesse avuto una preoccupazione reale ce lo avrebbe detto. Mai una denuncia", ha raccontato la sindaca Marilena Miceli che parla di "una ragazza sfortunata" da tempo seguita dai servizi sociali ma "dolcissima e solare" e che "era serena" venerdì scorso nell'ultimo incontro con l’assistente sociale.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la ventenne mamma di due bimbi, uno avuto da una precedente relazione e uno di pochi mesi dal compagno Paolo, sarebbe stata uccisa sabato sera intorno alle 22. Il cadavere, poi gettato nel pozzo, è rimasto incastrato tra le lamiere e non è arrivato in fondo. L'assassino ha provato a spingerlo giù, poi lo ha coperto con il coperchio in ferro e si è allontanato. Il movente sarebbe da ricercare nella gelosia dell'uomo. I carabinieri avevano setacciato le zone a ridosso di Canicattini senza trovare alcun segno dei ragazzi. In mattinata poi il papà di Paolo, coltivatore diretto, si è recato in campagna e ha notato il figlio in una stradina di contrada Tradituso e ha deciso di accompagnarlo dai carabinieri. I militari hanno dunque ripreso le ricerche nella zona in cui era stato ritrovato l'uom notando la presenza di un pozzo con il coperchio manomesso dove, poco dopo, è stato ritrovato il corpo di Laura.

"Stiamo ricostruendo la vita della ragazza e la situazione di coppia non ci appare serena. Sembra che Laura litigasse spesso con il compagno ma al momento è difficile dire di più", ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, Luigi Grasso. Una tragedia che ha scosso la comunità locale. "È una notizia drammatica che ha scosso tutta la comunità. Una donna, una giovane mamma, non può morire in questo modo violento" ha dichiarato la sindaca, aggiungendo: "Appena due settimane fa abbiamo messo una targa in piazza Dante in memoria di tutte le donne morte per mano violenta e ora non trovo parole".

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