Lapo Elkann non andrà in carcere: procuratore fa cadere accuse per finto rapimento
Il caso Elkann è chiuso. Un funzionario del tribunale newyorkese di Manhattan ha dichiarato che il procuratore distrettuale locale ha chiuso la vicenda relativa al finto sequestro. Il rampollo di casa Agnelli rischiava da due a dieci anni di carcere.
Lapo era accusato di aver inscenato nel novembre scorso un falso rapimento per ricevere denaro dai familiari, dopo aver trascorso alcuni giorni in un appartamento sulla East 28th Street a Manhattan, in compagnia di una transessuale 29enne. La cifra richiesta era di 10 mila dollari. Secondo diversi tabloid occidentali (New York Daily News, Daily Mail, Cbs e Daily Beast)rElkann si sarebbe fatto anticipare una somma di denaro dalla escort per acquistare droga, con la promessa di renderli.
Il fondatore di Italia Independent– secondo le indiscrezioni – sarebbe in queste ore nella Grande Mela, ma considerato lo sviluppo del procedimento, non si è dovuto presentare in tribunale a Manhattan dove si è celebrata l’udienza. Randy Zelin, legale di Lapo Elkann, ha dichiarato che il suo assistito è “sollevato e molto felice”. L’avvocato ha spiegato che il suo ufficio legale ha condotto un’inchiesta e ha presentato le sue conclusioni al procuratore, il quale ha determinato che la vicenda "non costituiva un reato penale". La vicenda aveva scatenato l'ironia pungente della Rete nei confronti del giovane imprenditore, in passato già coinvolto in scandali più o meno chiacchierati. Ora Lapo ha avuto la sua piccola "vendetta".
Le prime parole di commento di Lapo sono rivolte alla famiglia. "La decisione di oggi mi rincuora e rinforza il sentimento di fiducia che da sempre ripongo nella giustizia americana": così Elkann. "Ho attraversato un momento difficile", ammette Lapo che ringrazia la sua famiglia e tutti quello che gli sono stati vicino" e conferma il suo impegno a "sostenere le aziende cui ho dato vita"