Landini: “Non farò un partito, ma la Fiom ha più iscritti del Pd”
Il leader della Fiom Maurizio Landini ribadisce che non ha nessun progetto di fare un partito. “Non ci penso proprio". Lo fa dal salotto della Gruber a Otto e Mezzo su La7 rispondendo alle critiche di Renzi, che aveva parlato di una sua sconfitta come sindacalista, Landini dice: "E' una sciocchezza pura. La Fiom ha 350mila iscritti, più del partito di Renzi. E non facciamo cene da 1000 euro”. Il leader della Fiom non ci sta al gioco del premier. “Solo lui può giocare a 360 gradi, da Berlusconi alla Fiom, e gli altri invece devono giocare sul terreno che decide lui?”. E sempre a proposito dalla sua vociferata entrata in politica, caldeggiata anche dal Sel, precisa: “Forse al premier forse farebbe piacere che io entrassi in politica nel ruolo che decide lui, invece sto nel ruolo che decido io: faccio il sindacalista”.
Tuttavia si dice aperto ad una “vasta coalizione sociale” che si opponga a un premier, che “pur non essendo stato eletto, sta cancellando lo Statuto dei lavoratori. È a rischio la tenuta democratica del Paese. Con Renzi ci siamo sentiti, quando ho cominciato a dirgli che non era d’accordo, non è stato più possibile parlargli. Io non faccio differenze per nessuno, semmai sono stato discriminato”, ha detto Landini. E poi ribadisce: “Alla Fiat non abbiamo perso ma vinto: la Corte costituzionale ci ha permesso di rientrare, invece l’obiettivo della Fiat era cacciarci fuori. Non mi sento affatto sconfitto.
Il fatto è che a “Renzi, che è un bravo comunicatore, a cui piace descrivere il mondo come lo vede lui”. Landini parla anche dell’incontro col segretario della Cgil Susanna Camusso (che è tornata a ribadire ai microfoni di Fanpage che "il governo non ha cancellato il precariato") di oggi: “abbiamo discusso di come affrontare la situazione. Sono pronto, dentro quello schema lì, a fare la mia parte. Prima vogliamo presentare un disegno di lavoro per tutelare davvero i lavoratori e che riformi il mercato del lavoro, poi non è escluso che raccogliamo delle firme” per correggere il Jobs Act.