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Lampedusa: un barcone con 500 profughi s’infrange sugli scogli

Tragedia sfiorata a Lampedusa dove un barcone con a bordo 500 profughi s’è incagliato sugli scogli, poco distante dal porto dell’isola. I soccorsi sono riusciti a portare a riva gli immigrati, ma la paura è stata tanta.
A cura di Alfonso Biondi
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Clandestini

Scene di ordinaria follia. Questa mattina, alle ore 4:10, un barcone zeppo di migranti si è incagliato sugli scogli mentre si trovava a poca distanza da Lampedusa. Gli immigrati, timorosi che l'imbarcazione potesse capovolgersi a causa delle onde, si sono gettati in mare nonostante molti di loro non sapessero nuotare: stiamo parlando di circa 500 persone tra le quali anche bambini e donne incinte.  Repentino l'intervento da parte dei soccorsi. Una squadra di sommozzatori della Guardia Costiera s'è precipitata in mare, fornendo salvagente e aiutando i migranti a raggiungere la scogliera. L'operazione, condotta anche con l'aiuto della Guardia di Finanza e da alcuni volontari delle associazioni umanitarie, ha permesso di trarre in salvo tutte le persone che si trovavano sull'imbarcazione. L'operazione è durata complessivamente un'ora e mezza.

"Una bella operazione di squadra" come è stata definita da Antonio Morana, comandante della capitaneria di porto di Lampedusa, secondo cui grazie all'apporto di tutti si è riusciti ad "evitare una tragedia". Nonostante il successo della missione di salvataggio, però, le ricerche in mare stanno continuando. Pare poi che sulla barca ci fossero 24 donne incinte. Le donne, appena messo piede sull'isola, sono state ricoverate al Poliambulatorio di Lampedusa.

Insomma, nonostante nelle scorse settimane l'emergenza immigrazione sembrava esser rientrata, sono bastati due giorni a riportare il terrore di una nuova ondata migratoria. Il maxi sbarco del 7 aprile ha portato sull'isola altre 800 persone, probabilmente di nazionalità libica. Maroni fa sapere che tutti i profughi giunti a Lampedusa nelle ultime ore non sono rimpatriabili perché partiti dalla Libia a causa della guerra. In questo caso non si parla quindi di clandestini.

Il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis denuncia però tutta l'esasperazione di un'isola che non ne può più di questa emergenza: "Così come hanno trovato una soluzione al problema Bin Laden l'Europa o gli Stati Uniti facciano lo stesso con Gheddafi in Libia. Lo so che sono parole dure, ma noi a Lampedusa siamo ormai vicini alla disperazione"- ha detto.

Intanto ieri a Tripoli s'è consumata una drammatica tragedia: un'imbarcazione con a bordo circa 600 persone  è naufragata.Decine di corpi sono stati ritrovati e i dispersi sono centinaia.

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