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La vista di Micalizzi è salva, il fotoreporter ferito in Siria presto in Italia

La tanto attesa notizia è arrivata nelle scorse ore dall’ospedale americano di Baghdad, dove il reporter è stato trasferito e curato in questi giorni dopo essere stato colpito dalle schegge di un razzo Rpg lanciato da miliziani dello Stato Islamico in Siria. Fino all’ultimo si è temuto che potesse aver perso l’uso dell’occhio sinistro.
A cura di Antonio Palma
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Dopo giorni di apprensione, paura e soprattutto incertezza, arriva finalmente una buona notizia sulla situazione di Gabriele Micalizzi, il fotoreporter italiano ferito gravemente nei giorni scorsi dopo essere stato colpito dalle schegge di un razzo Rpg lanciato da miliziani dello Stato Islamico in Siria dove stava svolgendo il suo lavoro per raccontare i combattimenti in prima linea tra Isis e forze curde nella parte orientale del Paese.  La vista di Micalizzi è salva. La tanto attesa notizia, come racconta Il Corriere della Sera , è arrivata nelle scorse ore dall'ospedale americano di Baghdad, dove il reporter è stato trasferito e curato in questi giorni. Una bellissima notizia che però fino all'ultimo aveva tenuto tutti in agitazione, compresi gli stessi medici che temevano potesse aver perso l'uso dell’occhio sinistro. Dopo averlo sbendato e testato con fonti di luce, è arrivato il lieto rispondo dello stesso fotoreporter: "Ci vedo".

Un recupero incredibile che ha meravigliato la stessa equipe medica statunitense che lo sta seguendo. "Ha già fatto un recupero pazzesco e sicuramente in ospedale lo stanno seguendo in modo mirabile. L’ha confermato anche lui" hanno spiegato amici e familiari. Ovviamente la sua trafila tra ospedali e sale operatorie è tutt'altro che finita ma la paura più grande, quella di non poter più vedere e poter quindi più fotografare sembra scongiurata. Micalizzi infatti probabilmente dovrà subire altri interventi chirurgici allo stesso occhio ma anche agli arti colpiti dal schegge di granata ma può muoversi e vedere.

Interventi chirurgici che però, passata l'emergenza, non avverranno nell'ospedale americano ma in Italia. Secondo indiscrezioni, infatti, nei prossimi giorni il giornalista potrebbe già tornare in Italia dove sarà ricoverato per le ulteriori terapie previste. Il governo italiano ha già messo a disposizione un Falcon dell’Aeronautica militare italiana per riportarlo sulla Penisola. In Italia potrebbe essere ricoverato all’ospedale del Celio, a Roma, oppure al San Raffaele di Milano.

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